L’ASIAGO DOP FUSION SORPRENDE A VINITALY 2023

A Verona, dal 1° al 5 aprile, l’Asiago Dop unico formaggio a rappresentare la produzione lattiero-casearia italiana a Operawine, Vinitaly & The City e Vinitaly, conferma e rafforza la strada della collaborazione col mondo del vino puntando alla valorizzazione della sinergia tra prodotti a Denominazione D’Origine Protetta con esclusive stagionature abbinate ai più simbolici vini italiani in un inedito percorso dall’anima “fusion”.

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago interpreta le nuove tendenze di consumo, sempre più attente all’origine degli alimenti e alle esperienze di gusto capaci di unire mondi diversi, con un viaggio che, a Operawine, Vinitaly & The City e Vinitaly, svela la sinergia tra eccellenze food & wine legate da una comune identità e tra loro complementari e sorprende il palato nell’incontro con la mixology e l’alta ristorazione.  “La grande ricchezza e varietà del formaggio Asiago – afferma Flavio Innocenzi, Direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago – è da sempre il punto di partenza di esperienze uniche ed originali. A Verona, puntiamo a mostrare come questa eccellenza sia perfetto interlocutore delle migliori proposte vitivinicole e, allo stesso tempo, così eclettica da trasformarsi in prodotto di culto in tanti contesti diversi e distintivi”.

A OperaWine, il primo aprile, l’Asiago Dop, Official Cheese di Veronafiere, si sposa ai migliori cento produttori italiani selezionati da Wine Spectator per far scoprire le diverse e sorprendenti possibilità di abbinamento con il vino in degustazioni di stagionature molto esclusive, dall’Asiago Dop Fresco Riserva e il suo gusto dolce e delicato, all’Asiago Dop Stagionato e il suo carattere deciso. A OperaWine, il formaggio Asiago proporrà la sua storia alla stampa nazionale e internazionale, operatori e buyer, forte di una presenza in oltre 50 paesi al mondo. Una vocazione che, a Vinitaly, dal 2 al 5 aprile, farà anche apprezzare il pairing del formaggio Asiago con le tre tipologie di Pinot Grigio Delle Venezie, prodotto particolarmente amato dai mercati internazionali, al Padiglione 5 stand F2 del Consorzio tutela vini Delle Venezie Doc.

A Vinitaly & The City 2023, l’incontro con la mixology lascia scoprire l’anima giovane e glamour del formaggio Asiago nella masterclass “Asiago Dop & Drink”, percorso “alchemico” tra l’Asiago Dop e i cocktail realizzati con tecniche innovative e strumenti all’avanguardia, in programma il 2 aprile nella Sala Consiliare del Palazzo Scaligero, sede della Provincia di Verona (Piazza dei Signori – Loggia di Fra Giocondo), per la prima volta aperta al pubblico. Condotti da Francesco Gubert, uno dei più talentuosi assaggiatori di formaggi d’Italia e Andrea Cason, bartender della mixology riconosciuto a livello nazionale, ospiti istituzionali, giornalisti e foodblogger potranno mettere i loro sensi alla prova nei diversi abbinamenti tra il formaggio Asiago e i drink e scoprire le caratteristiche dell’unico prodotto caseario che offre un’ampia gamma di stagionature, dai 20 giorni, dell’Asiago Dop Fresco, agli oltre 10 anni, dell’Asiago Dop Stagionato Stravecchio. Il 5 aprile, alle 12.30, l’esperienza “Asiago Dop & Drink” verrà proposta al pubblico del Vinitaly Mixology, lo spazio fieristico dedicato alla scoperta e sperimentazione delle combinazioni più originali ed esclusive di alcolici e bevande.

Il viaggio “fusion” del formaggio Asiago, dal 1° al 5 aprile a Verona, testimonia anche il profondo legame della specialità veneto-trentina col mondo dell’alta ristorazione. A OperaWine come a Vinitaly, l’Asiago Dop brillerà in grandi interpretazioni e scoperte culinarie in cui ogni piatto regalerà alle papille gustative sensazioni uniche: dalla speciale Pizza DoppioCrunch proposta dal pizzachef Renato Bosco, alle inedite creazioni dello Chef Jre Andrea Valentinetti del Ristorante Radici fino ai tanti abbinamenti proposti allo stand del Consorzio Tutela Riso Nano Vialone Veronese Igp a Soil&Agrifood, il salone dell’agroalimentare di qualità, presso la Tensostruttura Area C Sag Stand C19.

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OLIO GARDA DOP: UN PREMIO ALLA MAESTRIA DI PRODUTTORI E FUTURI CHEF

Promuovere l’olio Garda Dop, valorizzandone la qualità, l’immagine e tutti gli attori della filiera produttiva che, con il loro impegno, salvaguardano un prodotto prezioso e il territorio in cui nasce.

Questo l’obiettivo del Consorzio di Tutela dell’olio Garda Dop che, nella giornata di sabato 25 marzo, presso la Cooperativa Agricola San Felice, di San Felice del Benaco (Brescia), ha voluto celebrare, in un unico momento di festa, le premiazioni dei due concorsi interregionali dedicati al prodotto simbolo delle sponde del Lago di Garda: il Concorso unico “Oro del Garda”, riservato all’olio extra vergine di oliva prodotto e certificato nell’area di produzione a Denominazione di Origine e il Premio olio Garda Dop, rivolto agli studenti degli Istituti alberghieri delle tre regioni su cui insiste la denominazione: Veneto, Lombardia e Trentino.

Due iniziative strettamente legate tra loro, non solo per il prodotto di riferimento, l’olio Garda Dop, ma soprattutto per la loro finalità: valorizzare l’olio Garda Dop, i suoi produttori, gli attori della filiera produttiva, l’intero territorio ed il patrimonio paesaggistico del Garda, di cui l’olivo è una delle piante più rappresentative e identitarie.

Dopo i saluti di Simone Zuin Sindaco di San Felice del Benaco, di Floriano Massardi Consigliere regionale, del deputato Antonio Girelli, di Eugenio Massetti, in rappresentanza della Camera di Commercio di Brescia e del giornalista e oleologo Luigi Caricato, si è entrati nel vivo della giornata, assegnando i riconoscimenti del Premio olio Garda Dop.

“Battuta di spigola croccante marinata all’olio Garda Dop in nuvola di fumo d’olivo”. Questo il titolo del piatto firmato dagli studenti dell’Azienda Bergamasca di Formazione (Bergamo) che ha conquistato la giuria tecnica del 3° Concorso interregionale Premio Olio Garda Dop, rivolto agli studenti degli Istituti alberghieri delle tre regioni su cui insiste la denominazione: Veneto, Lombardia e Trentino.

Il Premio, giunto alla terza edizione, è realizzato con il contributo e il patrocinio della Camera di Commercio di Brescia, ed indetto dal Consorzio di tutela Olio Garda Dop in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi, e Pentole Agnelli, con l’intento di promuovere il prodotto simbolo del territorio gardesano e la sua valorizzazione in cucina presso i giovani chef, che rappresentano il futuro dell’enogastronomia del territorio.

In valutazione, infatti, non c’è solamente l’utilizzo dell’olio Garda Dop e la bontà del piatto ma anche la capacità di raccontarlo e valorizzarlo.

Creato dagli studenti Mattia Casari, Ruben Palaghianu, Eros Poleni e Franceildo Xavier De Oliveira, il piatto “Battuta di spigola croccante marinata all’olio Garda Dop in nuvola di fumo d’olivo” ha convinto la giuria tecnica proprio per il sapiente utilizzo dell’olio Garda Dop, che ne ha esaltato peculiarità e versatilità. Una capacità che è valsa all’istituto dei quattro futuri chef un premio di 1.000 euro.

Nelle posizioni d’onore, si sono classificati: al secondo posto l’istituto Cfp Enaip Alberghiero – Riva del Garda (Trento) con il “Filetto di trota in oliocottura con carciofi in osmosi alla liquirizia e olio Garda Dop, crumble alle molche e gel al Trento Doc” ideato da Jazmin Delai, Diego Tavernini, Lorenzo Fede, Alessandro Galas.

Medaglia di bronzo per gli studenti del Cfp Canossa di Brescia che hanno presentato “Panada con insalata di spigolo bollito e fonduta di nostrano Val Trompia” preparato da Giovanni Maria Di Sabato, Luca Pubietti, Cristian Benuzzi, Rubens Bresciani.

Entrambi gli istituti di sono aggiudicati un set professionale di attrezzatura da cucina offerto da Pentole Agnelli, personalizzato con il logo del Consorzio di Tutela olio Garda Dop.

La giuria tecnica ha, inoltre, attribuito due Menzioni speciali andate, rispettivamente, al Afgp Centro Bonsignori di Remedello (Brescia) in gara con lo “Storione di calvisano in oliocottura, cremoso di patate all’olio Garda Dop, limone e liquirizia” ideato da Dalila Pirozzoli, Gurpreet Singh, Lucrezia Puzzanghera, Matteo Piafrini e al Cfp “Fondazione Casa del giovane don Mario Bottoglia” di Castiglione delle Stiviere (Mantova) per la creazione del “Morbido fior d’olivo” realizzata da Martina Cunegatti, Marta Varini, Maxim Coptu, Nikole Pialorsi.

E proprio quest’ultima ricetta ha ricevuto anche il Premio speciale intitolato alla memoria dello “Chef Onelio Proietti Lippi”, uno dei punti di riferimento della ristorazione bresciana; il premio èassegnato dall’Associazione Cuochi di Brescia al piatto che più valorizza ed esalta il prodotto olio Garda Dop.

A seguire, la cerimonia è proseguita con il Concorso unico “Oro del Garda”, dedicato alla figura di Giovanni Mazzoldi: scomparso nel 2018, Mazzoldi è stato uno dei promotori più convinti della denominazione Garda Dop e tra gli imprenditori più lungimiranti del territorio.

Il Concorso, giunto all’ottava edizione, è riservato all’olio extra vergine di oliva prodotto e certificato nell’area di produzione a Denominazione di Origine con la finalità di valorizzare le risorse umane implicate nel percorso dall’olivo all’olio, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori di filiera, dai produttori agli enti, alle istituzioni sul territorio, che comprende Lombardia, Veneto e Trentino. Un’iniziativa ideata e realizzata dal Consorzio di Tutela al fine di stimolare i produttori ad un impegno sempre maggiore per l’ottenimento di una migliore qualità dell’olio, unito al mantenimento della tipicità.

Ben 36 le etichette sottoposte quest’anno al giudizio finale del Panel di assaggio – riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – suddivise nelle due le categorie in concorso: fruttato leggero e fruttato medio.

A conquistare il primo premio come migliore Olio Garda Dop dell’ultima campagna olivicola, sono stati rispettivamente l’azienda agricola San Felice di Toselli A. di San Felice del Benaco (Brescia) per la categoria Fruttato Leggero e l’Oleificio Cisano Srl di Bardolino (Verona) nella categoria fruttato medio

A seguire, nella categoria fruttato leggero, si sono posizionate al secondo posto l’azienda agricola Novello Cavazza di Cavazza Alessandra di Manerba del Garda (Brescia) e al terzo il Consorzio Olivicoltori Malcesine di Malcesine (Verona); per la sezione fruttato medio l’azienda Madonna delle Vittorie di Arco (Trento) ha conquistato la seconda posizione mentre Oliocru Srl di Riva del Garda (Trento) si è classificata terza.

IL BACALÀ ALLA VICENTINA ALLA GUSTOSA CONQUISTA DELL’EUROPA

Mercoledì 29 marzo il Consiglio Regionale del Veneto presenterà ufficialmente la Via Querinissima al Parlamento Europeo di Bruxelles. L’evento si terrà nella sede distaccata della Regione, dove inoltre, durante la serata di martedì 28 marzo, la Pro Loco di Sandrigo, ente promotore della Festa del bacalà alla vicentina, servirà ai Parlamentari invitati il piatto secondo la ricetta originale codificata dalla Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina, realizzato con solo stoccafisso di Lofoten Igp. In degustazione anche altre eccellenze del territorio tra cui i vini di Breganze della Cantina IoMazzucato e i formaggi di Lattebusche. L’Associazione Internazionale Via Querinissima unisce i nomi della Serenissima e di Pietro Querini, il nobile mercante veneziano che nel 1431, a seguito di un naufragio in Norvegia, scoprì e portò in Italia lo stoccafisso essiccato ai venti del nord. Il progetto dell’Associazione ha l’obiettivo di promuovere un percorso storico culturale che traccia l’itinerario compiuto dal nobile veneto attraverso 14 paesi europei per rientrare a Venezia dalle Isole Lofoten e comprende una fitta rete di relazioni a livello continentale nell’ambito dell’enogastronomia e della valorizzazione turistica delle eccellenze territoriali.  “La Festa del bacalà è nata per raccontare la storia di un territorio – dichiara Antonio Chemello, Presidente della Pro Sandrigo – Attraverso essa ricordiamo le tradizioni popolari e la cultura di un piatto che ha segnato fortemente l’identità del paese di Sandrigo e che, con il progetto della Via Querinissima, ha aperto l’opportunità di avviare scambi e collaborazioni turistiche, gastronomiche e commerciali in tutta Europa. Nei prossimi giorni, per esempio, condurremo un gruppo di giornalisti italiani in Norvegia a Bodø, capitale Europea della Cultura 2024, e all’isola di Røst nell’arcipelago delle Lofoten, con la quale Sandrigo è gemellata, per scoprire come e dove viene lavorato lo Skrei, la materia prima utilizzata per realizzare il nostro piatto”.  Un altro importante premio all’attività svolta dalla Pro Sandrigo arriva da Roma, dove lunedì 20 marzo la Festa del bacalà alla vicentina ha ricevuto il marchio Sagra di Qualità a Palazzo Madama. Il riconoscimento, promosso da Unpli (Unione Nazionale della Pro Loco d’Italia) – a cui la Pro Sandrigo è iscritta sin dalla fondazione nel 1962 –, certifica le manifestazioni che vantano uno storico legame con il territorio e hanno come obiettivo la creazione di sinergie tra diverse attività economiche.

“Quest’anno la Pro Loco compie 70 anni – sottolinea ancora Chemello – tutti votati alla promozione del patrimonio culturale e storico, del turismo e dell’economia locale. È quindi un grande orgoglio veder riconosciuto l’importante lavoro svolto dagli organizzatori e dai numerosissimi volontari che rendono possibile ogni anno lo svolgimento della Festa”. Presente alla cerimonia di consegna a Palazzo Madama anche Marica Rigon, Sindaca di Sandrigo: “Oggi la Festa del Bacalà è stata riconosciuta con il marchio di qualità ed è senza dubbio un valore aggiunto, indice di attenzione e rispetto. Questi elementi permettono di vivere un’esperienza piacevole che stimola il desiderio di ritornare, favorendo ricadute positive sull’indotto commerciale del paese. Il riconoscimento è motivo di orgoglio per il Comune di Sandrigo che grazie alla collaborazione con la Pro Loco è diventato un centro attrattivo e conosciuto oltre i confini nazionali”.

MAIOLICA IGP TERRE DI CHIETI: CANTINA DI TOLLO RISCOPRE IL VITIGNO ABRUZZESE

Cantina Tollo (Chieti) realtà che da più di sessant’anni si fa portavoce dei sapori d’Abruzzo nel mondo, crea Maiolica Igp Terre di Chieti, vino rosso da uve dell’omonima varietà autoctona riscoperta proprio grazie al lavoro del gruppo teatino con sede a Tollo. La nuova referenza farà il suo debutto prima a ProWein, in programma a Düsseldorf dal 19 al 21 marzo, e poi a Vinitaly, a Verona dal 2 al 5 aprile.

La maiolica è un vitigno un tempo coltivato in Abruzzo e successivamente abbandonato. Tracce storiche della sua coltivazione sono riportate nel Bollettino Ampelografico del 1875 ed è citato anche dal Sannino nei Vitigni Abruzzesi – Annuario Generale per la Viticoltura e l’Enologia del 1892. Il recupero della varietà è stato possibile grazie al lavoro di Cantina Tollo e alla banca del germoplasta dell’Istituto Sperimentale di Viticoltura di Conegliano Veneto (Treviso). La cooperativa è stata tra le prime aziende a ricevere le barbatelle, impiantate nel 2019, e a proporre sul mercato le bottiglie di Maiolica Igp Terre di Chieti dell’annata 2021. Il piccolo vigneto sperimentale si trova nel comune di Tollo, ma è stata avviata anche la coltivazione in ambienti collinari, con una maggiore escursione termica, per testare e capire l’habitat idoneo per il vitigno. “Da sempre siamo fieri ambasciatori d’Abruzzo nel mondo – spiega Luciano Gagliardi, Presidente di Cantina Tollo –. Il recupero del vitigno maiolica è la riscoperta di un pezzo della nostra storia collettiva, che coincide con quella del luogo che dà il nome alla cantina. Ancora una volta, quindi, riscopriamo nella nostra realtà le radici di un territorio straordinario come quello tollese”.

L’immagine rappresentata in etichetta riproduce il mattone realizzato appositamente dal ceramista Lorenzo Di Stefano, ispiratosi alle tavelle seicentesche che compongono il soffitto della chiesa campestre di San Donato di Castelli (Teramo), definita dallo scrittore Carlo Levi la Cappella Sistina della Maiolica. Sui mattoni dell’edificio le rappresentazioni spaziano dalle decorazioni geometriche e floreali agli stemmi nobiliari, passando per i tanti e bellissimi profili di uomini e donne. La tavella scelta per la nuova etichetta di Cantina Tollo è proprio una di queste bellissime donne dal profilo austero e dai ricchi abiti che si staglia su uno sfondo blu intenso.

Il Maiolica Igp Terre di Chieti è un vino dal colore rubino tenue con sentori di fragola di bosco macerata e lampone. Al palato è elegante, di medio corpo, con tannini setosi ed equilibrati, con una vivace acidità che conduce a un finale lungo e profondo.

Maiolica Igp Terre di Chieti sarà in vendita nell’e-shop di Cantina Tollo da aprile a partire da 13 euro.

TIRAMISÙ DAY CON LO STREGAMISÙ

Presentato il Tiramisù Cookbook 2023: una raccolta imperdibile delle più golose ricette di tiramisù dell’anno. Tra le versioni più curiose il Radicchiomisu, il Tiramisù Tropical con il mango del Tiramisù Club Brasile e Su Tirami, ispirato al famoso sushi.

Non è ancora la Tiramisù World Cup ma è il Tiramisù Day. La giornata internazionale dedicata al dolce al cucchiaio più amato nel mondo si celebra martedì 21 marzo con una versione nuova del dessert: lo Stregamisù per la prima volta con l’aggiunta di alcol. È la proposta della Tiramisù World Cup che, in attesa della proclamazione ad ottobre del nuovo Campione del Mondo di Tiramisù, mette in moto le fruste proponendo un’irresistibile e golosa interpretazione del dolce a base del famoso liquore Strega realizzata in coppa da Marina Summa, la vincitrice della Tiramisù World Cup 2022 Ricetta Creativa, nonché la più giovane campionessa di tiramisù.

Un’occasione anche per ricordare come il famoso dolce al cucchiaio continui ad essere tra i più apprezzati e ricercati: «Possiamo affermare che ad oggi il consumo specifico di tiramisù nelle consumazioni fuori casa sia individuabile in 4.201.100 euro», spiega Dania Sartorato presidente Fipe e Confcommercio Unione provinciale Treviso.

«C’è una nuova ricetta che unisce Nord e Sud – spiega l’ideatore della Tiramisù World Cup, Francesco Redi – realizzata dalla nostra campionessa Marina Summa con il liquore della storica distilleria di Benevento. Abbiamo anche visto che molti usano ingredienti alcolici e noi volevamo regalare la proposta che ci ingolosiva di più. Marina ama sperimentare nuove versioni di tiramisù e ha deciso di farne una con il liquore Strega. La nostra campionessa è stata molto brava a bilanciare gli ingredienti, infatti il dolce risulta molto equilibrato».

«Ho scelto di aggiungere il liquore nella crema e non nella bagna al caffè – spiega Marina Summa – per non appesantire il dolce e di unire alla crema lo zucchero a velo vanigliato perché si scioglie più facilmente dello zucchero semolato e perché lascia in bocca un retrogusto di cioccolato bianco».

Lo Stregamisù si potrà assaggiare a Treviso per tutta la settimana del Tiramisù Day a partire da lunedì 20. La gelateria di Stefano Dassie, Tre Coni Gambero Rosso, di Via Sant’Agostino, proporrà una limited edition del dolce, anche in versione gelato.

E in occasione del Tiramisù Day, insieme alla Tiramisù Academy, la Tiramisù World Cup presenta il Tiramisù Cookbook 2023 in versione digitale: una raccolta imperdibile delle più golose ricette di tiramisù dell’anno. Questa collezione contiene non solo le deliziose creazioni dei campioni, star e appassionati concorrenti della Tiramisù World Cup ma anche una selezione di preparazioni inedite da provare al più presto.

Tra le versioni più curiose il Radicchiomisu, il Tiramisù Tropical con il mango, proposta dal Tiramisù Club Brasile, e Su Tirami, ispirato al famoso sushi.

Il Tiramisù Cookbook 2023 è acquistabile in versione digitale a questo link https://tiramisuworldcup.com/cookbook/ e comprende la ricetta dello Stregamisù.

CONSORZIO TUTELA VINO CUSTOZA, ROBERTA BRICOLO CONFERMATA PRESIDENTE

Idee chiare, coesione e voglia di far conoscere nel mondo il Custoza come vino contemporaneo e in linea con i nuovi trend.

Sono questi gli elementi che caratterizzeranno il prossimo triennio del Consorzio Tutela Vino Custoza, che vedrà alla guida Roberta Bricolo (Cantina Gorgo) affiancata da Marica Bonomo (Monte del Frà) e Luca Oliosi (Cantine di Verona). Una squadra che si presenta coesa e motivata e rappresenta in modo bilanciato tutte le realtà del territorio, dai piccoli produttori alle importanti realtà cooperative. Un’armonia che è anzitutto risultato del lavoro svolto negli ultimi anni.

