50 TOP ITALY 2024: OSTERIA FRANCESCANA MIGLIOR RISTORANTE ITALIANO

L’Osteria Francescana di Massimo Bottura, a Modena, è il miglior ristorante in Italia, nella categoria Grandi Ristoranti, per 50 Top Italy, la guida online del meglio del Made in Italy dentro e fuori dai confini nazionali. Al secondo posto Uliassi di Mauro Uliassi, a Senigallia. Gradino più basso del podio per Enoteca Pinchiorri a Firenze, guidata in cucina da Riccardo Monco e Alessandro della Tommasina.

Quarta posizione per D’O di Davide Oldani, a Cornaredo; in quinta posizione Duomo di Ciccio Sultano, a Ragusa; la sesta posizione va ad Enrico Bartolini Mudec, a Milano; settima posizione per Daní Maison di Nino Di Costanzo, a Ischia; in ottava posizione Le Calandre a Rubano, della famiglia Alajmo; nona posizione per Taverna Estia a Brusciano, della famiglia Sposito. Chiude la top ten Il Pagliaccio di Anthony Genovese, a Roma.

La Lombardia è la regione più rappresentata con nove locali, seguita dalla Campania con otto e dal Veneto con sei.

Abbiamo suddiviso i migliori ristoranti della Penisola – dichiarano i tre curatori della guida, Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Saperesecondo tipologia di locale e fascia di prezzo, in quattro classifiche: Grandi Ristoranti, Cucina d’Autore, Luxury, Trattorie e Bistrò Moderni. I Grandi Ristoranti senza limite di spesa e la Cucina d’Autore con un limite di spesa intorno ai 120 euro; la categoria Luxury, che presenteremo il 29 novembre, comprende quei ristoranti di alto livello e con uno standard di servizio elevato, presenti all’interno di Hotel, Relais, Residenze di Charme. Le Trattorie e Bistrò Moderni, infine, compongono la spina dorsale della ristorazione italiana: aziende familiari, spesso aperte da diverse generazioni. Il tutto per avere, sempre di più, un occhio attento alla spesa e alla tipologia di locale che si vuole scegliere, e per essere quanto più chiari e diretti verso i consumatori”.

Un format agile e diretto, quello di 50 Top Italy, che mette in luce un elemento fondamentale per i clienti, quello della spesa e, proprio in base alla spesa, è redatta la guida dei ristoranti, dividendoli per fasce di prezzo.

Nelle scorse settimane è stata presentata la guida delle Trattorie e Bistrò Moderni, con 118 indirizzi; il 24 ottobre è stata svelata la classifica Cucina d’Autore; il 29 novembre, infine, verranno annunciati i 100 migliori ristoranti in contesti di ospitalità alberghiera.

La pubblicazione della guida terminerà con il Gran Galà della Cucina Italiana, presentato da Federico Quaranta, martedì 12 dicembre al Teatro San Babila di Milano, dove dal vivo verranno consegnati tutti i premi speciali e scopriremo anche quali sono i 50 Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo (fuori dall’Italia).

È PARALLELS EXPERIENCE, IL RISTORANTE NEL RISTORANTE LA NUOVA ESPERIENZA FIRMATA IL PAGLIACCIO

Un ristorante dentro un ristorante. Un’idea nuova, un progetto, nascosto dietro ad una porta scorrevole, pronto per essere rivelato a chi vuole una emozione in più, a chi desidera viaggiare con la mente e il palato, a chi cerca l’esclusività di un unico tavolo, nella privacy di una stanza completamente dedicata ad una nuova performance gastronomica. Tutto questo è Parallels Experience. Il progetto ideato dal Ristorante Il Pagliaccio, ha inaugurato lo scorso weekend.

L’indirizzo è sempre lo stesso – via dei Banchi Vecchi 129a, Roma -, tuttavia, varcata la soglia del locale, chi sceglie Parallels Experience verrà condotto in una saletta privata, riservata ad un numero massimo di 6 ospiti, tutti intorno ad un tavolo.

È qui che i commensali potranno partire per un viaggio, che come un Parallelo attraversa in Latitudine il mondo intero, dal Mediterraneo fino all’Asia, accompagnati da un parallelismo perfetto ed equilibrato tra il servizio in sala del general manager Matteo Zappile e l’arte in cucina dello chef Anthony Genovese.