«Ci siamo riscoperti al nostro interno sempre più uniti – spiega la presidente Roberta Bricolo – nella volontà di aumentare la qualità e la percezione del Custoza, aprendoci anche a nuovi mercati internazionali. Il 2022 è stato un anno molto complesso ma tutta la denominazione si è spesa con il massimo impegno per aumentare la conoscenza del vino Custoza. Abbiamo realizzato un’ampia e articolata attività promozionale per dare visibilità alla denominazione sia sul mercato interno che estero, dedicandoci a valorizzare anche il filone enoturistico ed implementando gli strumenti di comunicazione»

Lo sguardo ora è rivolto al futuro. Tra le novità più importanti introdotte dal nuovo Consiglio d’amministrazione, la creazione di tre commissioni: Sostenibilità e Gestione agronomica, Giovani e Disciplinare. La prima lavorerà per implementare l’utilizzo di metodologie produttive che favoriscano il risparmio idrico e l’ottimizzazione delle risorse; il Consorzio investirà ancora di più in una costante attività di monitoraggio in campo, per dare ai nostri produttori informazioni agronomiche puntuali e precise che li aiuteranno nella gestione sostenibile dei vigneti; la seconda coinvolgerà le nuove generazioni di produttori stimolandoli ad arricchire le attività consortili con nuove visioni e letture diverse; la terza sarà impegnata nello studio delle potenzialità del territorio e dei vitigni per ricercare la più alta espressione del Custoza.

«L’impegno per il prossimo triennio – prosegue Bricolo – sarà promuovere la presenza internazionale, puntando sulle caratteristiche di freschezza, contemporaneità e piacevolezza, sempre più trendy, facendo capire al tempo stesso che il Custoza è capace anche di evolvere in versioni complesse e longeve. Per questo motivo saranno potenziate le masterclass dedicate al “Custoza: Contemporary Blend”, proposte anche a Vinitaly. Continueremo a investire nella ricerca agronomica ed enologica per capire fino a dove si può spingere l’interpretazione del nostro vino e, infine, svilupperemo un grande progetto di formazione interna ed esterna, rivolta ai produttori, alle scuole alberghiere e agli istituti superiori del turismo e agli operatori del settore accoglienza e ristorazione».

Nel programma futuro un’attenzione particolare sarà data infatti all’enoturismo, già sviluppato nell’area, sia aiutando le aziende ad accogliere gli ospiti con strumenti e modalità aggiornate e contemporanee, sia organizzando eventi sul territorio che facciano scoprire le Terre del Custoza e tutte le sue attrattive.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio: Roberta Bricolo (Presidente), Marica Bonomo e Luca Oliosi (vicepresidenti), consiglieri Alessandro Bianchi, Paolo Campagnola, Luigi Caprara, Stefano Casali, Luca Degani, Giuliano Fasoli, Paolo Fiorini, Alberto Marchisio, Alessandro Pignatti, Franco Piona, Luca Sartori, Luigi Turco.

Le performance del Custoza nel 2022

Oggi la denominazione conta 72 cantine vinificatrici, 110 aziende imbottigliatrici e 480 viticoltori; gli ettari rivendicati sono 1400, per una produzione di 11 milioni di bottiglie.

Nonostante le difficoltà vissute nel 2022 a causa della guerra in Ucraina e dei rincari energetici e delle materie prime, l’impegno di tutti i produttori ha permesso alla denominazione di mantenere le proprie quote di mercato e crescere nella percezione del valore del Custoza.

Grazie a questo, i segnali positivi non mancano. Secondo i dati dell’ente di certificazione, l’imbottigliato del 2022 segna una ripresa rispetto alle due annate precedenti con una quantità complessiva di 78161 ettolitri con più 1000 ettolitri rispetto 2021.

Anche le giacenze a fine anno, al netto dei dati delle nuove produzioni, è inferiore all’anno precedente, assestandosi sui 22661 ettolitri: meno 4202 ettolitri rispetto 2021.

Infine, negli ultimi anni si nota un costante aumento della rivendicazione di Custoza superiore, (2.572 ettolitri nel 2019, 3.017 nel 2020, 6.649 nel 2021 e 11.113 ettolitri nel 2022) quale propensione della denominazione a indirizzarsi verso un profilo qualitativo sempre più alto.

SABATO 25 MARZO, LE DUE MANI DI BELLINGERI E LA VOCE DI MINA. UNA SERATA DA OSTERIA ACQUAROL PER IL COMPLEANNO DELLA CANTANTE

La cucina, come la musica, è espressione sincera di personalità artistiche che, prima di tutto, comunicano ad un livello più alto, ispirano, appagano, suscitano emozioni. Ed emozioni forti sicuramente non mancheranno alla serata organizzata sabato 25 marzo 2023 all’Osteria Acquarol, una stella Michelin a San Michele Appiano, in provincia di Bolzano.

Si chiama “Ancora, ancora, ancora. Due mani e una voce”. Una serata unica, pensata dallo chef stellato Alessandro Bellingeri per rendere omaggio alla più grande voce italiana femminile di sempre. Un tributo, il suo e della sua cucina, studiato con cura e passione: Alessandro è prima di tutto un grande fan della musica di Mina, con lei condivide anche la città di origine, Cremona, e ha scelto come data per la cena tematica proprio il compleanno dell’artista di grandi successi come Parole, parole e Se telefonando.

La mia è stata una passione iniziata nel ‘98, con l’uscita dell’album duetto con Adriano Celentano – ha dichiarato Alessandro Bellingeri – Da quel momento ho iniziato ad acquistare i suoi dischi, a scoprirne la musica, l’anima… E la persona. Siamo entrambi originari della stessa città, ed entrambi ora quella città la teniamo nel cuore, una casa ma lontana”.

Il menù dedicato alla Tigre di Cremona si articola in ben 14 portate, ispirate e abbinate ognuna a una canzone di Mina. Un viaggio tra arte culinaria e musicale, che darà vita a una vera e propria mostra musicale. “I piatti sono tutti inediti, non fanno parte dei miei signature o dei miei attuali menù degustazione. Sono stati pensati ex novo, ispirati alle grandi canzoni di Mina”.

Buon compleanno Mina
Il menù

Io da qui guardo la Luna e vedo te (Resta lì – Leggera, 1997)

Cipolle, cocco e sedano rapa

Il pelo nell’uovo (Selfie, 2014)

Uovo sorpresa

Fortissimo (Ti conosco mascherina, 1990)

Cotechino, curry e limone

Anche tu m’hai desiderata e allora sono tornata (Ted Mex – Mina Fossati, 2019)
Codino di maiale e cardamomo

Sono carne viva (Facile, 2007)

Bue, peperoni e colatura

Magica follia (Italiana, 1982)

Spaghetti al nero

Forse sono pazza di te (Rosso – Canarino Mannaro, 1994)

Coregone, gamberi rossi e pappa alle prugne

Y tu me necesitas mucho (Encadenados – Pappa di latte, 1995)

Trippa di baccalà, arachidi e zuppa nera

Neve (Sorelle Lumiere, 1992)

Granita di bergamotto, crescione e miele di castagno

Bignè (Ridi Pagliaccio, 1988)

Bignè croccante, cioccolato bianco, ricci di mare e nocciole

Dottore (Cremona, 1996)

Panna cotta al pepe nero, ciliegia e vermut

Grigio il senno di poi… (Grigio – Leggera, 1997)

Riso nero, vaniglia, banana e capperi

Per che cosa lo faresti tu con me un peccato? (Lo faresti, Uiallalla, 1989)

Cacao, cacaò

È stato bello ritrovarsi (E mi manchi – Olio, 1999)

Un’altra sigaretta

COL VETORAZ A PRO WEIN 2023

Siamo alle porte della stagione delle grandi fiere del settore vinicolo, e anche per il 2023 Col Vetoraz sarà presente dal 19 al 21 marzo al Prowein a Düsseldorf, che si conferma saldamente l’appuntamento internazionale di indiscusso valore e solido punto di riferimento per tutti i professionisti del comparto vinicolo. A questa edizione, inoltre, l’Italia si aggiudica il 1° posto con ca 1750 aziende iscritte, puntando sempre più sulla qualità, a riprova della crescita esponenziale e continua dell’appuntamento di Dusseldorf. Allo spazio di Area39 – Hall 17 – Stand A04, l’azienda di Santo Stefano di Valdobbiadene (Treviso) proporrà in degustazione l’intera gamma della nuova annata 2022 dei suoi Valdobbiadene Docg, espressione del legame autentico e profondo con la propria identità territoriale, da oltre 25 anni difesa con passione e impegno immutati.

Il 2023 segna anche il debutto di agenzia Ice, presente con un proprio spazio – Hall 17 / C39 – e un calendario di Masterclasses volte alla promozione delle eccellenze vinicole italiane. Col Vetoraz, col Valdobbiadene Docg Superiore di Cartizze é stato selezionato per quella dedicata agli Spumanti Italiani programmata il 20 marzo dalle 10 alle 11. Gli appuntamenti saranno guidati da Eros Teboni, Certified Sommelier della Court of Master Sommelier di Londra e già miglior sommelier del mondo 2018.

La sera del 18 marzo Big Bottle Party, la tradizionale festa di vigilia dell’apertura ufficiale in centro città che vedrà degustazioni di etichette d’eccellenza di oltre 150 produttori internazionali, da bottiglie in grande formato. Col Vetoraz per l’occasione porterà le versioni magnum del Valdobbiadene Docg Superiore di Cartizze, Valdobbiadene Docg Cuvée 5 e Cuvée 13, Valdobbiadene Docg Millesimato, Valdobbiadene Docg Brut (anche nel formato da 0,75 litri), e Valdobbiadene Docg Extra Dry. Le colline del Conegliano Valdobbiadene, oggi Patrimonio Unesco dell’Umanità, riassumono come in uno scrigno, unicità e inestimabile valore culturale, storico, paesaggistico. Una terra d’eccellenza alla quale l’intero staff di Col Vetoraz, ciascuno nel proprio ruolo, dedica quotidianamente gesti d’amore autentico scanditi da rispetto, ascolto dei ritmi naturali e passione. Il risultato si esprime in ogni calice, con vini spumanti che parlano un linguaggio fatto di equilibrio, armonia, eleganza, che per l’azienda sono le parole chiave della piacevolezza.

LE MANZANE, DAI VIGNETI EROICI DEL CARTIZZE NASCE IL NUOVO SPRINGO GOLD

Le sue uve crescono forti e sane nelle zone più impervie di Valdobbiadene, in una ristretta area collinare di appena 108 ettari chiamata pentagono d’oro. E Springo Gold, infatti, è il nome del nuovo Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze Docg che Ernesto, Silvana, Marco e Anna presenteranno, per la prima volta, al prossimo Vinitaly (Verona, 2-5 aprile). Springo, la linea più prestigiosa della cantina Le Manzane, si arricchisce così di un nuovo spumante, prodotto in edizione limitata.

Nell’interpretazione della tenuta trevigiana il Cartizze è dry. «L’esposizione a sud della collina e la costante ventilazione consentono di ottenere delle uve con un livello di zuccheri superiore, per questo abbiamo deciso di produrlo in questa versione», spiega Ernesto Balbinot, titolare della cantina Le Manzane.

Questa piccola ed esclusiva area nel comune di Valdobbiadene è riconosciuta come l’apice qualitativo della denominazione Prosecco Superiore Docg grazie ad un microclima unico, un terreno ricco di minerali, il drenaggio naturale delle acque superflue e l’escursione termica che conferisce alle uve un corredo aromatico ricco e intenso.

Sono 5.500 le bottiglie di Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze Docg Springo Gold Dry prodotte, tutte numerate. Lo spumante si può già prenotare e si potrà acquistare anche nel wine shop on line della cantina Le Manzane a partire dal mese di aprile (https://www.lemanzane.com/shop).

Al Padiglione 4 – Stand F7 del Vinitaly, inoltre, la tenuta trevigiana organizzerà delle degustazioni alla cieca. Per riservare il posto scrivere a wineshop@lemanzane.it.

Springo Gold si presenta di un colore giallo paglierino brillante. Perlage intenso, fine e persistente. Complesso al naso dove protagonisti sono i sentori di glicine, mela verde, pera, pesca, albicocca e note di frutti tropicali. Questa particolarità deriva dal terreno ricco di minerali di origine marina che contraddistingue il famoso pentagono d’oro del Prosecco Superiore. In bocca ha un sapore ricco, pieno e consistente. Elegante ed armonico. Un’esperienza sensoriale unica ed esclusiva. Il Superiore di Cartizze si abbina perfettamente ai dolci, come il panettone, le sfogliatine di crema e i macarons alla nocciola. Sorprendente con i primi piatti delicati.

La cantina Le Manzane si trova a San Pietro di Feletto, a metà strada tra le Dolomiti e Venezia, nella fascia collinare della provincia di Treviso, nel cuore delle Colline del Prosecco Superiore, proclamate il 7 luglio 2019 Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. L’azienda, a conduzione familiare, è fortemente radicata nel territorio trevigiano come produttrice da quasi 40 anni. La cantina, tra le più dinamiche e interessanti nel panorama enologico del Conegliano Valdobbiadene, distribuisce sia in Italia che all’estero raggiungendo 36 Paesi.

LOISON PREMIATA COME “MIGLIOR E-COMMERCE FOOD INTEGRATO”

Il 23 e 24 febbraio si è tenuta al Fico di Bologna la seconda edizione E-commerce Food Conference, prestigioso summit nazionale di E-commerce verticale sul Food&Beverage in collaborazione con il Gruppo Tecniche Nuove e il mensile MarkUp. L’evento ha premiato Loison Pasticceri come “Miglior e-commerce food integrato con punti fisici e store locator” ed è stata la giusta occasione per il debutto di Edoardo, 4 generazione Loison, nella platea nazionale imprenditoriale. “Sono molto orgoglioso di questo riconoscimento che valorizza il nostro sforzo di integrare punti fisici nazionali e internazionali con il nostro store locator ed è stato riconosciuto il vantaggio di Loison Pasticceri di Costabissara (Vicenza) di condividere in maniera cristallina le informazioni con i nostri clienti, consapevoli che questa esposizione è un’arma a doppio taglio – racconta Edoardo Loison -: tale approccio trasparente sta dando i suoi frutti in termini di crescita e fidelizzazione dei clienti che seguono e non rinunciano al nostro stile di puntare sempre e comunque sulla qualità, e non sulla quantità, condividendo in pieno questa politica di trasparenza”.

Prestigio del nome, eccellenza di prodotto ed estrema cura del packaging sono elementi che determinano l’unicità di Loison riconosciuti ancora una volta in ambito B2B non solo per le linee stagionali con i lievitati da ricorrenza, ma soprattutto con la linea continuativa che perpetua tutto l’anno la cura e il gusto inconfondibili di Loison Pasticceri. Per tutto l’ampia platea di amici e simpatizzanti, clienti o semplici appassionati ecco i prossimi appuntamenti per assaporare il dolce gusto Loison:

· Cibus Connect 29 e 30 marzo – Parma al padiglione 06 – Stand HO16

· Bollicine in Villa – 1 e 2 aprile a Santa Maria di Sala (Venezia)

· Vinitaly/Sol&Agrifood – 2, 3, 4, 5 aprile a Verona – Pad Area C – Stand B28

· Tuttofood – 8-11 maggio a Rho (Milano)

SABATO 4 MARZO, APRE L’OSTERIA DA VETTORETTI

Paolo Lai, l’instancabile imprenditore trevigiano aprirà sabato 4 marzo l’Osteria con cucina da Vettoretti, in piazza Trentin 19. Un piccolo locale, intimo e accogliente, che saprà di certo riscaldare il cuore dei trevigiani richiamando le antiche tradizioni.

L’osteria, simbolo di rinascita, accoglierà i suoi ospiti in uno spazio di Treviso che rischiava di essere abbandonato, nel cuore di piazza Trentin, riaprendo con il nome originale un locale storico chiuso. Una nuova identità, dunque, che punterà sui piatti della tradizione trevigiana per raccontare i sapori della Marca anche ai turisti alla ricerca di una cucina sana e autentica.

Gli ingredienti per un fragoroso inizio ci sono tutti: il menu legato al territorio, una carta dei vini che privilegia la Marca Trevigiana e un team di ragazzi motivati, pronti a fare sentire a proprio agio il cliente.

L’Osteria da Vettoretti aprirà al pubblico domani e martedì 7 marzo alle ore 18 i cittadini di Treviso saranno invitati a degustare un buon calice beneaugurale per dare il benvenuto a questa nuova realtà.

Telefono 0422-260597.

SUTTOWINE: IL GUSTO DEL SAPERE

Le Experiences firmate SuttoWine Noventa di Piave (Venezia) si arricchiscono di un nuovo ciclo di stimolanti incontri in cui degustare, conoscere ed apprendere i migliori vini del mondo, accompagnati da portate studiate per l’occasione e spiegati dal degustatore del Gambero Rosso Nicola Frasson.

Un’avventura formativa che combina cultura vinicola ed enogastronomia, all’insegna della qualità, l’evento “Il Gusto Del Sapere” offrirà un viaggio internazionale tra i vini del Vecchio e del Nuovo mondo, dalla Francia alle Americhe. Champagne, Pinot Nero, Chardonnay e Taglio Bordolese saranno i protagonisti delle 4 serate tematiche, che si terranno ogni giovedì sera dal 23 febbraio al 16 marzo, a partire dalle 19.30, per una durata di 2 ore e 30 minuti circa. Con il relatore d’eccellenza Nicola Frasson, ogni incontro porterà alla scoperta di 8 vini e si concluderà con una pietanza in abbinamento. L’esperienza verrà scandita da momenti di gioco, confronto e ascolto. Ad accogliere l’evento sarà la suggestiva sede SuttoWine di Noventa di Piave, luogo che ha dato origine all’omonimo format di locali, oggi famosi in tutta Italia. La quota di partecipazione è di 80 euro per la singola serata e di 290 euro per il pacchetto completo. 

CALENDARIO

  • Giovedì 23 Febbraio Champagne
  • Giovedì 02 Marzo Pinot Nero
  • Giovedì 09 Marzo Chardonnay
  • Giovedì 16 Marzo Taglio Bordolese

Inizio ore 19.30

Costo a persona per serata di 80 euro e di 290 euro per il pacchetto completo. 

Presso SuttoWine Noventa di Piave, via Bosco 18, 30029, Venezia. 

Per informazioni e prenotazioni: marketing@ilfiliare.ue0421-658194

CARNEVALE: COLDIRETTI, DOLCI REGIONALI SU TAVOLE DI DUE FAMIGLIE SU TRE

Crostoli, frittelle, castagnole e l’ormai quasi introvabile crema fritta sono i dolci ambasciatori del Carnevale in Veneto. Secondo Coldiretti oltre due famiglie su tre (68 per cento) non rinunciano a queste squisitezze, dividendosi quasi equamente tra quanti li acquisteranno in forni e pasticcerie (33 per cento) e quanti ricorreranno invece al fai da te casalingo (35 per cento) per risparmiare qualcosa ma anche per recuperare le ricette della tradizione regionale. È quanto emerge dall’indagine on line Coldiretti alla vigilia del “martedì grasso” 2023, con la sfilata nazionale dei dolci di Carnevale nel mercato di Campagna Amica di via San Teodoro 74 a Roma e con iniziative nel weekend in tutto il territorio  nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica con degustazioni, esposizioni e cooking show per aiutare il ritorno alla preparazione casalinga dei dolci degli italiani.

L’inflazione pesa sulle tavole del Carnevale con gli ultimi dati di gennaio 2023 che vedono aumenti del 21 per cento dei prezzi di farina e uova rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma il burro sale del 35 per cento e lo zucchero addirittura del 54 per cento, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Il risultato è che gli italiani secondo la Coldiretti spenderanno quest’anno circa 200 milioni di euro per assicurarsi struffoli, frappe e arancini, per un totale di oltre 12 milioni di chili di dolci.

Con i prezzi che oscillano tra i 20 ai 40 euro al chilo per l’acquisto al forno o in pasticceria non manca dunque chi si dedica alla preparazione casalinga per risparmiare ma anche – sottolinea la Coldiretti – per il piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici. Partendo da ricette regionali che utilizzano ingredienti semplici come farina, zucchero, burro, miele e uova è possibile fare una ottima figura spendendo meno di dieci euro al chilo con la scelta della migliore qualità e compresi i consumi energetici per la cottura.

La preparazione casalinga offre anche la possibilità di assicurarsi la qualità e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele che – continua la Coldiretti – possono essere acquistati anche nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. I dolci casalinghi sono preferiti dai bambini che – precisa la Coldiretti – stanno riscoprendo l’orgoglio di mostrare a scuola o nelle feste private l’abilità in cucina delle proprie mamme. Il fatto che una porzione di 50 grammi di frappe contenga 235 chilocalorie significa che un consumo moderato non ha effetti drammatici sulla dieta e sulla salute anche perché la privazione in un momento di festa, soprattutto per i più piccoli – sostiene la Coldiretti – può avere effetti negativi sull’umore.

Il Carnevale – ricorda la Coldiretti – prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. I banchetti carnevaleschi – conclude la Coldiretti – sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale.

LA RIVOLUZIONE DI DENIS LOVATEL PARTE DALLA PIZZA

Prima i doppi Tre Spicchi, ad Alano di Piave (Belluno) con Pizzeria da Ezio e presso il corner all’interno del St. Hubertus di San Cassiano (Bolzano). Poi la nuova apertura a Milano, che ha riscosso fin da subito un grande successo nelle guide di settore e una grande visibilità presso il pubblico del capoluogo meneghino. Un 2022 da vero fuoriclasse per Denis Lovatel, che ha raccontato filosofia e valori della sua pizza durante il Congresso di Identità Golose, svoltosi a Milano dal 28 al 30 gennaio. Il suo speech, in primis, è stato occasione per il pubblico della manifestazione – tra addetti al settore, curiosi e appassionati – di scoprire quanto la pizza di Denis celi una concezione di filiera davvero “rivoluzionaria”, capace di portare una svolta significativa tanto nel consumo di cibo rispetto allo spreco alimentare quanto nello stile di vita dei dipendenti nel settore ristorazione. Una filosofia, questa di Denis Lovatel, rispettosa nei confronti dell’ambiente, vicina alle esigenze di chi lavora al ristorante e dedita a scelte che strizzano l’occhio al green, che è stata riconosciuta con il Premio Identità di Pizza, conferitogli da Paolo Marchi e dall’organizzazione di Identità Golose.

Coerente con il tema “La Rivoluzione è Servita” scelto quest’anno da Identità, Denis ha presentato la sua personale interpretazione di rispetto nei confronti del cibo. “La rivoluzione può esser fatta in diverse maniere. La mia parte dal modo in cui trattiamo l’ingrediente, dalla filiera che lo porta dal produttore alla tavola, e arriva al lavoro del dipendente, valorizzato e tutelato”, ha spiegato il pizzaiolo di montagna.

È in mezzo a questa rivoluzione che si è fatto spazio il concetto del micro-hub: “Durante il periodo della pandemia, che ha spostato di due anni la mia nuova apertura a Milano, ho avuto modo di pensare a quale contributo potessi dare ad un consumo del cibo sbagliato, che alimenta lo spreco alimentare e lascia milioni di persone malnutrite. La mia personale soluzione è stata il micro-hub. Piccoli laboratori creati vicino ai produttori e ai fornitori di un ingrediente delle mie pizze, dalla farina agli ortaggi fino ai formaggi”.

Questi laboratori permettono la lavorazione dell’ingrediente in loco, riducendo già così una buona dose di inquinamento, quello dato dal trasporto della materia prima. Consentono poi la valorizzazione dei territori dei singoli produttori, garantendo un approvvigionamento attento a principi come la stagionalità e il rispetto dei ritmi della natura. Rappresentano inoltre “l’occasione per i miei ragazzi di specializzarsi, focalizzarsi su singoli prodotti, come farine o erbe spontanee. Di queste ultime, ne lavoriamo a centinaia, un numero molto più alto rispetto a quello offerto dall’industria alimentare, che ne propone solo piccole linee”, per tutto l’anno, lenendo la grande biodiversità che contraddistingue il nostro Paese. “Chi lavora in questi hub si specializza e promuove la qualità piuttosto che la quantità. Qualità anche per quanto riguarda lo stile di vita: i miei ragazzi infatti lavorano cinque giorni a settimana con due di riposo”.

Tutta questa filosofia, che valorizza rispettivamente la biodiversità green e tutela i singoli territori, Denis l’ha concretizzata nella preparazione di due pizze.

La prima è una pizza vegetale, la Verticale di Broccolo: “Il Broccolo di Torbole, che cresce sul lago di Garda, avendo tante foglie e pochi fiori, viene spesso consumato con un alto spreco di materia prima, che invece io ho voluto valorizzare in toto. Abbiamo fritto le foglie, con il cuore del gambo insieme a dell’aglio nero abbiamo fatto una salsa dal gusto umami, mentre la parte più dura del gambo, quella finale, l’abbiamo grattuggiata sulla pizza”. Una pizza con un solo ingrediente valorizzato in tutte le sue componenti, in diverse tonalità di verde, con diverse consistenze e sapori.

La seconda pizza, invece, ha come ingrediente protagonista la Fea di Lamon. L’allevamento di questa specie di pecora nelle zone di Lamon, comune in provincia di Belluno, all’inizio risultava difficile, non proficua: molti allevatori lasciavano questa attività per trasferirsi altrove, portando quindi allo spopolamento della zona. Denis, insieme ad un gruppo di macellai della zona, ha dato nuova vita a questa forma di allevamento, lasciando che la pecora completasse il suo ciclo vitale di 12 anni, durante il quale dava lana e latte. Solo al termine di questo, veniva utilizzata per realizzare diversi tipi di carne, dal prosciutto allo speck fino, appunto, alla salsiccia, ingrediente principe di questa pizza. Un impegno che ha così rallentato lo spopolamento della zona montana e creato una nuova economia circolare.

LA GRAPPA COME IL WHISKI E IL COGNAC: CASTAGNER TESTIMONE DELL’EVOLUZIONE DI UN’ECCELLENZA ITALIANA

Cambia il volto del consumatore di grappa che diventa, grazie all’intraprendenza di alcuni produttori, da distillato della tradizione a spirito dal profilo moderno ed internazionale al pari di whisky, cognac e armagnac. Lo confermano le ultime ricerche. Una fra tante quella condotta da Nomisma per AssoDistil che ha tracciato l’identikit del consumatore di grappa: maschio, over 40, con capacità di spesa medio-alta, amante della condivisione in compagnia e attento alla qualità.

Testimone e protagonista di questo cambiamento un fuoriclasse della distillazione come Roberto Castagner che commenta i dati riportando la sua esperienza. La Distilleria Castagner di Visnà di Vazzola (Treviso), fin dagli esordi, ha saputo anticipare i nuovi trend con decisioni strategiche coerenti con l’evoluzione del mercato focalizzando la propria attenzione sui consumatori della cosiddetta “fascia alta”.

«È cambiato il modo di bere la grappa – conferma il fondatore e amministratore delegato della società, Roberto Castagner – il consumatore oggi è più evoluto, più attento alle novità, è una persona che ha cultura del vino e dei distillati, è anche donna e spesso abita al sud. Se fino a 15 anni fa la grappa bianca rappresentava il 70 per cento delle vendite, oggi stiamo progressivamente andando verso un 50 per cento per le barricate e altrettanto per le bianche con un’attenzione maggiore, dunque, per il prodotto invecchiato di qualità».

I numeri nel dettaglio. Se da un lato i consumatori di grappa sono ancora prevalentemente uomini, dai dati emerge che un terzo degli estimatori è formato da donne. Il consumatore è maturo, ma un terzo rientra nella fascia 18-40 anni. Il nord vale come il centro-sud insieme, ma i dati delle vendite (Iri 2022) ci dicono che il sud e il centro stanno performando proporzionalmente meglio del nord. Al centro sud i consumatori sono più attenti alle novità perché più curiosi e meno legati ad un consumo storico e tradizionale. Il consumatore tipo ha un reddito medio-alto, il 60 per cento guadagna oltre 1500 euro, il 30 per cento oltre i 2500 con una buona capacità di spesa per i prodotti premium.

Dalle ricerche emerge anche che il 35 per cento degli intervistati desidererebbe provare la grappa in cocktail e negli ultimi anni la nuova generazione di distillatori e di barman ha puntato molto sulla grappa inserendola tra i prodotti del bere miscelato.

Le scelte intraprese in questi anni da Roberto Castagner dimostrano che la strada è quella giusta: la barricaia su cui il mastro distillatore ha investito sin dalla nascita della sua azienda, dimostrando grande lungimiranza in un momento in cui – a metà degli anni Novanta – la grappa consumata era per il 90 per cento bianca, permette oggi di presentare al mercato grappe dai lunghi invecchiamenti che si allineano ai più prestigiosi distillati internazionali per i quali il consumatore è disposto a spendere di più riconoscendo un valore intrinseco superiore; l’investimento in tecnologia per proporre grappe più morbide e dal profilo innovativo, in grado di soddisfare le esigenze di nuove nicchie di consumatori, quali donne e pubblico più giovane; sguardo sempre rivolto al futuro grazie al quale è nata una grappa appositamente concepita per la miscelazione, in grado di essere valorizzata al meglio all’interno di un cocktail perché resa facilmente miscelabile e assolutamente versatile (Casta); costante investimento in ricerca e sviluppo per proporre prodotti innovativi e soddisfare la voglia di novità dei consumatori (Prosecco Ice, la grappa da bere ghiacciata e la grappa invecchiata in sole barrique di ciliegio, il grande successo del 2022).

ALVEALE, LA NUOVA BIRRA AL MIELE DI BIRRIFICIO LA VILLANA

Non poteva mancare nemmeno quest’anno l’edizione di Beer & Food Attraction a Rimini (19-22 febbraio). Tra i molteplici espositori, anche La Villana, giovane birrificio nato da un’idea di Ilaria Meneghetti e Marco Simonetto, che presenterà in anteprima la sua ultima nata, AlveAle, birra secca con l’aggiunta di miele di tiglio biologico dell’azienda di apicoltura BZ.

La Villana, birrificio nato all’interno di una villa di campagna e oggi spostatosi nella storica fabbrica di trenini Lima, nel centro della città di Vicenza, propone birre artigianali ad alta e a bassa fermentazione, utilizza quattro elementi semplici come acqua, orzo, luppolo e lievito miscelati insieme e seleziona le varietà di malto tedesche e i luppoli provenienti da tutto il mondo tramite fornitori esperti e certificati. Il risultato dà vita così ad una gamma completa di tipologia di birre che rispettano i parametri di attinenza previsti dal Beer Judge Certification Program (BJCP).

Per la manifestazione di Rimini, La Villana presenterà in esclusiva una Belgian Golden Strong Ale con l’aggiunta di miele di tiglio biologico vicentino, chiamata AlveAle. L’idea nasce dall’incontro tra Marco (il Mastro birraio) e la realtà di apicoltura BZ di Caldonio (Vicenza).

Una birra secca dal colore dorato, al naso spicca una leggera speziatura con in sottofondo i sentori amabili del miele di tiglio che donano una nota balsamica.

Bilanciata e beverina, con una gradazione alcolica dell’8,5 per cento Vol. AlveAle è ideale per accompagnare un piatto amaro come il radicchio di Treviso, un dolce, o in alternativa carne con buona marezzatura.

La AlveAle concorrerà durante la manifestazione – assieme ad altre referenze del birrificio vicentino – per il premio Birra dell’anno 2023 all’interno della categoria Birra al Miele, che terminerà con la premiazione domenica 19 febbraio.

WINE&VALENTINE: DIECI IDEE PER SAN VALENTINO

“Se ci sono tanti ingegni quante teste, allora ci sono anche tanti generi d’amore quanti cuori”: non possiamo che essere d’accordo con Lev Tolstoj e con le parole della protagonista di uno dei romanzi d’amore più celebri di tutti i tempi, Anna Karenina. Siamo profondamente convinti che ogni storia sia inimitabile, ogni sentimento unico. Qualche amore però si assomiglia, e per ciascuno di questi abbiamo scelto il vino (e non solo) più adatto per brindare al più bello dei sentimenti. Come da tradizione, non poteva mancare neppure la playlist con le nostre canzoni d’amore preferite, che potete ascoltare qui: bit.ly/wineandvalentine2023. In alto i calici, quindi, per i tanti diversi modi di amare.

Il colpo di fulmine
La latta di San Valentino – Goppion Caffè

Sembra una giornata come un’altra, quando all’improvviso incrociamo quello sguardo. Coup de foudre, il tempo di un caffè per innamorarsi. Davanti a due tazzine i primi timidi sorrisi. A ricordare il momento ci sarà sempre la latta di San Valentino di Goppion Caffè. All’interno la miscela preparata con amore dalla storica torrefazione trevigiana, composta da origini Arabica e Robusta dal gusto intenso e vellutato e dal corpo pieno. Il retrogusto di cacao e frutta matura e la sua permanenza prolungata con note di cioccolato al latte ne fanno il caffè perfetto per un dolce momento tra innamorati. La latta di San Valentino è disponibile nelle caffetterie Goppion al prezzo di 12,50 euro

L’amore profondo
Sicomoro Morellino di Scansano Riserva Docg – Cantina Vignaioli Morellino di Scansano

“Di qualsiasi materia siano fatte le anime, la mia e la sua sono uguali”: quello di Catherine e Heathcliff, protagonisti di Cime Tempestose, è l’emblema dell’amore profondo, di sentimenti assoluti che non si dimenticano. Se fosse un vino, avrebbe il colore e le note del Sicomoro Morellino di Scansano Riserva Docg: da uve sangiovese in purezza provenienti da un singolo vigneto e di un intenso color rubino, offre al naso dolci note speziate e fruttate di marasca, frutti di bosco, cannella e vaniglia. All’assaggio risulta pieno e secco, con tannini potenti ed eleganti, bilanciati da una buona morbidezza. Il risultato è un vino equilibrato e di grande piacevolezza grazie anche alla lunga persistenza dai ritorni fruttati e speziati. Ottimo in abbinamento con arrosti e brasati, piatti di carne succulenta e formaggi stagionati.

Prezzo: 19,20 euro nello shop online The Wine Net

L’amore contemporaneo
Hedòs – Cantina Tollo

Un like a una foto, uno scambio di messaggi in chat e poi chissà che succederà! È l’amore ai giorni nostri, che assume nuove forme e si inerpica su sentieri ancora inesplorati ma che, alla fine, trova la sua via. Il vino perfetto per brindare a un primo incontro dopo aver chiacchierato virtualmente è Hedòsdi Cantina Tollo, un Cerasuolo d’Abruzzo Dop intenso, morbido e di lunga persistenza, caratterizzato da sentori di ciliegie mature, che si presenta con una nuova etichetta giocata su diverse tonalità di rosa. Fini note floreali e delicate nuances speziate completano la complessità olfattiva e rendono Hedòs un vino dalla spiccata personalità e dal gusto originale. È ottimo in abbinamento al brodetto di pesce dell’Adriatico, piatto simbolo della cucina abruzzese.

Prezzo: 13,00 euro nello shop online di Cantina Tollo

L’amore dolce
Strucà 100% olio Evo – Pasticceria Filippi

L’amore è la somma di piccoli gesti quotidiani che raccontano la bellezza dello stare insieme, giorno dopo giorno. Tra questi, non può mancare una dolce merenda in compagnia della persona amata con lo Strucàdi Pasticceria Filippi, vera delizia per il cuore, perfetto per chi è alla ricerca del gusto e della bontà ma non vuole rinunciare alla leggerezza. Per questo lievitato Pasticceria Filippi utilizza solo olio extravergine di oliva di altissima qualità al posto del burro e dei derivati del latte. Realizzato con sole materie prime d’eccellenza e senza l’utilizzo di aromi artificiali, è disponibile in più varianti a partire da 16 euro nei punti vendita autorizzati.

L’amore deciso
Marinus Rosso Piceno Superiore Dop – Il Conte Villa Prandone

Dedichiamo Marinus Rosso Piceno Superiore Dop de Il Conte Villa Prandone a chi in amore non teme le scelte importanti, approcciate con piglio deciso, passionale e concreto.
Marinus nasce da uve rosse selezionate di varietà montepulciano e sangiovese allevate sulle colline di Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno. Dal colore intenso e vivace, il Rosso Piceno Superiore sorprende per la spiccata potenza olfattiva e gli accesi sentori di frutti rossi. Al palato rivela struttura, sapidità e persistenza, un’eleganza sottolineata dal tannino leggero e vellutato. Perfetto se abbinato a carni saporite e a formaggi stagionati, Marinus si dimostra tenace anche nell’attesa, che può raggiungere i vent’anni.

Marinus è disponibile nello shop online de Il Conte Villa Prandone a 23 euro

L’amore sorprendente
Atteone Montescudaio Doc – Gianni Moscardini

Una proposta dell’ultimo minuto: “Prepara le valigie e sali in macchina, ti porto via per il week-end”. Atteone, vino simbolo di Gianni Moscardini, ha lo stesso sapore di un’avventura inaspettata e memorabile. Il Montescudaio Doc nasce da uve cabernet franc allevate sull’altopiano di Pomaia, in Alta Maremma. Di colore rubino intenso, al naso colpisce per i sentori di tabacco, cioccolato e frutti rossi maturi. In bocca è ricco ed elegante, sapido, fresco e con un’ottima struttura sostenuta dai tannini dolci. Atteone è figlio del personalissimo progetto enologico di Gianni Moscardini, fondato sul lavoro in vigna e su uno studio approfondito del rapporto tra terreno, portainnesto e varietà. Ne risultano vini raffinati in cui l’identità del terroir si fonde con l’imprevedibilità dell’assaggio.
Prezzo: 37 euro nello shop online della cantina

L’amore romantico
Evento Lessini Durello Riserva Dry – Giannitessari

Eventoè il Lessini Durello Riserva Dry che Gianni Tessari ha realizzato in occasione delle nozze della figlia Valeria, un tributo all’amore romantico e all’impegno a rimanere vicini nei momenti belli così come nelle difficoltà. Il Metodo Classico, in tiratura limitata e una tantum, presenta un dosaggio zuccherino unico nella storia della Doc, che rende Evento un’ottima e originale alternativa italiana all’abbinamento con le ostriche e con le altre crudité di mare, in un gioco di equilibri tra freschezza, salinità e dolcezza.

Nel calice si presenta giallo brillante, con un perlage fine e cremoso. Il naso è complesso, con note di frutta secca, acacia e miele. Al palato rivela sentori di pane tostato e lievito, insieme a importanti note minerali di pietra focaia, accentuate dal dosaggio Dry. Il finale è lungo e persistente.
Disponibile su prenotazione contattando il punto vendita aziendale

L’amore straniero
Riesling Renano Collezione di Famiglia – Roeno

Per un San Valentino fuori dagli schemi e dal sapore “esotico”, quale migliore scelta se non un vino che nasce in Mosella e cresce nella Terradeiforti? Il Riesling Renano – Collezione di Famiglia di Roeno è la selezione delle selezioni delle migliori uve raccolte a mano dall’azienda vitivinicola. Da un mosto ossigenato inizia un lungo affinamento prima in grandi botti di legno per 18 mesi e poi in bottiglia per 36 mesi. Dopo un attento processo di vinificazione, la realtà veronese crea un bianco strutturato da invecchiamento, con note minerali che ricordano pietra focaia, grafite e idrocarburi, per poi aprirsi a sentori di pompelmo, lime e frutta tropicale. Gusto pieno con accenti morbidi, fresco e con una spiccata sapidità che rende gradevole ed equilibrato ogni sorso, questo vino si rivela ottimo in abbinamento a pesce crudo, crostacei, salumi e formaggi. Da provare anche per un brindisi dal fascino internazionale assieme alla tua dolce metà.

Prezzo: 32 euro nello shop online della cantina

L’amore intimo
Cuvée ‘More Pas Dosé – Castello di Cigognola

Castello di Cigognola, azienda vitivinicola di Gabriele Moratti in Oltrepò Pavese, riserva la prima selezione delle uve di ogni vendemmia a Cuvée ‘More Pas Dosé, Metodo Classico Blanc de Noirs da uve pinot nero. ‘More si presenta di un giallo brillante, con un perlage fitto e persistente. Al naso risulta intenso, con note fruttate, di fiori e piccola pasticceria. All’assaggio è fine e avvolgente, con una splendida freschezza e una traccia agrumata di classe.

L’appellativo ‘More custodisce un significato intimo: era infatti il modo con il quale Gian Marco e Letizia Moratti si rivolgevano l’uno all’altra, parte di un personalissimo lessico di coppia.

Prezzo: 25,30 euro nello shop online di Castello di Cigognola

L’amore longevo
Riserva 2007 Pas Dosé Riedizione 2022 – Mosnel

Un sentimento che dura una vita intera, un amore che non teme lo scorrere del tempo e che il passare degli anni rende più intenso. Ed è proprio il tempo il segreto della Riserva 2007 Pas Dosé Riedizione 2022, la più alta espressione dello Stile Mosnel. Memoria, cura e attesa sono gli elementi che donano eleganza e complessità: con 14 anni di affinamento, nel calice il passato si fa presente, regalando al vino intensità e un sorso raffinato.

Dal colore oro intenso e brillante, al naso i sentori sfumano dall’eleganza floreale di robinia e camomilla alle note agrumate di cedro candito e bergamotto, con un tocco di zenzero e pan di spezie. Il sorso è materico e suadente, sapido ma con una cremosità vellutata al palato e una freschezza tesa e slanciata, che lascia una lunga persistenza e chiude su avvolgenti note di frutta secca.

La Riserva 2007 Pas Dosé Riedizione 2022 è disponibile nelle enoteche a circa 96 euro.

LUNEDÌ 6 FEBBRAIO, IL VENETO DELLE LADY CHEF A CASA SANREMO

C’è tanta suspense per l’evento musicale italiano più rinomato e mentre la penisola attende incuriosita le prime note dal palco, anche a Casa Sanremo si vive un grande fermento iniziando dalla serata inaugurale del pre-festival che, con grande orgoglio, sarà dedicata alle specialità venete.

Il menu, ad oggi super segreto, sarà realizzato dalla maestria e dalla creatività di 10 Lady Chef coordinate dalla coinvolgente Mariana Epure. Rumena di nascita e da vent’anni chef italiana per passione, è Executive Chef al ristorante La Montecchia Green di Selvazzano Dentro a Padova dove sta promuovendo uno speciale progetto dedicato ai prodotti del territorio e a chilometro zero. Per la cena veneta, con vip e artisti del 6 febbraio, avrà al suo fianco una brigata straordinaria di Lady Chef professioniste riunite sotto lo stemma dell’Associazione Cuochi Serenissima. Chef Giada Bozzolan del moderno ristorante vegano “il profumo della freschezza” e Chef Angel’s Angelica Cicortas di InChef Food Consulting & Lab arrivano entrambe da Lusia in provincia di Rovigo, Chef Maria Topa è ora attiva alla Bottega Mastro Egidio di Modena ma ha seguito per anni il Catering Villa Boschi di Verona, la Chef Aurora Alexe,  titolare de Le Delizie di Aurora viene da Montagnana (Padova) mentre è originaria di Vedelago a Treviso Chef Monica Michielin titolare di Numerisù Iad Pasticceria. Le altre della crew sono tutte veneziane a partire da Chef Elisabetta Boscolo “Zemelo” titolare dei Bagni internazionale a Sottomarina di Chioggia, Chef Sara Ormenese creatrice del Progetto Sapore Primitivoe Chef Medina Glorimar dell’agriturismo Noiari a Summaga.

Ogni serata gastronomica del Festival sarà dedicata a diverse regioni, valorizzando i prodotti e le tradizioni locali, reinterpretate in chiave moderna. Mariana Epure, vincitrice, nel maggio del 2021, del campionato italiano indetto dalla Federazione Cuochi, come Migliore Lady Chef d’Italia, è alla sua seconda esperienza al Festival di Sanremo. Nel 2022 aveva accettato la sfida coordinando una delle cene di gala con due stagiste e lo staff di Casa Sanremo: «Sono davvero entusiasta di condividere questa esperienza con le mie colleghe, abbiamo lavorato tanto, studiato e provato i piatti insieme, anche la pasticceria e i dessert saranno molto ricercati e sapranno conquistare e sorprendere. – racconta Mariana – Ci siamo trovate così bene insieme che stiamo già organizzando una specialissima cena di beneficenza per il 6 marzo 2023 al Golf della Montecchia di Padova. Tutte e 10 noi Lady Chef realizzeremo un menu dedicato a sostenere le case rifugio del Centro Veneto Progetti Donna Auser. Cento posti su prenotazione e le intere quote saranno donate direttamente all’associazione, grazie alla collaborazione di partner sensibili e attenti. Siamo davvero contente di metterci a disposizione per una causa così importante e così urgente».