Si va oltre la semplice cena: si gioca, si sperimenta, si vive tutta la filosofia del Pagliaccio, insieme ai vini della sua Cantina, anch’essa meritevole di numerosi riconoscimenti negli ultimi anni. Prenotare l’esperienza Parallels è semplice. È sufficiente accedere alla pagina

Prenotazioni del sito web del ristorante. Qui chi prenota dovrà fare attenzione a distinguere tra le due diverse sezioni, Main Room (la sala principale del ristorante, dove rimangono fruibili i 4 classici percorsi: Circus, Orme, Terrae, Intermezzo) e Parallels Experience. Una volta scelta la data, l’orario e il numero di ospiti, si potrà facilmente riservare la propria esperienza, attendendo la risposta del ristorante come conferma.

RISTORANTE IL PAGLIACCIO

Specchio dello chef Anthony Genovese, sia nella controversa figura circense che nei raffinati spazi, il ristorante Il Pagliaccio apre le porte a Roma nel 2003. Diciannove anni di crescita ed evoluzione hanno portato il ristorante a essere una delle realtà di prestigio della Capitale, l’unica nel cuore della città a essere insignita dal 2009 di due stelle Michelin. Una cucina raffinata, unica e inequivocabile.

I quattro menu – Circus, Orme, Terrae e Intermezzo –, a cui oggi si aggiunge quello di Parallels Experience, esprimono la creatività e l’esperienza di una vita in un susseguirsi di piatti che abbracciano il mondo intero, seguendo un parallelo di sapori e aromi che spazia dall’Italia alla Francia, fino al lontano Oriente. In ognuna delle sue creazioni lo Chef Anthony Genovese è supportato in cucina dal suo sous-chef Francesco Di Lorenzo, e in sala dall’organizzazione e dalla professionalità del general manager Matteo Zappile e dell’head sommelier Luca Belleggia.

ANTHONY GENOVESE

Nato in Francia nel 1968 da genitori calabresi, l’amore per le sue origini lo accompagna tutt’oggi lungo il suo percorso professionale. L’inizio della sua vita è in Francia, così come il principio della sua formazione gastronomica. Dopo aver frequentato l’Ecole Hotelière de Nice, fa esperienza in vari ristoranti stellati francesi (a Monaco, Marsiglia e Nizza). Il forte il legame con l’Italia lo porta a Firenze, all’Enoteca Pinchiorri. Il suo viaggio prosegue poi in oriente, fra Giappone, Malesia e Thailandia. Quindi torna in Italia, a Ravello all’Hotel Palazzo Sasso, al ristorante Rossellinis, dove ottiene la sua prima Stella Michelin. Da Ravello a Roma il passo è breve, nel 2003 inizia la sua avventura nella capitale, dove la sua creazione prende forma: Il Pagliaccio, due Stelle Michelin.

MATTEO ZAPPILE

Nasce in Campania, in un piccolo paesino del salernitano, muove i suoi primi passi in ristorazione partendo dalle piccole sale. Il percorso di studi alberghieri lo porta a Cortina, all’Hotel Bellevue, a soli 14 anni, da lì in poi è un susseguirsi di esperienze e di emozioni. Inghilterra, Sicilia, Toscana e soprattutto la costiera amalfitana all’Hotel Palazzo Sasso. Nel 2014 Miglior Sommelier d’Italia attento alle birre per il Gambero Rosso, nello stesso anno la sua carta dei vini riceve il premio come Miglior Carta delle Bollicine d’Italia per L’Espresso. Negli anni a seguire Matteo diventa prima degustatore ufficiale italiano di caffè Inei, poi docente e degustatore ufficiale italiano per l’Ais.

Nel 2016 arriva la qualifica di Sommelier del Sakè per la SSA ed infine viene premiato come “Miglior Sommelier d’Italia” da la guida l’Espresso edizione 2017. Il percorso continua nel 2018, la rivista Food and Travel gli assegna il premio come Miglior Maitre d’Italia dell’anno.

Nel 2019 consegue il Master all’Università Luiss Business School in F&B Management e nello stesso anno diventa Grand Officier dell’Ordre Coteaux de Champagne.

Nel 2021, con tutta la squadra de Il Pagliaccio, ottiene il riconoscimento Miglior Servizio di Sala per la Guida Michelin 2022.