IL CONSORZIO TUTELA LUGANA DOC VELEGGIA SULL’ONDA DELLA CRESCITA

Si apre il capitolo 2023 per il Consorzio Tutela Lugana Doc, che, dopo i positivi risultati raggiunti nell’anno appena terminato, riparte con attività promozionali ed eventi volti a promuovere la presenza nei mercati italiano ed internazionali e a rafforzare sempre più il valore della Denominazione.

Il Consorzio di Tutela del Lago di Garda è oggi forte di un percorso di crescita che si è instaurato negli ultimi anni e che ha portato a raggiungere risultati davvero sorprendenti sia in termini qualitativi che di apprezzamento da parte dei consumatori mondiali.

Bandiera del territorio del Lago di Garda nel mondo, con 210 soci, tra viticoltori ed imbottigliatori, e 2560 ettari vitati, la Doc Lugana osserva una crescita regolare nella produzione che a fine 2022 ha toccato 27.900.000 bottiglie prodotte (a fronte di 27 milioni  e mezzo  prodotte nell’intero 2021) per un totale di 209.181 ettolitri imbottigliati.

“Il 2022 è stato un anno positivo: la Doc Lugana si è dimostrata, rinnovando il trend positivo rispetto al 2021, una delle poche denominazioni italiane in controtendenza rispetto all’incertezza che ha caratterizzato i mercati, in particolare nella seconda parte dell’anno e che vedono molti vini in calo rispetto all’anno precedente (meno 3,5 per cento in valore secondo l’Osservatorio Federvini Nomisma)” spiega Fabio Zenato, presidente del Consorzio di Tutela.

Anche il prezzo medio delle uve e dello sfuso conferma il momento d’oro e il reale valore economico della Denominazione Lugana: prezzo medio delle uve pari a euro 1,90 per chilogrammo e del vino di € 3,65 al litro (dati Camera di Commercio di Verona).

Per quanto riguarda il periodo gennaio-ottobre 2022 (dati IRI) il dato cumulativo delle vendite off-trade del Lugana vede una leggera decrescita a volume ma un aumento del prezzo medio del 5 per cento, che passa da euro 7,43 ad € 7,82 a bottiglia. Un dato questo che conferma la priorità commerciale del Lugana per il canale Ho.Re.Ca., ovvero della mescita e della ristorazione.

Il 2022 è stato anche l’anno della riapertura degli eventi in presenza ed il Consorzio ha risposto intraprendendo diverse iniziative di promozione in Italia e all’estero. Nella primavera 2022 sono tornate in presenza le due principali fiere di settore per il mondo del vino: Vinitaly a Verona (dal 10 al 13 aprile 2022) e Prowein a Dusseldorf (dal 15 al 17 maggio 2022). Il Consorzio del Lugana ha partecipato in entrambe le occasioni con uno stand collettivo rinnovato nello stile e nel messaggio comunicativo.

«Il mercato statunitense è stato e sarà uno dei principali target dell’azione promozionale – aggiunge Zenato – è tra le destinazioni su cui il Consorzio ha scelto di investire e concentrare le energie nel 2022, organizzando eventi commerciali e promozionali, volti a raccontare il Lugana a operatori, giornalisti e winelovers americani. Il più importante Destination Lugana nell’autunno 2022. Abbiamo, inoltre, aperto nuovi canali e consolidato quelli già esistenti come Giappone e Regno Unito».ù

Altri importanti investimenti si sono fatti sul fronte nazionale con eventi (Armonie Senza Tempo, Vini e Chef della Lombardia e Milano Wine Week) in collaborazione con importanti organizzazioni di settore. Di particolare interesse la scelta di esplorare nuovi territori e consumatori ricercando anche nuove frontiere nel corso dell’anno: un esempio, la partnership con Fiera Cavalli, nelle tre serate del Galà d’Oro, che ha portato il Lugana ad essere il protagonista assoluto sulle tavole della kermesse veronese. Degno di menzione anche il progetto volto a valorizzare l’enoturismo nel territorio del Lugana con un’indagine condotta dalla testata Wine Meridian ed un progetto di formazione per i produttori che hanno dato interessanti risultati.

Tra gli obiettivi principali per il 2023, che coinvolgeranno macro tematiche come il senso di appartenenza e consapevolezza del valore del territorio  del Lugana e la promozione del Lugana come wine destination, ci sarà una comunicazione che ha l’obiettivo di valorizzare i punti di forza della nostra Denominazione sia in Italia che all’Estero: «Stiamo parlando di un vino prodotto con un unico vitigno, il Turbiana, che giova di un suolo derivato dall’importante spinta glaciale ed un microclima legato al regime delle brezze di lago. I terreni dove viene coltivato questo vitigno sono prospicienti alle sponde del Bènaco e, dunque, in un ambiente dalla forte caratterizzazione “territoriale». Elementi della natura unici e irripetibili che rendono il Lugana una vera eccellenza nel suo genere» conclude Fabio Zenato. 

La Doc Lugana si estende in soli 5 comuni fra le colline delle sponde meridionali del Lago di Garda, una vera regione gioiello dal punto di vista vitivinicolo. Questo microclima mediterraneo, unito alle caratteristiche del vitigno autoctono Turbiana, dà vita a un bianco unico in Italia per personalità, caratteristiche e versatilità.

IMAGINE, NASCE IL NUOVO METODO CLASSICO DI BORGO STAJNBECH

Un vino, un sogno. Il nome Imagine nasce così, dal sogno di un mondo ideale, racchiuso nel nuovo Metodo Classico della Cantina Stajnbech di Pramaggiore (Venezia), che piacevolmente si abbina anche alla celebre ed evocativa canzone di John Lennon.

«Imagine è il frutto di un progetto lungo anni – commenta Giuliano Valent, enologo e proprietario dell’azienda – ed è il vino che abbiamo sempre desiderato produrre, l’essenza di come vorremmo che il mondo fosse. Dopo la mia esperienza di 50 vendemmie ho voluto esprimere il territorio anche con un metodo classico, confermando il grande potenziale dei nostri terreni. Per descrivere questo vino in tre parole: armonia, purezza, rispetto». La storia che si cela dietro a queste tre rappresentative parole vede in principio l’Armonia, data dall’equilibrio e dall’eleganza del vino, che è un obiettivo e un auspicio che in esso vengono racchiusi. La Purezza invita a vivere appieno l’etichetta, dove una bambina si dondola libera tra le nuvole ed evoca un momento di leggerezza e spensieratezza. Nella parola di chiusura, Rispetto, il riferimento è a quanto significa il nome del vino Imagine, che riporta alla filosofia aziendale di rispetto dell’ambiente, delle persone e del mondo. Tre parole che diventano un manifesto del modus operandi di Stajnbech e un’anteprima dell’esperienza, che si vuole restituire nel momento in cui si apre la bottiglia.

Imagine è un Metodo Classico Pas Dosè da uve Chardonnay e Pinot Nero affinato almeno 36 mesi a contatto con i lieviti. Le uve vengono sottoposte a pressatura soffice, vinificate separatamente in bianco e in parte affinate in barriques di rovere francese. Ha un perlage fine e molto persistente, al naso un tenue sentore di crosta di pane, velato da profumi di frutta fresca e un cenno di mela verde, che denota il grande potenziale di invecchiamento di questo vino. In bocca la bollicina finissima dona grande cremosità. Accompagna perfettamente l’aperitivo con cicchetti tipici veneziani; ottimo se abbinato con antipasti, primi e secondi di pesce. È un vino ottenuto da vitigni internazionali, appartenenti ad altre zone del mondo, ma che negli ultimi anni sta riscontrando un grande successo anche nel nostro territorio.

CANTINA VIGNAIOLI MORELLINO DI SCANSANO, VOLA L’EXPORT: PIÙ 60 PER CENTO NEL 2022

Cantina Vignaioli Morellino di Scansano (Grosseto) presenta ai soci il bilancio 2022: vola l’export, che registra più 60 per cento rispetto all’anno precedente. Il valore delle vendite all’estero nell’esercizio 2021 2022 è stato di 1.401.512,45 euro, mentre nel periodo 2020-2021 è stato di 872.139,95 euro. Il fatturato della cooperativa è pari a 14.938.386 euro, in crescita dell’8,54 per cento, mentre nel 2021 è stato di 13.762.638,69 euro. Anche il canale Ho.Re.Ca. riporta un’ottima performance, segnando più 32 per cento sullo scorso esercizio, così come il punto vendita, che si riconferma come riferimento per gli acquisti e per le esperienze enogastronomiche, con un più 4,54 per cento sulle vendite a scontrino e più 4,45 per cento sulle degustazioni guidate.

Gli ottimi risultati dipendono in parte dalla ripresa registrata dopo le restrizioni legate alla pandemia sia del canale Ho.Re.Ca. sia dell’export, ma soprattutto dagli sforzi atti a valorizzare la produzione: la cooperativa ha continuato a investire sull’immagine di una cantina vocata alla qualità per sostenere prezzi in linea con l’offerta. Proprio grazie all’impegno e all’attenzione manifestati dall’azienda è stato possibile aumentare la marginalità dei prodotti e quindi riconoscere ai soci una maggiore retribuzione per il loro lavoro.

«Un anno fa – spiega Benedetto Grechi, presidente di Cantina Vignaioli Morellino di Scansano – avevamo dato mandato al Direttore di aumentare la marginalità per compensare meglio i soci, visti il grande impegno e i tanti sacrifici che chiediamo loro per produrre uve di qualità. Il modo in cui è stato impostato il lavoro, con azioni tese a valorizzare i nostri prodotti in termini di prezzo, ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo. Purtroppo la situazione mondiale che tutti conosciamo, tra incertezze e costi delle materie prime e delle risorse energetiche in aumento, ha eroso in gran parte i maggiori ricavi. Siamo in ogni caso felici di aver chiuso il bilancio con una crescita, seppure limitata, dei compensi dati ai soci». «Vorrei ringraziare i dipendenti, oltre che i soci – continua il Direttore della Cantina Sergio Bucci – per l’impegno dimostrato nel proprio lavoro, che ha permesso di ottenere ottimi risultati nelle recensioni delle guide e nelle preferenze dei consumatori. Un grazie anche alla rete vendita che è stata indispensabile per ottenere questo risultato». La crescita del fatturato della Cantina è dovuta anche agli investimenti effettuati per aumentare ulteriormente la sostenibilità della produzione: sono state rinnovate le certificazioni ambientali P.E.F. e V.I.V.A. Sustainable Wine, mentre continua il monitoraggio di alcuni dei principali punti di consumo di energia elettrica attraverso il software Scada per gestire al meglio e ridurre gli sprechi energetici.

VENEZIA PREMIA LE CARLINE COME MODELLO GREEN

Le Carline modello per etica, sostenibilità e innovazione. Sono questi i tre pilastri su cui si fonda Wine in Venice, evento che si terrà dal 28 al 30 gennaio a Venezia e che vedrà co-protagoniste del programma venti aziende, una per regione, scelte proprio a partire da questi tre capisaldi. Nelle tre giornate di evento, che si terrà presso la Scuola Grande della Misericordia di Venezia, sarà possibile assaggiare i vini de Le Carline, che domenica 29 alle 14.30 sarà anche co protagonista della degustazione “Vigneto Italia – Espressioni del Nord” guidata da Ais Veneto.

«Siamo felici che Wine in Venice ci abbia selezionato come simbolo dei valori che ci rappresentano sin dal primo giorno”, dichiara Daniele Piccinin, titolare de Le Carline di Pramaggiore (Venezia). “Il riconoscimento del lavoro fatto in tanti anni non vuole essere per noi un punto di arrivo, quanto un nuovo stimolo a perseguire obiettivi sempre più coraggiosi».

Etica, sostenibilità e innovazione sono valori che Le Carline incarna perfettamente. Biologica da oltre 35 anni, è stata la prima cantina in Italia a produrre vini vegani certificati. Nell’ottica di ottenere un’agricoltura sempre più sostenibile, Le Carline è da lungo tempo partner di progetti di studio promossi da diverse Università e Regione Veneto – Veneto Agricoltura. Ne è un esempio il percorso che ha portato alla creazione del più grande campo sperimentale di vitigni resistenti Piwi d’Italia, realizzato in collaborazione con la Regione Veneto, con 35 varietà impiantate.

A riconoscimento dell’impegno a sostegno di una viticoltura attenta all’ambiente, nel 2022 Le Carline ha ricevuto la certificazione Equalitas, che attesta l’adozione di un sistema di gestione della sostenibilità in ambito economico, ambientale e sociale. L’azienda negli ultimi anni ha aderito con entusiasmo anche al progetto “Winezero”, finanziato dalla Regione Veneto, che ha consentito di misurare l’impronta carbonica di tutta la filiera vitivinicola: in vigneto, in cantina, nell’ambito dei trasporti, dell’approvvigionamento dell’energia elettrica (da anni l’azienda è quasi totalmente autosufficiente grazie ad un impianto fotovoltaico) e delle infrastrutture.

L’impegno sociale è il più sfidante, con il progetto “SocialAgrinet”, realizzato in collaborazione con la Cooperativa Alternativa Ambiente, nato per favorire gli inserimenti socio-occupazionali nel settore agricolo. Le Carline ha contribuito alla formazione di quattro “tutor” introducendoli alle operazioni che vengono svolte durante tutto l’anno in vigna (potatura, scacchiatura, spollonatura, vendemmia, etc) che ad oggi hanno affiancato complessivamente 16 soggetti svantaggiati impiegati nelle lavorazioni in vigna.

WINE IN VENICE, ALLA SCOPERTA DEL VINO ITALIANO CON AIS VENETO

Un viaggio attraverso il vigneto italiano, un racconto delle peculiarità enoiche che contraddistinguono le regioni del Bel Paese: a Wine In Venice, il red carpet del vino in programma a Venezia dal 28 al 30 gennaio, le eccellenze del nord, del centro e del sud Italia saranno le protagoniste delle tre masterclass curate da Ais Veneto, partner dell’evento e giudice di qualità dei produttori che sfileranno durante la manifestazione. A condurre i tre appuntamenti Alessandro  Nigro Imperiale, eletto lo scorso novembre miglior sommelier Ais 2022.  Il primo incontro Vigneto Italia – Espressioni del Nord è in programma domenica 29 gennaio alle 14.30, nell’area masterclass allestita negli eleganti saloni al primo piano della Scuola Grande della Misericordia, palazzo storico nel cuore di Venezia. A seguire, alle 16, Vigneto Italia – Espressioni del Centro esplorerà le eccellenze delle regioni del centro Italia, mentre l’ultimo appuntamento, Vigneto Italia – Espressioni del Sud, si terrà lunedì 30 gennaio alle 18 e illustrerà le tipicità enoiche delle regioni meridionali.

Alessandro Nigro Imperiale prenderà inoltre parte anche alla masterclass Valpolicella Doc Superiore: prospettive di stile condotta da Jean-Charles Viens, vice-redattore della rivista Spirito di Vino Asia, in programma sabato 28 gennaio alle 10.45.

Infine, ogni giorno dalle 11 alle 18, i sommelier di Ais Veneto effettueranno servizio nello spazio Lugana Lounge della Scuola Grande della Misericordia, dove sarà possibile accedere ai banchi d’assaggio con le proposte dei venti produttori selezionati per i valori di etica, innovazione e sostenibilità, temi chiave della kermesse.

Wine in Venice è un palcoscenico dedicato a protagonisti, storie e contaminazioni, ma anche un contenitore ideale per parlare dei tre focus scelti dagli organizzatori (Winetales, Beacon, The Media Company Store e Venezia Unica) per la prima edizione della manifestazione, che vedrà la presenza di tanti ospiti per confrontarsi insieme e immaginare “Il Vino del Futuro”.

L’ingresso ai banchi d’assaggio è gratuito per i soci Ais con la procedura indicata sul sito di Ais Veneto. Per accedere agli appuntamenti della manifestazione è necessario acquistare il biglietto sul sito di Wine in Venice oppure nelle biglietterie VeneziaUnica.

IL CONTE VILLA PRANDONE SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE CON IL MARCHIO SQNPI

Il Conte Villa Prandone, azienda vitivinicola di Monteprandone (Ascoli Piceno), raggiunge un nuovo traguardo nell’ambito della sostenibilità entrando a far parte del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (Sqnpi).  Si tratta di uno schema di certificazione, messo a punto nel 2014 dall’allora Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che attesta l’utilizzo di tecniche agronomiche a basso impatto ambientale, nel rispetto dell’ecosistema e della salute dell’uomo.

Da sempre l’azienda di proprietà della famiglia De Angelis si distingue sul territorio per l’attenzione e la cura nei confronti dell’ambiente, un impegno confermato dall’ingresso nel Sistema che certifica: la riduzione al minimo dell’uso di sostanze chimiche di sintesi, la razionalizzazione delle tecniche agronomiche, il rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici e il mantenimento della catena di tracciabilità delle materie prime utilizzate. In vigna, Il Conte Villa Prandone opta per una concimazione naturale in autunno e in inverno, capace di fornire sostanze organiche al suolo rispettandone e migliorandone la struttura. Grazie all’impiego di capannine meteo, monitora i dati climatici in vigneto al fine di adottare trattamenti mirati, tempestivi e senza sprechi. Nell’ambito della salvaguardia della biodiversità, una particolare attenzione è rivolta all’area circostante i vigneti: una fitta vegetazione permette la ripopolazione della fauna locale, i fossi e le strade bianche aiutano la regolamentazione delle acque, mentre le erbe infestanti sotto i filari vengono eliminate sistematicamente con una leggera lavorazione meccanica del suolo. «I nostri valori costituiscono un patrimonio familiare tramandato ormai da tre generazioni – afferma Emmanuel De Angelis, enologo dell’azienda –. A formularli, potremmo dire, fu nonno Amilcare, che da semplice mezzadro, con enormi sacrifici, fondò la nostra azienda insieme a suo figlio Marino, dimostrando sempre una grande cura per la terra, indispensabile per tramandare l’attività a noi nipoti. Non ci siamo mai discostati da questa strada, anzi, nel tempo abbiamo aumentato gli investimenti: tra le varie iniziative, vi è la realizzazione di un impianto fotovoltaico, di un sistema per il recupero delle acque e per il riutilizzo dei materiali di scarto. La certificazione Sqnpi è il risultato di settant’anni di attenzione per l’ambiente e la riaffermazione della nostra volontà di procedere in questa direzione”.

Dagli insegnamenti e dalla gratitudine nei confronti di Amilcare nasce Lu Kont Marche Rosso Igp, da uve montepulciano provenienti da un unico vigneto al quale il nonno era molto legato. “Lu Kont” era il soprannome di Amilcare, in quanto leggenda vuole che provenisse da una nobile famiglia di proprietari terrieri caduta in povertà alla fine dell’Ottocento. Lu Kont racchiude la storia e il carattere di una famiglia. Il progetto richiede dieci anni di studi e sperimentazioni che coinvolgono le tre generazioni De Angelis: Emmanuel coi fratelli, papà Marino e lo stesso nonno Amilcare, che pochi mesi prima del rilascio sul mercato del vino, nel 2010, muore all’età di 99 anni.

Il Marche Rosso Igp affina per circa 15 mesi in barriques di rovere e per 12 mesi in vasca di cemento, cui segue un riposo di almeno 6 mesi in bottiglia. Il risultato è un vino di grande struttura, capace di equilibrare robustezza ed eleganza, da degustare lentamente, caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, sentori di liquirizia e frutti bosco, con un potenziale d’invecchiamento fino a trent’anni.

DAL 28 AL 30 GENNAIO, CONSORZIO TUTELA LUGANA DOC INCONTRA VENEZIA

Il Consorzio Tutela Lugana Doc sbarca in Laguna e ha scelto Venezia come cornice per il primo evento 2023, una città unica al mondo, che continua ad affascinare e attrarre milioni di turisti italiani ed esteri con la sua allure di esclusività.

Il Lugana sarà infatti tra i protagonisti della prima edizione di Wine in Venice, evento esclusivo in cui Venezia diventerà dal 28 al 30 Gennaio 2023 il centro enoico del nostro paese, ospitando il primo Red Carpet del vino per un evento semplicemente iconico. La cornice sarà un palazzo storico e prestigioso come la Scuola Grande della Misericordia.

La prima edizione di Wine in Venice verterà su tre temi scelti dagli organizzatori (Winetales, Beacon, The Media Company, Venezia Unica), che saranno il centro del dibattito di tavole rotonde e talk dedicati nei tre giorni: sostenibilità, innovazione e etica.

Il Lugana sarà protagonista dei seguenti eventi:

Masterclass Laguna

sabato 28 gennaio dalle 17 alle 18

Alberto Ugolini condurrà una degustazione multisensoriale dal titolo “Sensazioni di Lugana”.

lunedì 30 gennaio dalle 11.30 alle 12.30

Chiara Giovoni porterà gli ospiti “Alla scoperta del Lugana” e di tutte le sue innumerevoli sfaccettature.

Walk Around Tasting “Armonie senza tempo”

Lunedì 30 gennaio dalle 15 alle 17.30

Al piano terra della Scuola Grande della Misericordia 20 produttori rappresenteranno le Regioni italiane, selezionati per la loro interpretazione dei valori di sostenibilità, innovazione ed etica, per ispirare anche i grandi nomi del mondo del vino e non solo. Tra questi le aziende del Consorzio Lugana Doc che presenteranno i propri vini agli operatori di settore e ai wine lover presenti.

Il Lugana Doc sarà presente anche presso l’Exclusive International Tasting Lounge, un’area polifunzionale, ad accesso controllato, dove verranno presentati i vini Lugana e verrà raccontata la denominazione.

«Siamo orgogliosi di essere tra i primi ad aver creduto in un’iniziativa come Wine in Venice, che mette al centro della scena il vino in una delle cornici più belle ed affascinanti del nostro Paese. Venezia è da sempre crocevia di culture, popoli, sapori, storie, dunque la location ideale per raccontare le numerose sfaccettature del nostro vino ad un pubblico internazionale. E in una città dove in tempi antichi transitavano spezie, profumi, colori dei più vari, raccontiamo il Lugana con una degustazione che stupirà i sensi dei nostri ospiti» spiega Fabio Zenato, presidente del Consorzio del Lugana Doc.

SAN VALENTINO AL CASTELLO DI SPESSA (GORIZIA)

Niente di più romantico che festeggiare San Valentino 2023 nel Castello di Spessa Golf&Wine Resort di Capriva del Friuli (Gorizia) che con la sua inconfondibile silhouette dominata da un’alta torre merlata, svetta sulla cima di una piccola altura circondata da vigneti, nel cuore del Collio goriziano, terra di grandi vini e di antica storia in Friuli Venezia Giulia. Nei suoi saloni riecheggiano i passi di Giacomo Casanova, il seduttore per eccellenza che vi fu ospite, a cui è dedicata nel parco una passeggiata letteraria e in cantina un superlativo Pinot Noir. Un luogo nella natura, lontano dalla folla, dove l’ospitalità è un’arte, che per la festa degli innamorati si declina fra coccole nella Spa e delizie della tavola.