LA PROPOSTA DI SAN VALENTINO DI CLASSICO COCKTAIL DI MILANO

Classico trattoria &cocktail, il nuovo progetto imprenditoriale della famiglia Murray di corso Milano, con un ampio giardino interno in pieno stile liberty, tra tavoli e sedie d’epoca che coniugano dettagli decò a tessuti di tendenza come il velluto, che raccontano di un elegante salotto in un contesto di Vecchia Milano. La sinergia tra cucina e cocktail le due anime di Classico, è il tratto distintivo del ristorante, da gustare al civico 6 di via Marcona.

Come aperitivo di benvenuto saranno presentati il Pane burro al lampone e alici di sciaccae il Pan brioche mousse di fegatini di pollo e cipolla caramellata.

Si proseguirà gli antipasti il Tataki di ricciola,crema di zucchina alla scapece e spuma di provola affumicata e la Tartare di fassona piemontese, burratina sabelli e petali di cipolla rossa marinata.

Come primo arriverà in tavola il Risotto carnaroli gran riserva, barbabietola e nocciole di giffoni, per continuare con l’Ombrina boccadoro,salsa all’aglio dolce e asparago bianco.

Chiusura con il Sorbetto al limone e mirtilli

In totale 50 euro a persona (telefono 02-84927861).

COL VETORAZ ALLA CONQUISTA DELLA STAMPA INTERNAZIONALE

Per Col Vetoraz il 2021 è stato un anno di tangibili risultati sulle pagine della stampa internazionale di settore. Dagli Stati Uniti fino all’Europa, l’azienda di Valdobbiadene (Treviso) raccoglie una nutrita rassegna di pubblicazioni e interviste dai contenuti significativi, a testimonianza dell’incrollabile e costante impegno per continuare a garantire il livello di eccellenza ai consumatori e affezionati winelovers.  

I punti saldi della filosofia che ha sempre guidato la crescita dell’azienda, e tutto ciò che ha compiuto negli anni, anche andando coraggiosamente controcorrente, per difendere con tenacia il valore identitario col territorio di appartenenza, è un messaggio percepito chiaramente anche all’estero. 

Eric Guido, referente per i vini italiani per Vinous, la testata fondata da Antonio Galloni, nel report annuale sugli sparkling wines ha assegnato 92 punti al Valdobbiadene Docg Superiore di Cartizze e, nell’articolo dedicato porta l’attenzione su come siano pochissimi i consumatori che nell’ordinare un Prosecco al ristorante si chiedono davvero che brand stanno bevendo, da dove provenga e con che stile sia fatto. In questo modo si negano l’opportunità di scoprire come, all’interno della galassia Prosecco, esista tutta una serie di produttori e coltivatori, di cui Col Vetoraz fa parte, che lavorano con tenacia per la qualità contribuendo con successo alla costante crescita del livello di questi vini in Italia.

Roger Morris, altra firma storica della stampa americana del vino, su Santé Magazine intervista l’amministratore delegato ed enologo Loris Dall’Acqua approfondendo la scelta dell’azienda di eliminare il termine prosecco dalle proprie etichette e comunicazione, un segnale incisivo e coraggioso a tutela di un incrollabile senso di identità col territorio di appartenenza.

E ancora, la giornalista e degustatrice americana Madeline Puckette – celebre per il blog WineFolly.com ha dedicato un articolo e relativo video al Valdobbiadene Docg Brut inserendolo tra gli Sparkling Innovators e suggerendolo come sorprendente alternativa allo Champagne.  

Alder Yarrow sulla testata digitale Vinography, oggi riconosciuto nel mondo come uno dei più influenti blog del vino,assegna rispettivamente un 8.5 e un 9(su 10) al Valdobbiadene Docg Brut e al Valdobbiadene Docg Superiore di Cartizze, le due etichette presenti sul mercato degli Stati Uniti

In Europa invece, la corrispondente per i vini italiani del magazine tedesco Weinwirtschaft, Veronika Crecelius, realizza un ampio focus sull’azienda spumantistica trevigiana, tornando sul tema della scelta di eliminare il termine Prosecco in etichetta. Un atto di coraggio che esprime la coerenza e onestà intellettuale nel voler mantenere vivo il senso identitario con le proprie radici, che affondano in una terra eletta che viene rispettata, assecondata nei suoi cicli ed ascoltata stagione dopo stagione. 

Per Weinwelten, testata rivolta ai consumatori alto profilo, evoluti e preparati, che da anni affida all’esperienza e competenza di Steffen Maus le recensioni sui vini italiani,il Valdobbiadene Docg Superiore di Cartizze risulta tra i Top 15 Prosecco Superiore, e il giornalista riconosce marcatamente l’impegno di Col Vetoraz nel saper creare vini che sanno esprimere tutta la potenza di un territorio unico. 

Christian Eder, firma per i vini italiani della testata svizzera Vinum, inserisce il Valdobbiadene Docg Superiore di Cartizze nella personale selezione di etichette del Conegliano Valdobbiadene e infine Vàclav Tichon di Wine&Degustation, la prima testata di settore in Repubblica Ceca, elogia l’eccellenza di queste colline che si coniuga con quella dei vini che da esse derivano, nonché la diversità di stili che Col Vetoraz sa proporre, tutti di notevole livello. 

Una finestra incoraggiante, quella aperta da simili testimonianze giornalistiche di firme di rilievo, sul cammino di Col Vetoraz alla conquista degli scenari internazionali; un veicolo importante per arrivare nella corretta modalità al pubblico allargato di consumatori nel mondo, diffondendo la giusta percezione di quanto valore si possa trovare in un calice di Valdobbiadene Docg in termini di storia, impegno, sacrificio e coraggio. In una parola, la qualità nella sua essenza migliore.

COVID, CRACK DA 20 MILIARDI DI EURO PER RISTORANTI E AGRITURISMI

Con la brusca impennata dei contagi che ha tagliato le vacanze e le uscite fuori casa a fine anno, la spesa degli italiani in bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi risulta pari nel 2021 a circa 60 miliardi di euro, in calo di oltre 20 miliardi rispetto a prima della pandemia nel 2019, nonostante l’aumento rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge dal bilancio di fine anno sui consumi alimentari fuori casa elaborato dalla Coldiretti dal quale si evidenzia una situazione di difficoltà del settore che si trasferisce a cascata anche sulle aziende fornitrici di prodotti agricoli e alimentari.

Il recupero che si è verificato rispetto allo scorso anno per effetto soprattutto dei buoni risultati estivi non è stato purtroppo mantenuto negli altri periodi. Solo il 14 per cento dei cittadini ha deciso – rileva la Coldiretti – di festeggiare il Capodanno fuori al ristorante, in trattorie e agriturismi che hanno sofferto anche per le disdette last minute negli alloggi con percentuali che secondo Terranostra hanno superato anche il 40 per cento costringendo molte strutture a chiudere. Gli agriturismi – sottolinea la Coldiretti – spesso situati in zone isolate della montagna o della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse secondo Campagna Amica i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Si registra peraltro il boom delle consegne a domicilio favorito dal crescente numero di italiani in isolamento o in quarantena, senza dimenticare quanti organizzano pranzi e cene nelle case perché non dispongono di green pass rafforzato necessario per mangiare fuori. Una balzo tuttavia del tutto insufficiente a coprire le perdite.

La situazione di difficoltà non coinvolge solo le 360 mila realtà della ristorazione ma – continua la Coldiretti – si fa sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini soprattutto nelle località turistiche per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

Il risultato e’ che sono mancati acquisti in cibi e bevande da parte della ristorazione per un valore di circa 5 miliardi rispetto a prima della pandemia che – conclude la Coldiretti – colpiscono ben 740 mila aziende agricole e 70 mila industrie alimentari presenti nella filiera agroalimentare.

NUOVO PROGETTO DELLA FAMIGLIA ALAJMO: A RONCADE (TREVISO) APRE AMOR

Apre Amor in Farm, il nuovo locale fast casual del Gruppo Alajmo all’interno del Campus di H-Farm a Roncade (Treviso), il più grande e importante polo dell’innovazione e formazione in Europa. Il ristorante, il cui design è firmato da Philippe Starck, si trova all’interno di una struttura molto ampia di circa 324 metri quadrati che si divide su due piani con spazi dove poter mangiare, studiare e rilassarsi guardando dall’alto la grande library firmata dallo studio Rogers Stirk Harbour più Partners (Rshp), il nuovo Freestyle Skate Park e il Bmx Pump Track. 

Ubicata alle porte di Venezia, H-Farm è la piattaforma d’innovazione in grado di supportare la creazione di nuovi modelli d’impresa e la trasformazione ed educazione dei giovani e delle aziende italiane in un’ottica digitale. All’interno del suo Campus, le attività di consulenza alle imprese e la formazione si intrecciano in un continuo scambio di idee e stimoli che lo rendono unico. Si estende per oltre 50 ettari, di cui 27 dedicati a parco aperto al pubblico, ed è progettato per ospitare più di 3mila persone di cui oltre 2 mila studenti che vanno dalle elementari fino ai percorsi universitari e ai master.