Coccole nella Vinum SPA, aperitivo in cantina, cena romantica

Relax nella Vinum Spa, aperitivo nella suggestiva cornice delle cantine medievali (le più antiche e scenografiche del Collio), o cena gourmet? Le coppie di innamorati potranno scegliere come festeggiare San Valentino abbinando a proprio piacere queste proposte, magari scegliendole tutte e tre. Il 14 febbraio la Spa sarà aperta in via eccezionale, dalle 12 alle 22: si potrà quindi trascorrere il pomeriggio, o la serata, fra saune, bagni in piscina, massaggi e trattamenti benessere, oppure provare i benefici della Vinoterapia e della Grappaterapia in cui è specializzata la Vinum SPA, per poi rilassarsi sui lettini con vista panoramica, sorseggiando un calice di vino o una tisana. Ai partecipanti sarà dato un omaggio. L’ingresso alla Spa e gli eventuali trattamenti, sono prenotabili comodamente online dal sito www.castellodispessa.it, così come l’aperitivo nelle cantine scavate sotto il castello con vini della tenuta e deliziosi stuzzichini. A firmare la raffinata cena allestita alla Tavernetta al Castello, il ristorante gourmet del Resort, sarà lo chef Antonino Venica, che proporrà il Gran Menu di San Valentino giocato fra pesce e carne, con abbinamenti di pregiati vini.

Pacchetti per una notte romantica

Per chi desiderasse regalarsi più tempo e fermarsi anche a pernottare, per il 14 febbraio sono stati messi a punto due pacchetti. Il primo, San Valentino&Vinum Spa, prevede l’entrata di 3 ore alla SPA e un massaggio, la cena con il Gran Menu di San Valentino, il pernottamento con una ricca prima colazione. Si potrà scegliere fra l’eleganza classica delle grandi camere del Castello arredate con mobili d’epoca (252 € a persona), l’atmosfera country chic delle camere della Tavernetta (222 €), oppure la pace e il silenzio assoluti del Casale in Collina immerso fra le vigne (207 €). Il secondo, San Valentino al Castello, prevede la cena e il pernottamento con prima colazione, con un regalo in camera (prezzi a persona: 182 € in Castello, 152 € alla Tavernetta al Castello, 137 € nel Casale in Collina).

SANTALUCIA 2021: MACULAN E FONDAZIONE BANCA DEGLI OCCHI DI NUOVO INSIEME CONTRO LE MALATTIE OCULARI 

Mercoledì 14 dicembre, in occasione dell’evento benefico tenutosi al ristorante Le Calandre dei fratelli Alajmo a Sarmeola di Rubano (Padova), l’azienda agricola Maculan e Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus hanno presentato Santalucia 2021, il prezioso vino che alla tredicesima edizione dell’iniziativa veste una confezione artistica ornata da un pendente d’argento raffigurante l’Occhio di Santa Lucia. Il simbolo, sinonimo di buona fortuna, è ispirato alla conchiglia originaria delle spiagge di Sardegna e Corsica, che assieme alla bottiglia si trasforma in un dono speciale, a sostegno della ricerca contro le malattie oculari.

I 300 esemplari unici e numerati custodiscono un Cabernet Sauvignon nato in località Santo Stefano a Breganze (Vicenza), selezionato accuratamente da un panel di giornalisti, esperti di settore e imprenditori: «Santalucia 2021 abbina lo spirito di solidiaretà alla pregiatezza enologica – ha dichiarato Fausto Maculan, titolare dell’azienda vitivinicola –. Il vino, dopo un anno di sosta in piccole botti di rovere nuovo, presenta un colore rosso rubino intenso che sorprende con note di piccola frutta rossa e blu amarena, prugna e lampone, ma anche toni speziati che ricordano la vaniglia e il caffè ben tostato. Al sorso si sente un corpo foriero di lunga longevità e un bel rapporto tra dolcezza e tannini nobili presi dalle bucce e dai vinaccioli maturi».

Santalucia 2021 ha origine in un vigneto piantato nel 1985 che si caratterizza per l’altissima densità delle viti allevate a cordone speronato. Solo sei grappoli per esemplare, a un’altezza di appena 30 centimetri da terra, che così disposti raggiungono una maturazione perfetta senza uso di erbicidi. Sull’iniziativa è intervenuto Giuseppe Di Falco, presidente di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto: «Ancora una volta ringraziamo la creatività e la passione di Fausto Maculan, delle figlie Angela e Maria Vittoria, e di tutta Cantina Maculan per essere al nostro fianco con un progetto che, negli anni, ha sostenuto la nostra attività di ricerca con oltre 300 mila euro raccolti».

Un aiuto che continuerà con il ricavato di questa edizione: le bottiglie sono disponibili su ordinativo dallo scorso 13 dicembre con una donazione minima di 100 euro. «Il progetto che andremo a finanziare – precisa il direttore sanitario della Fondazione, Diego Ponzin – si concentra sullo studio di una tecnica chiamata cheratoplastica additiva per la lotta al cheratocono, una patologia molto invalidante che colpisce i giovani e gli adolescenti deformando la cornea. Il nostro studio mira a fortificare il tessuto corneale del paziente per limitare il ricorso al trapianto».

I VITIGNI RESISTENTI DI CASA PALADIN

Sauvignon Rytos, Souvigner Gris e Merlot Khorus: sono queste le varietà resistenti scelte dalla famiglia Paladin di Annone Veneto (Venezia) per Il Tempo della Vite, il vigneto didattico di 10 mila metri quadri dedicato al grande pubblico. «Questi sono i vitigni resistenti, – afferma Carlo Paladin – piantati in media un centinaio di piante ognuno, che vanno a formare un filare. Li abbiamo scelti perché sempre di più si parla della possibilità che i piwi possano essere i vitigni del domani. Andremo poi a studiare se sono effettivamente resistenti a malattie funginee e se potranno essere il futuro per la viticoltura a basso impatto ambientale»

Il progetto didattico “Il Tempo della Vite” racconterà a studenti, visitatori, appassionati, l’essenza del legame tra il vino e il suo territorio attraverso un viaggio che vede come protagonisti la vite, la sua coltivazione, l’uva con le sue caratteristiche variegate e il vignaiolo. Rientra nella filosofia di sostenibilità a 360 gradi portata avanti da Casa Paladin che quotidianamente si dedica a questa missione ambiziosa in ogni ambito in cui opera. Rispetto della Vite, salvaguardia del Verde, produzione di Vino sostenibile e tutela della Vita: queste le azioni messe in atto ogni giorno per dare un contributo positivo al sistema circostante, dalla sfera produttiva fino a quella sociale.

Una conferma importante del lavoro svolto fino ad ora arriva da Valoritalia che ha conferito a Casa Paladin la certificazione Equalitas, riconosciuta a livello internazionale, che esamina tre diversi ambiti aziendali: sociale, ambientale ed economico. Il certificato di sostenibilità Equalitas sarà presente su tutte le etichette delle nuove annate dei vini Paladin e Bosco del Merlo. Un notevole traguardo per Casa Paladin che da sempre pone grande attenzione alla sostenibilità in tutte le diverse sfere.

BRESCIA CAPITALE DELLA CULTURA: L’OMAGGIO DI ANTONIO PAPPALARDO CON SEI PIZZE

Bresciano non per nascita, ma certamente d’adozione, il pizzaiolo Antonio Pappalardo si sta preparando pieno d’entusiasmo all’anno in cui Brescia, insieme a Bergamo, sarà Capitale Italiana della Cultura. E quale modo migliore per rendere omaggio a questo importante 2023 per la città lombarda se non contribuendo con un’iniziativa tutta da stendere, farcire e gustare?

Infatti, per tutto il prossimo anno sia La Cascina dei Sapori di Rezzato che Inedito a Brescia, recentemente premiate con i Tre Spicchi del Gambero Rosso, ospiteranno il format “Brescia Capitale – Pizza, cultura e territorio”. Pizza e produttori del territorio saranno, in casa di Antonio, veicolo e voce per Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

“Brescia Capitale”: 6 pizze, 6 monumenti, prodotti locali e vini del territorio

Originalità, innovazione, gusto e territorio arricchiscono questo format pensato da Antonio. Ogni due mesi, infatti, verrà realizzata fuori carta una pizza che rappresenterà, di volta in volta, un racconto d’amore che Antonio dedica alla sua città e all’intera provincia. Ogni pizza, anche attraverso il nome di fantasia che Antonio di volta in volta attribuirà, rappresenterà un monumento o un punto nevralgico della città di Brescia: sarà quindi l’occasione per i commensali di scoprire qualcosa di più sulla Capitale della Cultura 2023, specialmente perché ogni pizza verrà accompagnata da un flyer realizzato ad hoc, che racconterà nel dettaglio curiosità e dettagli del punto dell’itinerario scelto.

I monumenti che daranno il nome alle pizze di Antonio sono il Castello di Brescia, il Capitolium, il Museo Santa Giulia, il Teatro Grande, Piazza Duomo e la Torretta dell’orologio in Piazza Loggia. Tutte queste pizze celebrano la città: forti degli impasti di Antonio Pappalardo, renderanno tributo al territorio grazie al topping di volta in volta realizzato con prodotti locali scelti da fornitori della zona, come la piccola latteria Il Bagnolo, la pescheria Soardi di Montisola, il Bagoss di Alimentari da Nello, gli ortaggi di Armonia Verde e tanti altri.

DIEGO CROSARA, PASTICCERE DELL’ANNO

È Diego Crosara, nota figura di riferimento della pasticceria italiana e responsabile dal 2018 della produzione del Gruppo Marchesi 1824, il Pasticcere dell’anno per Bargiornale. Crosara si è distinto tra le 30 nomination del noto network, arrivando primo e vincendo a pieno titolo il Premio Chocolate Academy Pasticceria dell’Anno dei Bar Awards, giunti quest’anno alla loro ottava edizione.

Gli Awards sono stati organizzati da Bargiornale per valorizzare la professionalità e l’innovazione nei bar, pasticcerie, gelaterie, ristoranti e hotel italiani e sono promossi dai magazine Bargiornale, Dolcegiornale, Hotel Domani e Ristoranti. Ogni premio viene assegnato per l’80 per cento dagli addetti al settore e per il restante 20 per cento dal voto online.

Sperimentazione, formazione, creatività: le direzioni lungo le quali il talento di Crosara dà grandi risultati sono diverse, tutte figlie dell’attitudine poliedrica di un professionista itinerante, mai fermo nello spazio e nel pensiero. “Fate il lavoro che vi piace e andrete a giocare tutti i giorni”: questo il suo motto, centrale nella sua filosofia, la stessa filosofia che Crosara ha portato tra i più alti ranghi della pasticceria italiana, dalla scuola Cast Alimenti fino alla Nazionale italiana cuochi.

«È un’importante conquista questo award: una prestigiosa conferma del cammino intrapreso fin dal 1980, quando mi sono diplomato alla scuola di pasticceria di Cividale Del Friuli. Sono fiero arrivi in questi anni, durante i quali metto alla prova conoscenza e creatività al fine di creare nuove collezioni per il marchio Marchesi 1824, nel rispetto dei suoi principi di qualità ed eccellenza. Uno stimolo per continuare lungo questa strada, trasmettendo quelli che sono i miei più dolci e autentici valori», ha dichiarato Diego Crosara.

BORGO STAJNBECH, IL VENETO IN BOTTIGLIA

Sono feste in piena armonia e condivisione da Borgo Stajnbech, in linea col motto di famiglia ‘Coltiviamo Armonie’, che racchiude tutta la filosofia di quest’azienda di Pramaggiore (Venezia) incastonata come uno scrigno nel cuore di una terra dal ricco passato. A rappresentare tutto questo, ecco le etichette che abbiamo selezionato per voi.       150 LISON CLASSICO DOCG   È proprio dal vitigno storico prodotto da uve Tocai Friulano al 100 per cento, che viene ricavato il 150 Lison Classico Docg. Il suo nome é dedicato alla nostra bella Italia che nel 2011, anno in cui è stata riconosciuta la Docg, festeggiava i 150 anni di unità. Il colore di questo vino è un classico giallo paglierino, ma con delicati riflessi verdognoli. All’olfatto risulta intenso, con note floreali di tiglio, glicine e acacia, passando poi a fragranze di frutta esotica. Al palato risulta complesso con note fresche ed agrumate e offre una forte persistenza aromatica. Ha grande equilibrio grazie ai 12 mesi di affinamento in bottiglia prima di essere commercializzato. E’ morbido, strutturato ma elegante, persistente con caratteristico retrogusto di mandorla.Abbinamento: molto piacevole coi crudi di pesce e di carne (tartare), oppure con i formaggi erborinati di media intensità o con coniglio con olive e pomodorini. Accompagna bene anche un antipasto con prosciutto crudo e fichi Prezzo al pubblico/enoteca: 17 euro MALBECH IGP TrevenezieDal colore intenso rosso rubino, brillante con riflessi violacei, questo vino sprigiona profumi fruttati, con note di piccola frutta rossa, lampone in particolare, esaltati dalla vinificazione in purezza. Al palato si presenta secco, pieno e con un persistente retrogusto morbido.Abbinamento: indicato specialmente con salumi, formaggi di media stagionatura, primi piatti appetitosi, carni in genere, piatti tipici come “radici e fasoi”, ma anche pasta con i fagioli, zuppe, tortellini di carne in brodo o bollito misto.Prezzo al pubblico/enoteca: 14 euro REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO DOC Lison PramaggioreVitigno storico e autoctono. Da secoli è la più tipica espressione del territorio veneto e friulano.Ha un colore rosso rubino intenso con note porpora e riflessi violacei, un sentore fruttato che richiama la mora selvatica, il lampone e i frutti di sottobosco. Al palato presenta un caratteristico sapore leggermente tannico con persistente retrogusto di frutta rossa e una equilibrata acidità.Abbinamento: particolarmente indicato con carni grasse, arrosti e selvaggina, stracotti di bovino (viene utilizzato anche in cottura), spezzatini ecc., pappardelle con sugo di selvaggina, agnello al forno con polenta al pecorino oppure carré d’agnello al timo e lardo di Colonnata. Prezzo al pubblico/enoteca: 12 euro

CAPODANNO: COLDIRETTI/IXE’, SPESA CENONE DA 96 EURO/FAMIGLIA

Per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola 96 euro in media a famiglia, sostanzialmente sui livelli dello scorso anno (meno 3 per cento). E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ in vista del Capodanno per il quale si prevede che quasi nove italiani su dieci (88%) consumeranno l’evento nelle case, proprie o di parenti e amici, mentre gli altri si divideranno soprattutto tra ristoranti dove sono previste oltre 4 milioni di persone e agriturismi con oltre trecentomila presenze secondo le stime di Terranostra e Campagna Amica.Le tavolate si allungano ad una media di 7 persone e lo spumante – sottolinea la Coldiretti – si conferma come il prodotto immancabile per più di otto italiani su dieci (84 per cento), ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’82 per cento dei menu, forse anche perché sono chiamate a portar fortuna secondo antiche credenze. Tra le più note quelle del Castelluccio di Norcia Igp, ma anche quelle inserite nell’elenco delle specialità tradizionali nazionali come le lenticchie di S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), di Valle agricola (Campania), di Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), di Altamura (Puglia), di Villalba, Leonforte, Ustica e Pantelleria (Sicilia) o umbre quali ad esempio quelle di Colfiorito. Non solo lenticchie tra i piatti portafortuna a fine anno ci sono – continua la Coldiretti – anche i chicchi di uva presenti nel 60 per cento delle tavole. Ne vanno mangiati dodici, uno per ogni mese dell’anno. E di buon auspicio sono anche i melograni simbolo di riparo e protezione dai problemi che il nuovo anno potrebbe portare.L’interesse per le lenticchie è accompagnato dalla riscossa di cotechino e zampone presenti sul 67 per cento delle tavole. Si stima che siano serviti – sottolinea la Coldiretti – circa 6 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. Durante le festività di fine anno – precisa la Coldiretti – vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90 per cento del totale della produzione nazionale che è in gran parte certificata come Cotechino e Zampone di Modena Igp, riconoscibili dal caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blu con stelline dell’Unione Europea, ma si rileva anche una apprezzabile richiesta per cotechini e zamponi artigianali, magari acquistati direttamente dagli allevatori, in azienda, nei mercati o nelle botteghe di Campagna Amica, dove la componente di carne italiana è pari al cento per cento.Sulle tavole per le feste è forte anche la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie e seppie con – continua Coldiretti – il 63 per cento degli italiani che assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena il 10 per cento si permetterà le ostriche e il 7 per cento il caviale spesso di produzione nazionale che viene anche esportata.In Veneto le ultime ‘moeche’ sono le prelibatezze piu ricercate. Favoriti dalle temperature insolite i granchi della laguna che cambiano carapace in alcuni momenti dell’anno sono tra le tipicità più ambite dai gourmet. Immancabile a fine serata il piatto di pasta e fagioli come buon auspicio. La frutta secca e quella di stagione vince su quella esotica scelta dal 34 per cento degli italiani.La tendenza generale è dunque quella di privilegiare un menu tricolore spesso a chilometri zero con le tradizioni del territorio secondo Coldiretti/Ixe’. Il 92 per cento dei cittadini – conclude la Coldiretti – porterà in tavola per la festa soprattutto prodotti italiani, tra un 53 per cento che lo farà soprattutto perché sono più buoni e il 39 per cento che considera una priorità sostenere l’economia e il lavoro del proprio Paese in un momento difficile​.

LOISON, PANETTONE PISTACCHIO MATCHA

Sonia ha da sempre una grande passione per i tè: «Già 30 anni fa, i primi tempi in cui viaggiavamo all’estero per lavoro, mi piaceva accompagnare Sonia alle più importanti Tea Room delle capitali europee – racconta Dario Loison – : ho bellissimi ricordi a Londra dal Brown’s Hotel o al Ritz Hotel dove le piaceva assaporare il classico e tradizionale Afternoon Tea, esperienza che si completava con l’acquisto di decine e decine di tipologie di tè differenti» .

Ogni viaggio, quindi, è sempre stato un’occasione per provare nuove esperienze nelle “Tea Room” di tutta Europa e portare a casa nuovi tè, non per collezione ma per conoscere ogni aspetto di questa bevanda, che Sonia assapora quotidianamente, diventando giorno dopo giorno una cultura intrinseca alla famiglia Loison. Da questo rituale, inevitabilmente, l’interesse e la curiosità hanno portato alla scoperta del tè verde Matcha di differenti provenienze e tipologie.

DALL’ITALIA L’ORO VERDE DI BRONTE DOP

Si fa presto a dire Pistacchio, quello utilizzato in Loison è il pregiato Pistacchio verde di Bronte Dop, Presidio Slow Food, così chiamato per la sua colorazione verde smeraldo. «Il pistacchio è una pianta che produce ad anni alterni – spiega Dario Loison – ma per noi questo non è un problema visto il rapporto che ci lega ai fornitori, selezionati personalmente da me per serietà e affidabilità, che ci garantiscono oltre alla continuità anche la purezza della materia prima, riconoscibile dal gusto senza dubbio più intenso rispetto ad altre produzioni italiane ed estere». Il risultato è una crema di pistacchio completamente rinnovata, dall’intenso sapore aromatico di pistacchio, persistente con lievi note resinose.

Il pistacchio Verde di Bronte Dop è un Presidio Slow Food che farcisce la Veneziana dal 2012. Da oltre 30 anni Dario aderisce all’associazione Slow Food e da 15 ne utilizza i presidi.

DAL GIAPPONE IL PREZIOSO TÈ MATCHA DELLE COLLINE DI UJI A KYOTO

Perché unire il Pistacchio al tè verde Matcha? «Ho pensato di valorizzare ancora di più il pistacchio Verde di Bronte Dop con un elemento prezioso e tradizionale come il Tè Matcha, che non è solo funzionale al colore ma se ben dosato e calibrato dona valore aggiunto di altissima finezza – spiega Dario Loison. Abbiamo fatto un lungo e ciclopico lavoro di ricerca e studio non solo nel nostro laboratorio ma coinvolgendo un team del Sol Levante che vive e opera in Italia tra cui una pasticcera giapponese. Il risultato è stata la scelta di un particolare e selezionatissimo tè verde Matcha delle colline di Uji, Kyoto, ottenuto attraverso meticolose procedure di controllo qualitativo, consapevoli che tale selezione è apprezzata dal nostro ampio pubblico gourmet composto da amici foodie, chef e appassionati sempre più attenti, informati e alla ricerca della qualità».

UN PANETTONE CHE SI RIVELA ASSAGGIO DOPO ASSAGGIO

Il panettone Pistacchio Matcha è frutto dell’incontro di una tradizione tutta italiana con un rituale millenario. Con questo abbinamento Loison eleva il gusto imprigionando la vista, incuriosendo l’olfatto, avvolgendo il palato. Non si rivela al primo morso ma assaggio dopo assaggio, attraverso un cuore di crema di Pistacchio Verde di Bronte Dop, morbida e succosa uvetta sultanina e una golosa copertura di cioccolato bianco ricco di burro di cacao e sentore di vaniglia, arricchito da preziosa polvere di tè Verde Matcha, granella di pistacchi e pistacchi verdi di Bronte Dop interi. Il panettone Pistacchio Matcha è disponibile in tre collezioni della linea Top: Genesi (1 chilo e 500 grammi), Gold (750 grammi), Latta Limited Edition (750 grammi).

IL RITUALE MILLENARIO DEL TÈ VERDE MATCHA

Il Matcha è un pregiato tè verde giapponese ottenuto dalla lenta macinatura a pietra delle foglie, fino a diventare una polvere sottile palpabile come il talco. La sua caratteristica è l’intenso colore verde brillante e un sapore particolarmente complesso che vira verso l’erbaceo, molto avvolgente, con note umami e un retrogusto amarotico.

In Giappone il rituale della preparazione è chiamato “Cha no yu” (acqua calda per il tè) che prevede la stretta osservanza di precise regole e utensili appositi. È un rituale dal carattere profondamente spirituale che richiede una grande preparazione e precisi movimenti: un cerimoniale millenario a cui Sonia Pilla ha avuto l’onore di parteciparvi e che abbiamo documentato con un eccezionale video.