«Amor è un luogo concepito per le esigenze dei giovani con una proposta facile, riconoscibile, dinamica e accessibile pur restando rigorosamente fedele ai nostri principi e alla nostra etica» – racconta Raffaele Alajmo, amministratore delegato del Gruppo Alajmo – «È un punto di incontro tra studenti, genitori, sportivi e visitatori esterni. Un luogo dove ci si può trovare in ogni momento della giornata. Siamo nel cuore del Campus, siamo il cuore del Campus».

«Questo locale è la sintesi dell’incontro di anime geniali e creative, i fratelli Alajmo e Philippe Starck, che continuano a guardare alle cose che fanno con la genuinità e la freschezza degli occhi di un bambino. È un grandissimo onore poterlo ospitare all’interno del nostro Campus, un luogo che celebra il loro incontro, in uno dei riti più belli della nostra natura umana. Credo tantissimo nell’importanza del role model e sono convinto che crescere circondati dal bello e da grandi espressioni di creatività possa essere un grande insegnamento e stimolo per le tante giovani menti che avranno la fortuna di crescere in questo spazio», dichiara Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm. 

La proposta gastronomica si basa sui concetti di una cucina facilmente riconoscibile e semplice. Il focus rimane sulla genuinità degli ingredienti, sulla leggerezza e l’importanza del gusto. «Vogliamo andare incontro alle nuove generazioni per far capire loro le differenze e le diverse sfumature tra mangiare qualcosa che ti lascia un ricordo artificiale e qualcosa che invece ha dei profumi e delle consistenze ben precise, qualcosa di digeribile e leggero. Sono tutti tasselli che cercano di creare delle nuove memorie gustative», spiega Massimiliano Alajmo.

Il menu è ampio e diversificato, a fianco alla pizza al vapore brevettata da Max, ai Mask.calzini, Mask.calzoni e alle focacce che variano periodicamente in base alla stagionalità degli ingredienti, troviamo gli hot dog con il pane e il ketchup prodotti in casa, würstel senza additivi provenienti da allevamenti sostenibili del Trentino Alto Adige e la variante vegana con il würstel di tofu. Due proposte di hamburger, una con carne di manzo e maiale, l’altra con un burger di pesce. Si aggiungono diverse composizioni di insalate, alcune vegetariane e senza latticini. I dessert spaziano dai gelati, con possibilità di scegliere tra differenti tipologie di toppings, alle versioni dolci dei Mask.calzini e delle focacce.

Anche la proposta beverage mantiene l’attenzione verso naturalità e freschezza e include soda, cola e cocktails realizzati da ricette di Max e una selezione di birre pensate insieme al fratello Raf e Teo Musso del birrificio artigianale Baladin. Il caffè, come in tutti i locali del Gruppo Alajmo, è quello inconfondibile del Laboratorio Giamaica Caffè di Verona.

FERRAGOSTO, FUORI PORTA PER UN ITALIANO SU TRE

Ferragosto fuori porta per un italiano su tre. E’ quanto sostiene Coldiretti secondo un sondaggio Ixe’ che precisa che la giornata di festa dell’Assunta e stata vissuta a poca distanza, nei confini regionali con parenti e amici. Chi è andato in vacanza al mare, in campagna e in montagna o per fare una semplice gita e lasciarsi alle spalle le preoccupazioni legate alla pandemia. Grandi protagonisti sono stati picnic e grigliate ma non è mancato chi ha scelto di trascorrere l’appuntamento in agriturismo o al ristorante, nel rispetto delle misure di precauzione imposte dall’emergenza Covid.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, per chi ha trascorso la giornata fuori le mete più gettonate è stata la spiaggia davanti alla montagna e alla campagna con ottimi risultati per l’agriturismo. Una cospicua fetta di cittadini – continua la Coldiretti – ha poi preferito passare la domenica all’insegna della convivialità insieme ai familiari ed amici. Colli Berici ed Euganei e Prealpi Trevigiane prese d’assalto con tavolate tra gli ulivi e vigneti per trovar refrigerio. Pienone negli agricampeggi lungo le coste del Lago di Garda. Tutto esaurito sulle Dolomiti tra escursioni e spuntini in malghe e rifugi. Bene anche nel Litorale Adriatico come in Polesine. 

Il weekend di Ferragosto – continua la Coldiretti – resta il momento clou delle vacanze degli italiani che anche nell’anno del coronavirus hanno scelto il mese estivo per eccellenza, anche per attendere un miglioramento della situazione sanitaria. Un momento di svolta che ha dato il via ai primi rientri con quasi un italiano su tre (32 per cento) che ha scelto una metà vicino casa, all’interno della propria regione di residenza alla riscoperta delle bellezze sotto casa ma in ogni caso le destinazioni nazionali sono preferite da quasi la totalità dei cittadini per il desiderio di sostenere il turismo tricolore ma anche per i limiti e le incertezze presenti all’estero.

Tra gli svaghi preferiti dei turisti italiani e stranieri accanto ad arte, tradizione, relax e puro divertimento, dopo il lungo lockdown c’è la ricerca del cibo e il vino locali che – conclude la Coldiretti – è diventata la prima voce del budget delle vacanze Made in Italy nel 2021 con circa 1/3 della spesa per consumi al ristorante, street food o per l’acquisto di souvenir.

LA SEMPLICITÀ E L’ARTE DELLA CUCINA RAFFINATA A IL RIDOTTO DI VENEZIA

Il locale è piccolo, ridotto è lo spazio e Il Ridotto è il nome di questo locale stellato dal 2013 di Castello, dietro la basilica di San Marco a Venezia. Il nome si ispira al “Teatro Ridotto”, un piccolo e antico teatro veneziano. Ha soli nove tavoli e nasce nel 2006 grazie alla passione dello chef Gianni Bonaccorsi, il quale volle creare un ristorante con una cucina raffinata. Ci sono cortesia, competenza e tra una comanda e l’altra non manca una battuta con i titolari e il personale. La cucina proposta, dove adesso c’è anche il figlio di Gianni, Nicolò Bonaccorsi, è ancorata ai prodotti della terra e del mare, in cui spiccano ingredienti di alta qualità. I piatti proposti sono di ricerca e cambiano a seconda della stagione e dell’ispirazione. E così, come in questo periodo dell’anno, a pranzo si possono trovare tre Tapas con l’aggiunto del piatto del giorno di pesce, oppure di carne, a 35 euro a persona. E poi il menu di Mare o di Terra e Mare, con i classici de Il Ridotto e la possibilità di avere un percorso vegetariano. In totale 95 euro a persona per cinque proposte. Per i sette assaggi si passa a 120 euro, per i nove 150 euro.

Allora spazio al Cavolfiore, Scampi e Mandorle, Capesante, carote e tea nero affumicato, Battuta di manzo razza piemontese con ortaggi d’inverno, Animelle, yogurt, limone e aglio nero, Mazzancolle, porri, creme brûlé all’aringa affumicata, erbe amare, Polpo, fave e cime di rapa e gli Spaghetti neri, ricci di mare, peperone candito e cavolo nero.

Si può proseguire con i Tubetti in ristretto di “Gò” ed erbe di laguna, Risotto d’inverno, Ravioli di faraona, panna acida, agrumi e panpepato, Maiale: filetto, costina e pancia, Faraona: petto e coscia, salsa pevarada, Rombo al ginepro, mandarino e puntarelle, Seppia e trippa di vitello, pappa al pomodoro al nero. Chiusura tra Crema fredda alla ricotta con pistacchio, arancia e cioccolato, Cioccolato e pepe, Biscotto al The Matcha, bergamotto, cioccolato e granita di Sakè, Millefoglie Cheese cake alla newyorkese, Kiwi e agrumi, Selezione di formaggi. Poi un’ampia scelta di vini, con etichette da ogni dove, whisky, grappe, tequila, rum e non solo.

Il Ridotto si trova a Castello numero 4509 in Campo Santi Filippo e Giacomo a pochi passi da piazza San Marco e vicino alla fermata del vaporetto di San Zaccaria.

Telefono 041-5208280, e-mail info@ilridotto.com.