LA PRELIBATEZZA DEGLI ALTRI INGREDIENTI

Un buon Panettone deve sempre avere la sua caratteristica fruttata pertanto anche in questa specialità è presente l’elemento tradizionale del Panettone come l’uvetta sultanina appassita al sole naturalmente senza semi: si distingue per la sua particolare dolcezza, consistenza e aromaticità, un ingrediente tecnicamente evoluto per l’esclusivo procedimento di aromatizzazione realizzato internamente in Loison.

Il panettone Pistacchio Matcha fa parte della linea Top, ed è realizzato con ingredienti di base freschi come uova da galline allevate a terra, latte, burro e panna di montagna. Gli altri ingredienti vengono selezionati in base alle eccellenze territoriali: dal fior di farina allo zucchero italiano, dal sale marino integrale di Cervia alla vaniglia Mananara del Madagascar (Presidio Slow Food), senza escludere i preziosi ingredienti aromatici, valutati con estrema cura e creatività.

50 TOP ITALY, NASCE IL PROGETTO RIVOLUZIONE DIGITALE

La rivoluzione vegetale, negli ultimi anni, sta cambiando il nostro modo di mangiare. Etica, sostenibilità e salute sono temi centrali nel mondo moderno e, nell’alimentazione, ancora di più. Una tendenza che anche le grandi industrie stanno cogliendo: nuovi ingredienti e nuove tecniche pian piano si stanno imponendo anche nelle case di milioni di consumatori.

In questo scenario, la rucola Igp della Piana del Sele è diventata uno dei prodotti di punta del territorio, tanto da poter essere definito come l’oro verde. Ricevuto il prestigioso marchio IGP nell’agosto del 2020, da ortaggio di accompagnamento è diventato protagonista principale della tavola. La rucola, ipocalorica e ricca di vitamina C, di provitamina A, di calcio e di vitamina K, è nota per i suoi benefici effetti antiossidanti ed è in grado di contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi.

La rucola Igp della Piana del Sele è protagonista di “Rivoluzione Vegetale”, progetto ideato da 50 Top Italy in collaborazione con Altamura Op, produttori della IV gamma, specializzati nelle colture di insalate baby leaf tra cui la Rucola Igp della Piana del Sele, e la scuola Dolce & Salato di Maddaloni.

50 Top Italy, da sempre accanto ai giovani che si avvicinano a questo lavoro, premierà la creatività, in una sperimentazione collettiva che mira a scoprire le potenzialitàdella rucola Igp della Piana del Sele in cucina e che è rivolta ai giovani professionisti del futuro.

Sono ammessi all’iniziativa gli allievi della scuola Dolce & Salato, che potranno partecipare elaborando una ricetta, in versione dolce o salata, che contenga la rucola Igp della Piana del Sele.

Le ricette saranno inviate alla redazione di 50 Top Italy, all’indirizzo info@50topitaly.it, incluse in un foglio word contenente ingredienti e relativi quantitativi, il procedimento dettagliato della preparazione, e dovranno essere accompagnate da due foto (una con inquadratura orizzontale e una con inquadratura verticale) e da un video in verticale, della durata massima di 60 secondi, in cui si racconta la preparazione.

Le ricette saranno pubblicate sul Luciano Pignataro Wine & Food Blog e verranno giudicate, nella fase di assaggio finale, da una giuria di esperti, i quali decreteranno il primo vincitore del progetto Rivoluzione Vegetale.

Partecipando all’iniziativa si autorizza la pubblicazione di foto, video e ricette, sempre citando l’autore e il progetto, sui siti www.50topitaly.it  www.lucianopignataro.it , www.mulinocaputo.it  e sulle relative pagine social.

SI FA A VICENZA L’AUTENTICA PIZZA DI SCAROLA CAMPANA

La Pizza di scarola è un rustico tipico della cucina campana che quest’anno viene proposta da Catello Pizzeria contemporanea a Vigardolo (Vicenza) per far assaporare il gusto partenopeo ai clienti vicentini e non.

Secondo la tradizione, la pizza di scarola si prepara in occasione della vigilia di Natale, sia come antipasto che come piatto unico o contorno di altre pietanze. La versione proposta da Pizzeria Catello viene preparata seguendo fedelmente la ricetta tradizionale, ed è farcita interamente con ingredienti genuini: una base di fiordilatte, scarola, uvetta, pinoli e alici di cetara.

«La nostra è una proposta di pizza contemporanea – racconta il maestro pizzaiolo Catello Buononato – che riprende la tradizione napoletana in una chiave rivisitata, seguendo la stagionalità degli ingredienti, così da offrire un prodotto sempre fresco e genuino».

A partire da questo Natale dunque, accanto alle referenze già consolidate di Pizzeria Catello – come il celebre impasto Cric Croc croccante, leggero e ricco di fibre e l’impasto asciutto e leggero per la pizza fritta – sarà possibile gustare a Vicenza la tradizionale pizza di scarola.

Un gusto che riprende le origini del pizzaiolo Buononato, che ha iniziato giovanissimo il suo percorso tra i lievitati, sotto la guida del maestro pizzaiolo Vincenzo Pisacane presso la pizzeria “Peter Pan” a Lignano Sabbiadoro in provincia di Udine. Buononato ha avuto poi modo di proseguire la propria strada mettendo alla prova le sue capacità seguendo un corso avanzato con il maestro panificatore Piergiorgio Giorilli, dove ha migliorato ulteriormente tecnica e conoscenze, acquisendo destrezza nelle varie fasi che compongono il processo produttivo dell’impasto come la biga, il poolish e l’utilizzo del lievito madre.

Infine, dopo un breve periodo nella sua terra natia – ha lavorato per alcune stagioni estive in una delle perle della Costiera Amalfitana, la bellissima Positano, prima presso l’hotel San Pietro e poi presso la pizzeria Capricci – si stabilisce a Vicenza per dar vita al sogno che aveva sin da bambino: creare impasti personalissimi per proporre menù stagionali creati con ingredienti freschi e genuini a tutti i suoi ospiti.

Oggi Catello Pizzeria Contemporanea fa parte dell’Associazione Eccellenza Nella Pizza, nata per tutelare e certificare pizzaioli e professionisti del settore che ne condividono la filosofia dell’Associazione, ovvero l’utilizzo di prodotti genuini, con tracciabilità chiara ai consumatori e con un riconoscimento territoriale in termini di filiera alimentare e lavorazione finale del prodotto.

A PASTICCERIA MILADY L’EDIZIONE 2022 DI PANETTHON

La pasticceria di Marghera (Venezia) si è aggiudicata l’edizione 2022 di Panetthòn, la sfida solidale tra i migliori panettoni del Veneto. Nata qualche anno fa, su iniziativa del medico oculista Daniele Gaudioso, per valorizzare le eccellenze gastronomiche del territorio, la manifestazione devolve tramite la Onlus padovana “Amici di Adamitullo” lʼintero ricavato ai Padri Salesiani che operano in Etiopia.

L’edizione 2022 di Panetthon ha visto in gara 27 concorrenti, in rappresentanza di tutte sette le province del Veneto. Pasticcerie, ristoranti, panifici ed altre attività commerciali che realizzano panettoni tradizionali dalla scadenza molto ravvicinata perché privi dell’emulsionante E471 o di altre tipologie di additivi e conservanti. Anche quest’anno, i panettoni in gara sono stati giudicati – rigorosamente alla cieca – da esperti del settore e giornalisti enogastronomici. Tra questi anche Dario Loison, Anna Maria Pellegrino, Angelo Sabbadin, Renato Malaman, Federico Menetto e Paolo Brinis. A presiedere la giuria, Jordi Roca, quarantaquattrenne pastry chef catalano del ristorante tristellato El Celler de Can Roca di Girona.

La selezione dei finalisti si è svolta a Padova nelle sale del Ristorante Radici di Andrea Valentinetti, mentre la premiazione dei vincitori è avvenuta all’Ex Foro di Prato della Valle. Il podio ha visto al primo posto pasticceria Milady di Marghera (Venezia), al secondo posto Infermentum di Stallavena (Verona), al terzo posto Antichi Sapori di Isola della Scala (Verona). E finalmente, dopo le restrizioni dovute alla pandemia, si ritorna in presenza, con la partecipazione di gourmand e appassionati che hanno potuto degustare i panettoni in gara.

Un concorso solidale, che premia l’eccellenza dolciaria del territorio: anno dopo anno, è stato questo un concorso che ha stimolato gli artigiani dei prodotti dolciari lievitati a fare sempre meglio, a maggior ragione in questa ultima edizione che ha visto Jordi Roca valutare i loro panettoni. 

Un concorso che non vuole dimenticare chi è meno fortunato di noi: l’intero ricavato dalla manifestazione viene infatti devoluto – tramite la Onlus padovana “Amici di Adamitullo” (ora Ente di Terzo livello) – ai Padri Salesiani che operano in Etiopia per garantire il percorso scolastico di circa 1300 bambini e adolescenti che frequentano la Missione di Adamitullo, piccolo villaggio a tre ore di auto da Addis Abeba.

NATALE E CAPODANNO A VILLA CODEVIGO DI CAVAION VERONESE

Villa Cordevigo Wine Relais si prepara alle festività natalizie con due speciali menu firmati da Marco Marras, chef del ristorante Oseleta, una stella Michelin.

Siamo nella zona del Bardolino, fra le colline del lato veneto del Lago di Garda. La villa veneta del sedicesimo secolo, completamente ristrutturata, permette una vera e propria immersione nella quiete della campagna, avvolti dalla musica della natura. 

La Villa è il luogo ideale per rilassarsi e ricaricarsi, per trovare il giusto equilibrio tra corpo e spirito all’interno del parco e spingendo poi lo sguardo oltre i vigneti che abbracciano la Villa patrizia.  

Villa Cordevigo Wine Relais e Ristorante Oseleta, una stella Michelin, guidato dallo chef Marco Marras, hanno elaborato due proposte per gli ospiti che desidereranno trascorrere qui le feste natalizie.

L’offerta per il Natale prevede un drink di benvenuto all’arrivo e il soggiorno di due o tre notti nelle camere o suite della Villa, dove gli ospiti troveranno in dono una bottiglia di vino della tenuta. Per l’intera durata del soggiorno la colazione sarà servita a buffet ed è previsto l’ingresso alla palestra e alla spa Essentia con l’uso di saune, vasche idromassaggio, bagno turco, docce emozionali, tisaneria e sale relax. Nell’offerta è previsto anche il menù del pranzo di Natale (25 dicembre) per due persone, con bevande incluse. Sono compresi inoltre wi-fi, parcheggio, tasse e servizio.

Per il Capodanno prevede un drink di benvenuto all’arrivo e il soggiorno di due o tre notti nelle camere o suite della Villa. Per tutto il soggiorno la colazione sarà servita a buffet ed è previsto l’ingresso alla palestra e alla spa Essentia con l’uso di saune, vasche idromassaggio, bagno turco, docce emozionali, tisaneria e sale relax. 

Nell’offerta è previsto anche il menù della cena di San Silvestro (31 dicembre) per due persone, con bevande incluse. Sono compresi inoltre wi-fi, parcheggio, tasse e servizio.

CAPODANNO A VILLA CORDEVIGO WINE RELAIS

Se desiderate festeggiare al Ristorante Oseleta, una stella Michelin, l’arrivo del nuovo anno, il Menù di Capodanno elaborato dallo chef Marco Marras vi sorprenderà. 

L’appuntamento è per la cena del 31 dicembre. Dopo l’amouse bouche, seguiranno gli antipasti Ricciola marinata agli agrumi, riccio di mare, bagna càuda e sfoglia di pane Crema di ceci al rosmarino, gambero rosso, riduzione di crostacei allo zenzero, olio al tarassaco. Gli antipasti potranno essere abbinati allo “Iancura”, della cantina Hauner, un blend di Malvasia delle Lipari Secca e Inzolia.

Come primo piatto una coppia di portate che onorano la tradizione: Cappelletti di coda di fassona, fonduta al monte veronese, cardoncello croccante e Riso carnaroli Riserva, zafferano della Valpolicella, maialino croccante, pepe timut e liquirizia. Ai primi piatti viene consigliato il “Villa Cordevigo Bianco 2017”, blend di Garganega e Sauvignon Blanc, affinato in botti di legno.

Per secondo piatto lo chef Marras propone il Cappone farcito al tartufo nero, nocciole, cime di rapa e salsa périgord, da gustare in abbinamento con “Aristeo Bardolino Doc Classico” di Villa Cordevigo: un blend di uve Corvina e Rondinella, affinato in botte grande e poi in bottiglia.

Seguirà Cioccolato equatoriale, cremoso di cachi, bergamotto accompagnato da “Il Primo della Classe Recioto Valpolicella Classico Docg” della cantina Fornaser, un blend uve Corvina e Corvinone Veronese, Rondinella, Croatina e Oseleta.

UNA CUCINA RISPETTOSA DELL’AMBIENTE

Anche i menù delle feste ricalcano lo spirito che contraddistingue il Ristorante Oseleta durante tutto l’anno: le materie prime provengono dall’orto della tenuta e da coltivatori, casari e allevatori della zona del Lago di Garda. In questo modo si scongiurano gli sprechi, si razionalizzano i consumi e si valorizzano le materie prime a chilometro zero.

Anche alcuni dei vini proposti in abbinamento con i piatti sono realizzati con le uve della tenuta di Villa Cordevigo.

Per il suo costante impegno al rispetto della natura, dal 2022 Villa Cordevigo Wine Relais è entrata a far parte della Sustainability Community di Virtuoso, affiliazione delle più importanti agenzie di viaggio e Travel Advisors del mondo.

UNA COLAZIONE RICCA E GUSTOSA

Gli ospiti che soggiorneranno nel relais, potranno fare colazione con tè, caffè, cappuccino, yogurt e muesli, ma anche con spremute e centrifughe di frutta e verdura. Avranno a disposizione anche i dolci preparati dal pastry chef Imanol Olaechea Maquez con la pastry sous chef Gabriella Righetti: croissant, muffin, krapfen e torte, accompagnati dalle confetture di frutta prodotte dalle vicine aziende agricole e dal miele prodotto dalle api nei vigneti della Villa. Se la scelta propende per il salato, la cucina della Villa offre anche focacce, quiche di uova con verdure o salumi. 

RELAX IN SPA

La spa Essentia è un luogo dove rigenerarsi e trascorrere il tempo in armonia con la natura: offre ai propri clienti un percorso di benessere olistico all’interno del quale è possibile trovare un’ampia gamma di trattamenti esclusivi in grado di migliorare le funzionalità dei tessuti.

Per regalarsi un momento di benessere e di relax, la Spa Essentia di Villa Cordevigo Relais & Chateaux consiglia i trattamenti di vinoterapia, eseguiti con olio da massaggio e creme per viso e corpo a base di estratti d’uva. Si effettuano per il viso trattamenti lifting, energizzanti e detox. Ma anche trattamenti per il corpo. 

Il ristorante Oseleta è aperto:
– il sabato e la domenica a pranzo
– tutti i giorni (tranne il martedì) a cena
– chiusura dal 2 gennaio al 22 marzo 2023

LA SVOLTA DI PASTICCERIA WIENNESE DI PADOVA. UN ANGOLO PER LA BRACE

Una pasticceria con un angolo dedicato alla cucina. Nulla di strano ma una bella evoluzione nel campo della ristorazione che ha voluto proporre una nuova offerta con il suo Ristorante Wiennese Brace e Cantina in pieno centro a Padova (piazza Petrarca 16). Ermanno Sguoto, da buon imprenditore, ci ha visto lungo e se per molti Wiennese è sinonimo di una delle più storiche pasticcerie di Padova, chi non ne ha sentito parlare oppure ha assaggiato lle sue incredibili Sacher? Bene, stavolta si può sentir parlare anche della sua carne di prima scelta, oltre ai suoi vini per poterla accompagnare. In questo progetto ci ha messo tutta la sua passione per la cucina; infatti è lui stesso ai fornelli e la passione si sente, ad iniziare dalla scelta della materia prima. Una proposta di carne presentata secondo le ricette nostrane, mitteleuropee e britanniche. Un’ampia scelta che spazia dai tagli più pregiati a quelli più umili, celebrati da un’accurata selezione di vini provenienti dalle prestigiose cantine del territorio; così si possono trovare tartare, filetti, costate, dalla Manzetta Prussiana all’Aberdeen Angus, dal Balck Angus Pantano proseguendo con il Blonde Pantano. Ma c’è anche una selezione di pesce, sempre da provare.

Ma un’altra parte importante di questo progetto è la cantina e quindi l’abbinamento cibo-vino. Infatti dentro c’è un vero viaggio nelle migliori produzioni di carne mondiali abbinate a vini esclusivi selezionati proprio dalla Cantina di Ermanno e che rimarcheranno questo viaggio intorno al Mondo, frutto della professionalità di Ermanno Sguoto che è anche Sommelier Ais. Così si possono trovare i prodotti di Mauro Lorenzon “Strano”; dall’istrionico oste non potevamo aspettarci che un vino che rispettasse il suo carattere. Ottenuto da uve Tocai è, a tutti gli effetti, un rifermentato in bottiglia con il suo inedito metodo “Strano”. Ci saprà stupire? Non ci sono dubbi.

Ca’ Avignone, espressione euganea di quello che è per eccellenza il taglio bordolese, in questo areale dei Colli Euganei acquisisce un fascino particolare. Assemblaggio di uve Cabernet, Souvignon, e Merlot con l’aggiunta di una parte di Carmenere. Un vino che matura in cemento e che ci racconta l’interpretazione dei vini rossi da un nuovo punto di vista.

Chateau de Ricaud Bordeauz Superieur 2017, l’espressione dei vini Bordolesi. Frutto dell’assemblaggio di uve Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot è un vino che ben esprime lo stile francese di vini equilibrati, ma dal gusto ricco e di grande bevibilità.

Skepparr Vingard e un tuffo in un’inedita bollicina svedese. Un methode traditionnelle ottenuto da sole uve Solaris. Un vino che sulla carta si presta all’aperitivo o a piatti di pesce, ma che riusciremo a far brillare anche con un’abbinamento inedito, sempre a base di carne.

Per prenotare, 049-8761122.

ALAJMO APRE A CORTINA (BELLUNO)

Alajmo Cortina (Belluno) ha aperto le porte ai primi ospiti con l’evento di beneficienza de Il Gusto per La Ricerca. «L’apertura è stata estremamente emozionante. Dopo due anni di pandemia rivedere tanti generosissimi amici seguirci fino a qui è stato meraviglioso. Grazie a Ciccio Sultano, Riccardo De Prà, Corrado Assenza e Fulvio Pierangelini e al nostro meraviglioso staff siamo riusciti a partire facendo del bene» dichiara Raffaele Alajmo. In questa diciassettesima Edizione sono stati raccolti oltre 75 mila euro grazie anche all’asta di preziosi lotti. L’intero ricavato verrà suddiviso tra i tre beneficiari individuati per quest’anno: Cure Palliative Pediatriche – Hospice Pediatrico – realizzazione del Nuovo Centro Regionale a Padova, Il Centro di Aiuto alla Vita di Belluno, La Caritas: realizzazione di unità abitative per bimbi e mamme in difficoltà. Ora, invece, lo storico locale, rinnovato negli interni ma conservato nell’anima che lo ha contraddistinto in passato, apre ufficialmente al pubblico. «Alajmo Cortina vuole essere un locale in cui ci si sente a casa. Serviamo con una collezione di vecchie porcellane Richard Ginori, Bernardeau e di Limoges. Lo staff è giovane, dinamico, simpatico, professionale ma estremamente décontracté, Alajmo Cortina rappresenta per noi la contemporaneità assoluta di come deve essere un ristorante oggi» spiega Raffaele Alajmo.La sala è coordinata con raffinatezza e sobrietà da Davide Del Re, nel gruppo Alajmo, in passato, a Le Calandre e Caffè Stern, mentre Gabriele Siroli, anche lui precedentemente in sala a Le Calandre, guiderà gli ospiti nella scelta dei vini.La struttura è suddivisa in tre piani. Al piano terra si trova l’area bar dedicata agli aperitivi. Al primo piano una sala ristorante più contenuta e l’ampia terrazza esterna con vista sulle Dolomiti. Al secondo piano la sala ristorante principale. Un totale di 120 coperti, tra interni ed esterni, e circa una ventina per l’area bar.Sarà aperto cinque giorni su sette, dal mercoledì alla domenica con i seguenti orari: pranzo 12.30-15; aperitivo dalle 18; cena 19.30-22.30.Per Massimiliano Alajmo «La proposta è stata pensata senza dimenticare il luogo in cui ci troviamo, cercando di rispettare l’importanza che il locale ha avuto negli anni e quello che ha rappresentato nel mondo. La cucina rimanda ad anni passati, ad una cucina anche dimenticata poiché spazzata via da una di nuova concezione. I piatti sono stati riproposti in chiave contemporanea con il risultato di avere la possibilità di viverli con grande piacevolezza e, allo stesso tempo, leggervi una stratificazione storica, concettuale che apre a diversi di livelli e chiavi di lettura». Ecco allora che ritroviamo un aspic nella forma di un branzino freddo in gelatina con porri e caviale fresco Alajmo o degli Gnocchi di patate al grano arso con trippette, gole di baccalà e salsa di ricotta affumicata; un minestrone al levistico con crostino di riso nero alla pastinaca e sedano rapa. Per iniziare, una tazza di brodo che viene servita con una spremuta di vegetali e il profumo delle spezie. Il pane rimanda ai profumi della montagna e a quelli di spezie calde. Sentori di braci e affumicatura in alcuni piatti come la battuta cruda e affumicata di cervo con tartufo bianco.In cucina, a guidare la brigata, ritroviamo Mattia Barni, in Alajmo dal 2014, prima al Ristorante Quadri, poi per tre anni a fianco di Max a Le Calandre, successivamente da Sesamo a Marrakech e infine responsabile di cucina da Amo a Venezia.Tre i menu degustazione di sette portate ciascuno, Fluidità, Mare e Orto, Caccia e…, con possibilità di scegliere il menu estrazione di quattro portate oppure à la carte, pescando tra i tre menu.Al ristorante si affianca anche una proposta per gli aperitivi o una pausa veloce che comprende snack come crocchette di patate, mozzarelle in carrozza o il caviale fresco Alajmo accompagnato da una flûte di Champagne oppure il salame di re nero, salmone e storione affumicati. Per prenotare 0436-061040.  