NATALE AL GELLIUS: I TORTELLINI DI ALESSANDRO BREDA CHE SCALDANO IL CUORE

Un Natale diverso, ma sempre sotto il segno della tradizione. Il ristorante Gellius di Oderzo (Treviso) si prepara al periodo natalizio proponendo una versione personale del piatto principe delle festività, declinato nei Tortellini di crostacei in brodo di pesce. La portata, prevista nel menu di Natale del Gellius, sarà disponibile anche in formato delivery: il locale ha infatti ideato tre percorsi di degustazione, due per Natale e uno per Capodanno, per dare la possibilità a tutti i clienti di gustare le creazioni di Alessandro Breda anche nell’intimità della propria cucina.

«Fin da quanto ero bambino i tortellini in brodo sono sempre stati la prima portata di ogni pranzo delle festività – spiega lo chef Alessandro Breda – è un piatto che mi ricorda il calore della famiglia, il senso di condivisione e di familiarità del giorno di Natale. Dopo un anno così difficile, presentare un piatto tradizionale rivisto con i nostri occhi ci sembrava il modo migliore per trasmettere quella serenità e piacevolezza ai nostri clienti. Il menu in versione delivery ci dà l’occasione di portare direttamente nelle loro case la nostra cucina, in attesa di poterli presto accogliere nuovamente nelle sale del ristorante».

I Tortellini di crostacei in brodo di pesce saranno consegnati, come le altre portate del menu, con le istruzioni per ultimare al meglio la preparazione a casa e gli ingredienti per guarnire il piatto. Per incontrare le esigenze di tutti i commensali il Gellius ha scelto inoltre di inserire accanto alle proposte più tradizionali anche un percorso vegetariano. I due menu di Natale, che comprendono antipasto, primo, secondo e dolce a scelta, sono disponibili su ordinazione fino al 22 dicembre. Proposta più tradizionale è invece quella del menu di Capodanno, che prevede quattro portate a base di pesce e alcuni piatti fuori menu con le ricette simbolo del Veglione come il cotechino con le lenticchie, crostacei e frutta esotica. Gli ordini in questo caso sono accettati fino al 28 dicembre.

Le consegne sono disponibili all’interno del comune di Oderzo, in tutto il trevigiano e anche fuori dalla provincia, con costi di consegna variabili a seconda della distanza. 

Per informazioni e prenotazioni visitare il sito http://www.ristorantegellius.it

GUIDA VENEZIA A TAVOLA 2021: I PREMIATI

La Guida Venezie a Tavola del direttore Luigi Costa, dopo dieci anni passati a fianco dei ristoratori e delle fabbriche del gusto, cerca di fare ancora la sua parte. In un anno complicato per tutto il settore della ristorazione, tramite la pubblicazione dell’edizione 2021, dichiaria la volontà di sostenere in modo fermo questo settore, uno di quelli che più ha sofferto le conseguenze di questa crisi.

Si tratta di un testo che raccoglie una selezione dei migliori ristoranti e pizzerie di Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Istria e Slovenia e propone una selezione di vini e di prodotti tipici di eccellenza del territorio. E durante la presentazione (digitale) sono stati consegnati i riconoscimenti.

Premio “Il Ristorante dell’Anno”: Alessandro Gilmozzi del Ristorante “El Molin” di Cavalese (Trento).

Premio “Il Giovane delle Venezie”: Davide Tangari del Ristorante “Valbruna” di Limena (Padova).

Premio “Ricerca e Innovazione”: Francesco Brutto del Ristorante “Venissa” di Venezia.

Premio “Donna di Spirito”: Daniela Siviero del Ristorante “Lazzaro 1915” di Pontelongo (Padova).

Premio “La Cucina che onora il Territorio”: Luigi Dariz del Ristorante “Aurelio” di Passo Giau (Belluno).

Premio “Sommelier delle Venezie”: Giovanni Mozzato del Ristorante “Chat qui rit” di Venezia.

Premio “La Cantina delle Venezie”: Simone Menardi del Ristorante “Baita Fraina” di Cortina (Belluno).

Premio “La Miglior Carta delle Bollicine”: Nicola Bacciolo del Ristorante “Ai do Campanili” di Cavallino (Venezia).

Premio “Il Gusto Dolce delle Venezie”: Sara Simionato e Luca Ferrari del Ristorante “Antica Osteria Cera” di Campagna Lupia (Venezia). 

Premio “Maitre delle Venezie”: Giovanni Pietro Cremonini del “Ristorante Riviera” di Venezia.

Premio “La Pizzeria delle Venezie”: Alvise Ballarin della Pizzeria “Trattoria Laguna” di Cavallino (Venezia).