LUXURY 2023 DI 50 TOP ITALY: SUL GRADINO PIÙ ALTO C’È ANTONINO CANNAVACCIUOLO

È stata svelata dai curatori di 50 Top Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, nella diretta social sui canali di 50 Top, la classifica 2023 di 50 Top Italy Luxury, che raccoglie 50 indirizzi della Migliore Ospitalità Gourmet italiana.

Al primo posto si conferma per il secondo anno Villa Crespi, il ristorante dell’omonimo Relais & Chateaux, a Orta San Giulio, con il suo chef patron Antonino Cannavacciuolo, seguito al secondo posto da Villa Feltrinelli del Grand Hotel a Villa Feltrinelli, Gargnano, con lo chef Stefano Baiocco. Chiude il podio il ristorante Imàgo, all’interno dell’Hotel Hassler Roma, con la cucina dello chef Andrea Antonini.

Quarta posizione per il ristorante Santa Elisabetta di Firenze all’interno dell’Hotel Brunelleschi, seguito, al quinto posto, dal St. Hubertus dell’hotel Rosa Alpina, di San Cassiano in Badia. Chiudono la top ten, al sesto posto Da Vittorio della famiglia Cerea, a La Dimora di Brusaporto, al settimo La Pergola dello chef Heinz Beck, al Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotel, ottavo il ristorante Due Camini del resort Borgo Egnazia di Savelletri, nono Seta by Antonio Guida del Mandarin Oriental Milan, e decimo il ristorante Tre Olivi del Savoy Beach Hotel di Capaccio Paestum.

“Questa classifica – dicono i curatori Guerra, Pignataro e Sapere – è il fiore all’occhiello della nostra ristorazione. L’Italia possiede un ampio parco di hotel di lusso che includono una cucina di altissimo livello. Dopo il successo dello scorso anno, abbiamo proseguito anche per la nuova stagione 2023, al fine di promuovere questo settore soprattutto verso il mercato estero. È un network che consideriamo strategico per comunicare il segmento Luxury, con una mappa di strutture esclusive in Italia, del mondo dell’ospitalità, Hotel, Relais, Residenze di Charme, che al proprio interno abbiano anche un grande ristorante e un servizio Food & Beverage di alto livello. Una guida pensata per gli italiani e soprattutto per milioni di turisti stranieri che stanno tornando a riempire il nostro Paese. Abbiamo messo in 50 indirizzi la Migliore Offerta Luxury d’Italia in un’unica guida, seguendo il principio della classifica.”

Intanto si scaldano i motori per la serata evento del prossimo 13 dicembre al Teatro San Babila di Milano, con Il Gran Galà della Cucina Italiana, un importante appuntamento che premierà le migliori Trattorie e Bistrò Moderni, i migliori ristoranti di Cucina d’Autore, i Grandi Ristoranti, i ristoranti Luxury e i migliori ristoranti Spin-Off. Saranno inoltre svelati i 50 Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo e gli attesissimi Premi Speciali, per chiudere quest’anno alla grande.

VENERDÌ 2 DICEMBRE, CANTINE LE MANZANE: PROSECCO SOLIDALE TRA BRINDISI E CASTAGNATA PER L’ENPA

Brindisi di beneficenza venerdì 2 dicembre alla cantina Le Manzane di San Pietro di Feletto (Treviso) dove si stapperà la prima bottiglia del nuovo Prosecco Solidale in vendita in questi giorni per sostenere le attività dell’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, sezione di Treviso. Appuntamento alle 19 alla tenuta di San Pietro di Feletto (Treviso). Dopo l’anteprima del Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Extra Dry, frutto dell’undicesima edizione della Vendemmia Solidale che si è svolta lo scorso settembre tra i filari di Glera della cantina Le Manzane, la serata proseguirà con una castagnata e la musica dal vivo della Magirus Band. Per partecipare è gradito un cenno di conferma allo 0438-486606 o a info@lemanzane.it.«Parte del ricavato della vendita delle bottiglie di Prosecco Solidale – ha spiegato Massimo Bordoni, presidente provinciale dell’Ente Nazionale Protezione Animali – servirà a finanziare le attività di “caregiving” che le strutture Enpa Treviso rivolgono alle persone in difficoltà. Stiamo vivendo un momento di crisi economica globale. Molte famiglie non riescono ad arrivare alla fine del mese e i primi tagli al budget riguardano le spese per i propri amici a 4 zampe. Il Progetto Sociale Enpa, supportato dalla famiglia Balbinot, è un primo enorme passo per garantire una vita dignitosa a queste creature indifese e senza voce».«Siamo felici di poter contribuire, nel nostro piccolo, al lavoro che sta svolgendo l’Enpa sul territorio», ha dichiarato Ernesto Balbinot, titolare della cantina Le Manzane, che ha poi snocciolato alcuni numeri: «Durante la Vendemmia Solidale di quest’anno abbiamo raccolto 92,20 quintali di uva che corrispondono a circa 8.600 bottiglie. Ricordo che le confezioni di Prosecco Solidale sono state arricchite da una speciale etichetta in Braille. Una serie di puntini, dello spessore di neppure un millimetro, permette ad un non vedente, sfiorando semplicemente la superficie della bottiglia con i polpastrelli, di ottenere alcune indicazioni utili come il nome del vino e della cantina, l’annata e il grado alcolico».Il Prosecco Solidale si può acquistare nelle enoteche, nei negozi specializzati, nel punto vendita della cantina Le Manzane e nello shop online (https://www.lemanzane.com/shop) con la possibilità, per tutti coloro che si iscrivono alla newsletter, di usufruire di un codice sconto del 10 per cento. Per le spedizioni vengono utilizzati solo cartoni eco-friendly. E al Wine Shop “Papercigno” della tenuta di San Pietro di Feletto, sono arrivate le nuove confezioni regalo anche in legno da due e tre bottiglie disponibili per tutte le referenze aziendali, oltre ai formati speciali come magnum (1,5 litri), jéroboam (3 litri) e mathusalem (6 litri).Indirizzo e orari d’apertura – Il Wine Shop “Papercigno è a San Pietro di Feletto (Treviso) in via Maset, 47/b lungo la strada provinciale 635 tra Conegliano e Tarzo. Nel mese di dicembre il punto vendita è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 18.30 e il sabato dalle 8 alle 18.30 orario continuato.

TREVISO, RIAPRE OSTERIA AL CORDER

Lo storico locale di Paolo Lai cambia “casa” e si rinnova. Treviso recupera uno dei luoghi storici del centro.

Lunedì 28 novembre apre le porte con un brindisi rivolto a tutti l’Osteria Al Corder, al tempo stesso nuovo progetto e pietra miliare dell’imprenditore Paolo Lai.

Ancora giovanissimo, 18 anni fa, la sua storia di ristoratore iniziava proprio al Corder, allora sito di fianco a Ca’ dei Carraresi. Oggi l’Osteria Al Corder si trova in via Palestro 2, sempre nel cuore della città, in uno degli angoli più suggestivi, dietro a piazza dei Signori e a due passi dai Buranelli.

Il concept è nuovo ma recupera la tradizione tutta trevigiana dell’Osteria. Qui si potranno gustare il bollito misto oppure gli gnocchi fatti in casa ma anche assaggiare un calice di vino assieme ad un cicheto veneto come uovo sodo, crostino con il baccalà mantecato, fondo di carciofo o polenta e musetto.

«Al Corder è stato il mio primo locale, un pezzo di storia che ho voluto recuperare e rinnovare riportando a Treviso qualcosa che rischiava di perdersi: lo spirito dell’osteria, con i piatti tipici della tradizione sia in formato tradizionale che tapas, che turisti e abitanti della città potranno riscoprire» spiega Lai.

Lunedì alle 19.30 il brindisi, aperto a tutti, non sarà solo l’occasione per festeggiare la riapertura ma anche per celebrare i 18 anni del progetto Corder.

SULLE TAVOLE DI NATALE 2022 DI STAJNBECH, TUTTA LA STORICITÀ DEL TERRITORIO VENETO

Quelle in arrivo saranno feste in piena armonia e condivisione da Stajnbech di Pramaggiore (Venezia), in linea col motto di famiglia ‘Coltiviamo Armonie’, che racchiude tutta la filosofia di quest’azienda incastonata come uno scrigno nel cuore di una terra dal ricco passato. A rappresentare tutto questo, ecco le etichette che abbiamo selezionato per voi.      

150 LISON CLASSICO DOCG  

È proprio dal vitigno storico prodotto da uve Tocai Friulano al 100 per cento, che viene ricavato il 150 Lison Classico Docg. Il suo nome é dedicato alla nostra bella Italia che nel 2011, anno in cui è stata riconosciuta la Docg, festeggiava i 150 anni di unità. Il colore di questo vino è un classico giallo paglierino, ma con delicati riflessi verdognoli. All’olfatto risulta intenso, con note floreali di tiglio, glicine e acacia, passando poi a fragranze di frutta esotica. Al palato risulta complesso con note fresche ed agrumate e offre una forte persistenza aromatica. Ha grande equilibrio grazie ai 12 mesi di affinamento in bottiglia prima di essere commercializzato. E’ morbido, strutturato ma elegante, persistente con caratteristico retrogusto di mandorla.

Abbinamento: molto piacevole coi crudi di pesce e di carne (tartare), oppure con i formaggi erborinati di media intensità o con coniglio con olive e pomodorini. Accompagna bene anche un antipasto con prosciutto crudo e fichi

Prezzo al pubblico/enoteca: 17 euro

MALBECH IGP Trevenezie

Dal colore intenso rosso rubino, brillante con riflessi violacei, questo vino sprigiona profumi fruttati, con note di piccola frutta rossa, lampone in particolare, esaltati dalla vinificazione in purezza. Al palato si presenta secco, pieno e con un persistente retrogusto morbido.

Abbinamento: indicato specialmente con salumi, formaggi di media stagionatura, primi piatti appetitosi, carni in genere, piatti tipici come “radici e fasoi”, ma anche pasta con i fagioli, zuppe, tortellini di carne in brodo o bollito misto.

Prezzo al pubblico/enoteca: 14 euro

REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO DOC Lison Pramaggiore

Vitigno storico e autoctono. Da secoli è la più tipica espressione del territorio veneto e friulano.

Ha un colore rosso rubino intenso con note porpora e riflessi violacei, un sentore fruttato che richiama la mora selvatica, il lampone e i frutti di sottobosco. Al palato presenta un caratteristico sapore leggermente tannico con persistente retrogusto di frutta rossa e una equilibrata acidità.

Abbinamento: particolarmente indicato con carni grasse, arrosti e selvaggina, stracotti di bovino (viene utilizzato anche in cottura), spezzatini ecc., pappardelle con sugo di selvaggina, agnello al forno con polenta al pecorino oppure carré d’agnello al timo e lardo di Colonnata. Ma anche con l’anguilla, ingrediente tradizionale di molte tavole italiane a Natale, soprattutto per la cena della Vigilia, il Capitone di Natale al forno oppure in umido.

Prezzo al pubblico/enoteca: 12 euro

È PARALLELS EXPERIENCE, IL RISTORANTE NEL RISTORANTE LA NUOVA ESPERIENZA FIRMATA IL PAGLIACCIO

Un ristorante dentro un ristorante. Un’idea nuova, un progetto, nascosto dietro ad una porta scorrevole, pronto per essere rivelato a chi vuole una emozione in più, a chi desidera viaggiare con la mente e il palato, a chi cerca l’esclusività di un unico tavolo, nella privacy di una stanza completamente dedicata ad una nuova performance gastronomica. Tutto questo è Parallels Experience. Il progetto ideato dal Ristorante Il Pagliaccio, ha inaugurato lo scorso weekend.

L’indirizzo è sempre lo stesso – via dei Banchi Vecchi 129a, Roma -, tuttavia, varcata la soglia del locale, chi sceglie Parallels Experience verrà condotto in una saletta privata, riservata ad un numero massimo di 6 ospiti, tutti intorno ad un tavolo.

È qui che i commensali potranno partire per un viaggio, che come un Parallelo attraversa in Latitudine il mondo intero, dal Mediterraneo fino all’Asia, accompagnati da un parallelismo perfetto ed equilibrato tra il servizio in sala del general manager Matteo Zappile e l’arte in cucina dello chef Anthony Genovese.

Si va oltre la semplice cena: si gioca, si sperimenta, si vive tutta la filosofia del Pagliaccio, insieme ai vini della sua Cantina, anch’essa meritevole di numerosi riconoscimenti negli ultimi anni. Prenotare l’esperienza Parallels è semplice. È sufficiente accedere alla pagina

Prenotazioni del sito web del ristorante. Qui chi prenota dovrà fare attenzione a distinguere tra le due diverse sezioni, Main Room (la sala principale del ristorante, dove rimangono fruibili i 4 classici percorsi: Circus, Orme, Terrae, Intermezzo) e Parallels Experience. Una volta scelta la data, l’orario e il numero di ospiti, si potrà facilmente riservare la propria esperienza, attendendo la risposta del ristorante come conferma.

RISTORANTE IL PAGLIACCIO

Specchio dello chef Anthony Genovese, sia nella controversa figura circense che nei raffinati spazi, il ristorante Il Pagliaccio apre le porte a Roma nel 2003. Diciannove anni di crescita ed evoluzione hanno portato il ristorante a essere una delle realtà di prestigio della Capitale, l’unica nel cuore della città a essere insignita dal 2009 di due stelle Michelin. Una cucina raffinata, unica e inequivocabile.

I quattro menu – Circus, Orme, Terrae e Intermezzo –, a cui oggi si aggiunge quello di Parallels Experience, esprimono la creatività e l’esperienza di una vita in un susseguirsi di piatti che abbracciano il mondo intero, seguendo un parallelo di sapori e aromi che spazia dall’Italia alla Francia, fino al lontano Oriente. In ognuna delle sue creazioni lo Chef Anthony Genovese è supportato in cucina dal suo sous-chef Francesco Di Lorenzo, e in sala dall’organizzazione e dalla professionalità del general manager Matteo Zappile e dell’head sommelier Luca Belleggia.

ANTHONY GENOVESE

Nato in Francia nel 1968 da genitori calabresi, l’amore per le sue origini lo accompagna tutt’oggi lungo il suo percorso professionale. L’inizio della sua vita è in Francia, così come il principio della sua formazione gastronomica. Dopo aver frequentato l’Ecole Hotelière de Nice, fa esperienza in vari ristoranti stellati francesi (a Monaco, Marsiglia e Nizza). Il forte il legame con l’Italia lo porta a Firenze, all’Enoteca Pinchiorri. Il suo viaggio prosegue poi in oriente, fra Giappone, Malesia e Thailandia. Quindi torna in Italia, a Ravello all’Hotel Palazzo Sasso, al ristorante Rossellinis, dove ottiene la sua prima Stella Michelin. Da Ravello a Roma il passo è breve, nel 2003 inizia la sua avventura nella capitale, dove la sua creazione prende forma: Il Pagliaccio, due Stelle Michelin.

MATTEO ZAPPILE

Nasce in Campania, in un piccolo paesino del salernitano, muove i suoi primi passi in ristorazione partendo dalle piccole sale. Il percorso di studi alberghieri lo porta a Cortina, all’Hotel Bellevue, a soli 14 anni, da lì in poi è un susseguirsi di esperienze e di emozioni. Inghilterra, Sicilia, Toscana e soprattutto la costiera amalfitana all’Hotel Palazzo Sasso. Nel 2014 Miglior Sommelier d’Italia attento alle birre per il Gambero Rosso, nello stesso anno la sua carta dei vini riceve il premio come Miglior Carta delle Bollicine d’Italia per L’Espresso. Negli anni a seguire Matteo diventa prima degustatore ufficiale italiano di caffè Inei, poi docente e degustatore ufficiale italiano per l’Ais.

Nel 2016 arriva la qualifica di Sommelier del Sakè per la SSA ed infine viene premiato come “Miglior Sommelier d’Italia” da la guida l’Espresso edizione 2017. Il percorso continua nel 2018, la rivista Food and Travel gli assegna il premio come Miglior Maitre d’Italia dell’anno.

Nel 2019 consegue il Master all’Università Luiss Business School in F&B Management e nello stesso anno diventa Grand Officier dell’Ordre Coteaux de Champagne.

Nel 2021, con tutta la squadra de Il Pagliaccio, ottiene il riconoscimento Miglior Servizio di Sala per la Guida Michelin 2022.

PASTICCERIA FILIPPI, RAGGIUNGE GLI OTTO OBIETTIVI PER OPERARE IN MODO RESPONSABILE, SOSTENIBILE E TRASPARENTE 

La Pasticceria Filippi prosegue il suo percorso come società benefit e nella Relazione d’Impatto dichiara raggiunti gli otto obiettivi di sostenibilità prefissati per il 2021. Dal 2016, anno in cui ha ottenuto la certificazione B Corp, l’azienda di Zanè (Vicenza) si impegna infatti a generare un impatto positivo su persone, comunità e ambiente con obiettivi di beneficio comune sempre più sfidanti, dalla volontà di supportare il lavoro degli individui appartenenti alle categorie più fragili all’efficientamento energetico della struttura.

Nello specifico, Pasticceria Filippi si è impegnata a: favorire assunzioni che sviluppassero l’inclusione sociale; incentivare la formazione professionale, trasversale e personale dei dipendenti; promuovere la felicità e la coesione dei lavoratori; sviluppare programmi di welfare aziendale; scegliere le materie prime e l’economia del territorio; affiancare e sostenere i fornitori per migliorare i prodotti in termini di qualità ed etica; lavorare attivamente per la salvaguardia dell’ambiente; utilizzare materie prime prodotte con metodi sostenibili.

L’importante aumento di produzione del 2021 ha generato anche una crescita del personale del 20 per cento. A fine anno è stato registrato un aumento del 25 per cento di dipendenti donne e del 3,8 per cento di lavoratori over 50, mentre il numero di giovani non ha subito variazioni, in quanto tutti i dipendenti sono stati confermati. In calo invece la percentuale di lavoratori stranieri (meno 6,2 per cento), che per esigenze personali hanno preferito cambiare occupazione e, sponsorizzati da Pasticceria Filippi, hanno trovato nuovo impiego.

Nel 2021 ciascun dipendente è stato supportato con piani formativi personalizzati e sviluppati di comune accordo al fine di accrescere competenze professionali e trasversali, a cui si aggiungono attività di team building, la proposta di contratti flessibili e processi di confronto e dialogo tra tutti i soggetti coinvolti nelle attività lavorative. Pasticceria Filippi ha inoltre incrementato i programmi di welfare aziendali di supporto al reddito con buoni spesa e convenzioni per acquisti di beni e servizi presso esercenti del territorio, il versamento di una previdenza complementare, l’ampliamento della polizza sanitaria e l’introduzione del bonus nascita.

Per quanto riguarda il legame con il territorio, sono state messe in atto misure che superano le logiche della convenienza economica scegliendo materie prime e fornitori vicini all’azienda per una limitazione dei costi ambientali dei trasporti: quasi il 78 per cento sono infatti produttori locali con cui sono stati instaurati rapporti di crescita e obiettivi comuni. Gli stessi fornitori sono affiancati e sostenuti al fine di migliorare i prodotti in termini di qualità ed etica: la ricerca e la scelta delle materie prime si basa infatti, oltre che sulla filosofia di prodotto naturale pregiato, sulla verifica della sua lavorazione in maniera sostenibile.

I prossimi passi nel percorso di sostenibilità di Pasticceria Filippi saranno tesi al perfezionamento degli otto obiettivi di beneficio comune. L’azienda si impegna a lavorare attivamente per la salvaguardia dell’ambiente grazie ad attrezzature più efficienti, all’utilizzo di sola energia green e alla riduzione del consumo di gas, acqua ed energia elettrica, all’impiego di imballaggi con materiali riciclati e riciclabili e alla donazione dell’invenduto a enti e associazioni caritatevoli. Le misure di sostenibilità ambientale si aggiungono a iniziative intraprese negli scorsi anni e rinnovate nel 2021, quali il programma Regala un albero di Treedom e l’adozione di tre arnie con cui sono state compensate rispettivamente 9,5 tonnellate e 900 chilogrammi di anidride carbonica.

GIANNITESSARI PREMIA FEDERICO ROVACCHI COME CHEF EMERGENTE PER LA GUIDA VENEZIE A TAVOLA

Al Cuoa Business School di Altavilla Vicentina (Vicenza), in occasione della presentazione della guida Venezie a Tavola 2023, Giannitessari ha consegnato il premio Giovane delle Venezie a Federico Rovacchi. Matteo Franchetto, responsabile commerciale dell’azienda vitivinicola di Roncà, ha omaggiato lo chef del ristorante Baita Piè Tofana di Cortina d’Ampezzo (Belluno) con una jéroboam di Lessini Durello Doc Extra Brut Giannitessari, riconosciuto per essere “un giovane talento ricco di promesse, esempio di cuoco che ha struttura, sguardo all’orizzonte e profondità di ricerca”.

Originario di Reggio Emilia, Federico Rovacchi ha trascorso sei anni ai fornelli del ristorante St. Hubertus di Norbert Niederkofler a San Cassiano (Bolzano), esperienza che ha forgiato la sua professionalità e alimentato il desiderio di migliorarsi costantemente, attitudine che lo chef trasferisce alla squadra di Baita Piè Tofana, nuova avventura intrapresa con la maître e compagna Elisa Prudente.

«Da anni Giannitessari si impegna attivamente nella promozione del territorio veneto con un occhio di riguardo per i talenti emergenti – afferma Matteo Franchetto – Una sensibilità e una lungimiranza che ci contraddistinguono e accomunano a Venezie a Tavola».

La guida curata del critico gastronomico e giornalista Luigi Costa giunge quest’anno alla tredicesima edizione. La pubblicazione ha l’obiettivo di scovare e recensire, provincia per provincia, tutto il buono delle Venezie: dall’Alto Adige al Trentino, dal Veneto al Friuli, dalla Venezia Giulia all’Istria. La guida 2023 ha premiato un totale di 225 ristoranti, 30 pizzerie, 20 vini e 14 prodotti gastronomici.

PROSECCO SOLIDALE DE LE MANZANE: AL VIA LE PRENOTAZIONI

Un vino buono da bere e che fa del bene. L’azienda Le Manzane di San Pietro di Feletto (Treviso) celebra le festività con il nuovo Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Extra Dry Limited Edition. Le bottiglie, saranno in vendita dal 1° dicembre, ma si possono prenotare già da oggi.

Il Prosecco Solidale 2022 è frutto dell’11esima Vendemmia Solidale che si è tenuta lo scorso 11 settembre tra i filari di Glera della tenuta di San Pietro di Feletto. L’evento a favore dell’Enpa, Ente nazionale protezione animali, Sezione di Treviso, ha visto la partecipazione del famoso influencer veneto e “vendemmiattore” “Canal – il canal”, alias Nicola Canal, di Tiziano Pasquali del Benetton Rugby e, per il quinto anno consecutivo, di Sammy Basso.

Parte del ricavato dalla vendita delle bottiglie servirà a finanziare il nuovo ambulatorio per cani e gatti di Ponzano Veneto. Il servizio è rivolto alle persone meno abbienti (individuate su base Isee del proprietario o su segnalazione del Comune): ai loro piccoli amici verranno donati cibo e cure ambulatoriali.

Che sia da mettere sotto l’albero, da regalare o stappare in compagnia, il Prosecco Solidale è sempre un’ottima idea per le Festività. Le bottiglie, impreziosite da un bindello dedicato all’Enpa e da un’etichetta in Braille, sono disponibili dal 1° dicembre, ma si possono già prenotare telefonando allo 0438 486606 o scrivendo a info@lemanzane.it.

Il Prosecco Solidale si potrà acquistare nelle enoteche, nei negozi specializzati, nel punto vendita della cantina Le Manzane e nello shop online (https://www.lemanzane.com/shop) con la possibilità, per tutti coloro che si iscrivono alla newsletter, di usufruire di un codice sconto del 10%. Per le spedizioni vengono utilizzati solo cartoni eco-friendly. E in questi giorni, al Wine Shop “Papercigno” della tenuta di San Pietro di Feletto, sono arrivate le nuove confezioni regalo anche in legno da 2 e 3 bottiglie disponibili per tutte le referenze aziendali, oltre ai formati speciali come magnum (1,5 litri), jéroboam (3 litri) e mathusalem (6 litri).

Indirizzo e orari di apertura. – Il Wine Shop “Papercigno” è a San Pietro di Feletto (Treviso) in via Maset, 47/b lungo la strada provinciale 635 tra Conegliano e Tarzo. Nel mese di dicembre il punto vendita è aperto dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 18.30 e il sabato dalle 8 alle 18.30 orario continuato.

L’UNIONE RISTORANTI BUON RICORDO FIRMA LA CENA DI GALA ALL’AMBASCIATA ITALIANA A PARIGI

«Per noi è stato un grande onore aver rappresentato a Parigi, per la terza volta, la cucina italiana alla Cena di gala di apertura della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, che si è tenutaall’Ambasciata d’Italia, che ringraziamo per averci dato questa opportunità. Ne siamo felici ed orgogliosi». Così il presidentedell’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo Cesare Carbone commenta il successo della serata nella capitale francese, nel corso della quale gli chef di otto ristoranti associati all’Urbr hanno condotto gli invitati lungo un gustoso e raffinato “Giro d’Italia enogastronomico”, da Nord a Sud della penisola. In ciascuna tappa veniva dapprima messo in degustazione un prodotto e poi era presentato un piatto di cui era l’ingrediente principale.

Gli otto ristorantipresenti a Parigi sono stati: Al Cavallino Bianco di Polesine Zibello, Boccadoro di Noventa Padovana, La Forchetta di Parma, La Manuelina di Recco, Lo Stuzzichino di Sant’Agata sui Due Golfi, Osteria di Fornio di Fidenza, Pascalò di Marina di Vietri sul Mare.

Attiva ed entusiasta coordinatrice della Cena di gala – che ha fatto seguito a un convegno dedicato ai prodotti tipici italiani Dop e Igp – è stata la Famiglia Mori, con Massimo e Celine Mori del Mori Venice di Parigi, storico associato all’Urbr nella capitale francese. Con loro erano presenti il presidente dell’Urbr Cesare Carbone e il segretario generale organizzativo Luciano Spigaroli. All’evento hanno dato il loro contributo anche i partner del Buon Ricordo, che affiancano l’associazione nella valorizzazione dell’eccellenza della cucina regionale italiana: Bellomo, Confagricoltura, Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Consorzio Franciacorta, Consorzio Parmigiano Reggiano, Coppini Arte Olearia, Filette Prime Water, Illy Caffè, La Giardiniera del Cerreto, Raggio di Sole, Tenuta Margherita, Zanussi Professional.

Informazioni: Unione Ristoranti del Buon Ricordo

Tel. 0521 706514 – www.buonricordo.cominfo@buonricordo.com

“LA SPAGNA AL FEMMINILE” A MILANO E BOLOGNA: PROTAGONISTE LE CHEF MARIA JOSÉ MARTINEZ  MARÍA BUSTA

“La Spagna al femminile”, un nuovo progetto dell’Ente del Turismo SpagnoloTurespaña, che pone l’arte culinaria al centro della promozione turistica della Spagna in Italia, rendendo omaggio allo straordinario talento e alla creatività di due chef spagnole e due italiane che si presentano come ambasciatrici dei propri territori in un particolare gemellaggio tra i due Paesi.

Questi primi due appuntamenti vedranno l’incontro tra Milano e le Asturie, mentre Bologna accoglierà la cucina della regione di Valencia.

Le serate cardine del progetto realizzato da Turespaña, aprono la strada ad un piano a lungo termine, che mira a proseguire nel futuro con altre destinazioni e altre chef: Un viaggio culinario che unisce due paesi, quattro luoghi e quattro chef donne.

Mercoledì 16 novembre ore 20, presso il ristorante Erba Brusca (Alzaia Naviglio Pavese 286, 20142 Milano) va in atto la serata a quattro mani con Alice Delcourt di Erba Brusca e María Busta di Casa Eutimio, ristorante situato sulla costa delle Asturie, nel villaggio di pescatori di Lastres.

A seguire, giovedì 17 novembre ore 20, in Casa Mazzucchelli (via Porrettana, 291, 40037 Sasso Marconi, Bologna) si celebra l’incontro tra l’Emilia Romagna e la regione di Valencia, con le chef Aurora Mazzucchelli di Casa Mazzucchelli e María José Martínez del ristorante Lienzo, nel cuore della città di Valencia.

VENEZIA, RIAPRE LA STORICA TRATTORIA AL BOMBA

Due amici ristoratori, Tomaso Medici, già alle redini di Ostaria Da Rioba e La Sete in laguna e Simone Rosetti, titolare di 4 locali in Romagna. Un’antica trattoria da ristrutturare e rilanciare nel cuore del sestriere Cannaregio, a Venezia, a due passi dalla Ca’ D’Oro. Un’idea comune: quella di farne un luogo conviviale dove potersi fermare a bere un buon bicchiere di vino e mangiare qualche cicchetto, nei piattini, come una vera osteria veneziana di un tempo ma anche quella di creare uno spazio dove si possa godere il piacere della buona cucina tradizionale in veste contemporanea. Tutto questo è Trattoria Al Bomba, riaperto con un’offerta enogastronomica inedita nel panorama veneziano.

Nel nuovo menù, sapori classici e ingredienti stagionali dagli orti della laguna si mescolano a prodotti del mare e di valle per creare piatti dal gusto forte e tanto appaganti quanto sorprendenti. Sostenibilità e rispetto del territorio sono le parole chiave.

L’ambiente, caldo e conviviale, è stato studiato nei minimi dettagli, dall’arredo alla mise en place, per creare un’atmosfera ricercata e rilassata al tempo stesso. Nella sala ristorante un unico tavolo in legno da 28 coperti invoglia alla condivisione, valore aggiunto che amplifica l’esperienza enogastronimica. «Vogliamo trasmettere i nostri valori attraverso la tradizione, ma in chiave contemporanea dove l’esperienza deve essere esaltata dalla condivisione» racconta Simone Rosetti. «Le persone devono sentirsi coccolate, in tutti i sensi» dice Tomaso.

A partire da giovedì 3 novembre, sarà possibile prenotare il proprio tavolo alla pagina https://trattoriaalbomba.superbexperience.com/ oppure avere informazioni ai contatti di seguito. Apertura dal mercoledì alla domenica, dalle 11 alle 21 la cicchetteria, dalle 19.30 alle 22.30 il ristorante.

SOSTENIBILITÀ IN CUCINA, PER FARE LA DIFFERENZA

Lunedì 27 e martedì 28 marzo presso Denis Pizza (via Statuto 16, Milano) si terrà in anteprima esclusiva un incontro tra chef, ristoratori ed esperti di settore volto a rispondere alla seguente domanda: quali pratiche rendono le nostre cucine sostenibili?   Influenti personalità del settore interverranno durante la due giorni con tre tavole rotonde per affrontare i tre aspetti fondanti della sostenibilità nella ristorazione – food, lavoro e community. Riflessioni che possono rivoluzionare il settore e si concluderanno con una cena con ospiti di leva internazionale tra cui Davide Oldani e la chef di origini canadesi Amanda Cohen.   La due giorni è frutto dell’unione di diversi elementi, partendo da Food on the Edge – symposium sul mondo del cibo che si svolge ogni anno a Galway in Irlanda – con relatori scelti per comunicare la loro visione, innovazione e passione nel settore gastronomico; insieme alla comunità di ospitalità professionale Terroir Hospitality, che fornisce a chef, produttori e ristoratori una piattaforma per connettersi e interagire tra loro; all’agenzia di consulenza Collectibus, che supporta aziende ed imprenditori del settore promuovendo la cultura della sostenibilità ed infine a Denis Lovatel, il pizzaiolo di montagna, che da sempre utilizza la sua pizza come veicolo per educare le nuove generazioni ad un’alimentazione sana, sostenibile e solidale. Accanto ai quattro protagonisti, l’evento sarà patrocinato dal Comune di Milano e dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. A sostegno dell’evento, alcune realtà che hanno deciso di sposare questo ambizioso ma concreto progetto: La Reserva de ¡Tierra! Lavazza, Aromi Group, Herbandsea, Krombacher, San Pellegrino e Tuorlo Magazine.     LUNEDI 27 MARZO   Il programma è suddiviso in due macro appuntamenti: lunedì 27 marzo si terrà il workshop “The Future of Food” a partire dalle 14 per raccogliere idee su nuove pratiche sostenibili da attuare nel futuro. Chef, ristoratori ed esperti di settore saranno impegnati in tre tavole rotonde focalizzate su tematiche relative a costi alimentari, costi della manodopera e community building.   All’interno di ogni gruppo, verrà data la possibilità ai partecipanti di confrontarsi con esperti in materia provenienti da altri settori, per poter avere un pensiero alternativo ad un problema di sistema.   L’obiettivo finale – raggiungibile grazie alla collaborazione degli stakeholder presenti – è quello di creare un manifesto che possa divenire una guida per lo sviluppo di leadership solidali, basato su principi etici e sistemi alimentari eco-sostenibili. Ciò che emergerà al termine della giornata sarà fruibile successivamente grazie ad un ebook che raccoglierà i momenti salienti del workshop. Al termine delle tavole rotonde, spazio ad un momento di convivialità con una degustazione delle pizze di montagna firmate Denis Lovatel.     TAVOLE ROTONDE   Costi alimentari: Con l’aumento dei prezzi degli alimenti, dovuto alla difficoltà di approvvigionamento e all’inflazione, diventa difficile acquistare materie prime di qualità, il cui prezzo non è competitivo rispetto ai prodotti commerciali.           La sfida è quella di scegliere ingredienti di eccellenza, riducendo però il food cost           e aumentando così i ricavi   Costo della manodopera: A causa degli alti costi di gestione e sostenimento dell’attività, nel food system si possono riscontrare situazioni nelle quali i lavoratori non riescono ad essere valorizzati per le loro principali competenze. Questo può portare ad un ambiente di lavoro poco ottimale, che penalizza l’equilibrio tra ore lavorative e vita privata nonché la salute del dipendente stesso. La conseguenza è la ricerca, da parte del lavoratore, di impieghi per cui nutre meno passione, ma con maggiori benefici e salari più elevati.           La sfida è quella di creare un ambiente di lavoro sano e stimolante, che valorizzi           il lavoratore e le sue competenze, creando un team di qualità   Community building: Prima della pandemia che ci ha colpiti a livello globale, i ristoranti erano luoghi di ritrovo e convivialità. Oggi le persone cercano ancora spazi dove potersi relazionare, ma con l’aumento generale dei costi risulta complesso per i ristoratori trovare un equilibrio tra spesa e possibilità di sviluppare un terreno solido alla comunità.           La sfida: fornire valore alla comunità attraverso il proprio business, con           soluzioni che possano ovviare all’aumento dei costi generali   “Terroir crede nel lavoro sinergico di chef, ristoratori e addetti al settore – racconta la fondatrice della comunità Terroir Hospitality, Arlene Stein – che collaborando insieme, possono creare una rete di intrecci e costruire opportunità per un sistema alimentare più sostenibile.”  

MARTEDÌ 28 MARZO   La mattinata di martedì sarà interamente dedicata ad un tour alla scoperta della città di Milano, guidata dal team di Collectibus che racconterà ai partecipanti luoghi del capoluogo lombardo legati alla sostenibilità e all’ambito green.   Mentre, dalle 19 gli ospiti saranno nuovamente attesi presso Denis Pizza Milano per l’annuncio in esclusiva del prossimo symposium annuale di Food on the Edge, punto di riferimento per la comunità di settore, che edizione dopo edizione sensibilizza sempre più addetti al settore a tematiche legate alla sostenibilità.   Al termine della presentazione, chef influenti e stellati dall’Italia e dall’estero saranno coinvolti nella preparazione di una cena conviviale a più mani, durante la quale diversi stili, gusti e metodi si fonderanno all’insegna di uno stesso approccio alla cucina: sostenibile, solidale e rispettosa del territorio.   La presentazione sarà coordinata da Arlene Stein canadese ora residente a Berlino, fondatrice di Terroir Hospitality che dal 2006 organizza collaborazioni creative per le comunità gastronomiche. Il lancio di Food on the Edge sarà guidato dallo chef stellato Jp McMahon – fondatore del simposio – che si impegna a promuovere la cucina irlandese contemporanea a livello globale e proprietario di due ristoranti stellati nella città di Galway: Aniar Restaurant & Cookery School e Cava Bodega.   Protagonisti durante la serata conviviale, accanto allo stellato irlandese, cuochi internazionali del calibro della chef di origini canadesi Amanda Cohen (proprietaria del ristorante a base vegetariano Dirt Candy a New York) e la chef spagnola Blanca del Noval (ricercatrice presso il Basque Culinary Center di San Sebastian). La “Cucina Pop” dello chef due stelle Michelin e una stella Verde Davide Oldani nel suo ristorante D’O, lo chef una stella Michelin e una stella Verde Igor Macchia del ristorante La Credenza di Torino e lo chef californiano Matt Orlando della Endless Food Company ed ex proprietario del ristorante Amass, nel quale ha ridotto del 75% la quantità di cibo sprecato, ottenendo la certificazione di ristorante biologico. Assieme a tutti gli chef ospiti e relatori, il patron chef Denis Lovatel, che, partito dalla pizzeria di famiglia ad Alano di Piave (Belluno), è approdato a Milano dove ha portato la sua pizza di montagna, nata da una filosofia che abbraccia sostenibilità e rispetto del territorio. Gli chef prepareranno piatti e topping delle pizze di Denis, concentrate sul raccontare il significato della sostenibilità in cucina.  

Siamo lieti di poter celebrare nuovamente Food on the Edge con un lancio internazionale – racconta lo chef Jp McMahon – che ci dà l’opportunità di sviluppare ulteriormente la nostra comunità e di diffondere la conoscenza dell’evento. Collaborare con Terroir Hospitality ed essere ospitati da un grande sostenitore e amico di Food on the Edge, Denis, – prosegue lo chef irlandese – dimostra i forti legami che abbiamo sviluppato nel corso degli anni e perché continuiamo a credere nella nostra collaborazione, sicuri che possa portare a cose più grandi.”

DOMENICA 26 MARZO, LA PRIMAVERA DEL PROSECCO SUPERIORE CELEBRA LA GIORNATA REGIONALE PER I COLLI VENETI

Domenica 26 marzo 2023, prima domenica di Primavera, si celebra la Giornata Regionale per i Colli Veneti, giunta alla sua seconda edizione.

Un progetto nasce con la precisa volontà di valorizzare il patrimonio naturalistico, storico, culturale, sportivo ed enogastronomico dei nostri Colli Veneti, la cui ricchezza è composta da un mosaico di paesaggi unici, piccoli borghi, remote chiesette, antichi mestieri, tradizioni popolari e prodotti tipici.

Un obiettivo condiviso con la rassegna Primavera del Prosecco Superiore il cui comitato organizzatore ha colto questa occasione per realizzare un programma ad hoc, dal titolo Bentornata Primavera, che intende promuovere ancora di più le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Tante e varie le proposte in programma: oltre alle Mostre del vino, che hanno inaugurato il proprio calendario con la 53esima Mostra del Cartizze e Valdobbiadene Docg a Santo Stefano di Valdobbiadene, che proseguirà fino al 30 marzo, il pubblico potrà prendere parte anche a visite guidate alla scoperta del territorio e itinerari dedicati alle tante testimonianze di arte sacra custodita tra questi pendii, grazie alla collaborazione con l’Istituto Beato Toniolo – Le Vie dei Santi.

Bentornata Primavera – eventi in programma domenica 26 marzo

♣ PRO LOCO OGLIANO

Colli Puliti

Dalle 9 alle 12 giornata ecologica tra i Colli di Conegliano. Mattinata dedicata alla raccolta di rifiuti abbandonati nel territorio collinare ed alla sensibilizzazione a comportamenti più civili e alla pulizia della città.

Per info e prenotazioni:rivediogliano@gmail.com

♣ PRO LOCO FARRA DI SOLIGO

Brindisi a San Lorenzo

Dalle 8.45 alle 16 una giornata per promuovere e celebrare il nostro Patrimonio Unesco. La giornata avrà inizio con una camminata che porterà alla chiesa di San Lorenzo, nella quale si terrà la Santa Messa alle ore 10 circa. Alle 11, brindisi celebrativo ai Colli Veneti. Nel pomeriggio, intervento letterario dal titolo “Poetica del paesaggio” della prof.ssa Paola Alessandra Vacalebre e sottofondo musicale del gruppo Il Convito Musicale.

Per info e prenotazioni: 345-3028900 –info@prolocofarra.it

♣ PRO LOCO COMBAI e PRO LOCO MIANE

Colli Puliti – Giornata Ecologica

Dalle 8 alle 12 una mattinata dedicata alla cura del territorio. Nell’ambito della Giornata ecologica istituita dal Comune, pulizia dei sentieri e delle strade per rendere più belle ed accoglienti le Colline. Per Combai, il ritrovo è in Piazza Brunelli, mentre a Miane presso il Centro Polifunzionale. Al termine, presso il Centro Polifunzionale, brindisi e pastasciutta per tutti  offerta dal comune di Miane.

Per info e prenotazioni: Pro Loco Combai 345 352 5320 – Pro Loco Miane 342 710 1141

♣ PRO LOCO DI REFRONTOLO

Un brindisi ai Colli Veneti

Alle 9.30 passeggiata in Val Trippera: con partenza dalla Barchessa di Villa Spada a Refrontolo, il percorso si districa tra i vigneti del prosecco e marzemino e tra la ricca vegetazione. Durante la passeggiata tappa alla “la grotta della sgnapa” (grappa), anfratto in cui i distillatori abusivi producevano la grappa al riparo dai pubblici ufficiali. La prenotazione è consigliata al numero 345 422 0522.

Alle 11 in programma la presentazione del libro “Storie e Personaggi del Novecento”, con l’accompagnamento musicale degli allievi dell’Associazione Musicale Giovani Accordi di Refrontolo e con il concerto pianistico “Leggendo tra le note”. Durante la mattinata i ragazzi possono prendere parte a “Giochi popolari di un tempo”.

Per info e prenotazioni: 345 422 0522

♣ PRO LOCO SAN PIETRO DI FELETTO

Una finestra sulle Colline

Dalle 9.30 alla scoperta del Feletto ed i suoi tesori. Passeggiata dall’Antico Eremo Camaldolese (piazza del municipio) per arrivare fino all’Antica Pieve di San Pietro di Feletto. Si potrà vedere lo stato di avanzamento lavori del prossimo Info Point turistico, sito adiacente all’Antica Pieve. Qui una guida spiegherà la Pieve ed i suoi affreschi. Si proseguirà poi sul sentiero del Papa facendo ritorno all’Antico Eremo, dove la Pro Loco offrirà ai partecipanti un brindisi.

Per info e prenotazioni:prolocodisanpietrodifeletto@gmail.com– 338 947 0260

♣ PRO LOCO SANTO STEFANO DI VALDOBBIADENE

Passeggiata con finale in Cartizze

In occasione della 53esima Mostra del Valdobbiadene e Cartizze Docg, dalle ore 9.00 passeggiata conviviale guidata tra i colli del Cartizze, con durata di circa di 3 ore, allietati dalla presenza del Coro di Valdobbiadene per una merenda insieme. Partecipazione a pagamento.

Per info e prenotazioni: 335 547 2433

♣ PRO LOCO GUIA

Escursione e degustazione tra le colline

Dalle ore 8.30 un viaggio lento nelle colline patrimonio Unesco alla scoperta di posti unici e speciali raggiungibili solo a piedi. Visita guidata storico culturale paesaggistica per conoscere l’origine della frazione di Guia passando per borghi storici ed edifici religiosi. La visita proseguirà con una passeggiata nei vigneti dove si toccherà con mano la zona di produzione del Valdobbiadene Docg, apprendendo come si produce lo spumante più famoso al mondo visitando una cantina. Durante la mattinata anche tre momenti di pausa con degustazione ed abbinamento di tre tipologie di Valdobbiadene Docg abbinato a prodotti e piatti del territorio. Partecipazione a pagamento.

Per info e prenotazioni: prolocoguia@gmail.com

♣ PRO LOCO VITTORIO VENETO

Alla scoperta del colle di San Paolo

Dalle 10 alle 12 escursione mattutina tra i colli del Vittoriese alla scoperta del Colle di San Paolo. Partendo dal centro città si percorrerà un itinerario ad anello lungo i sentieri che si snodano sulle colline di Ceneda e, passando per il Castello di San Martino e il colle di San Paolo, si scopriranno alcune curiosità sulla fauna e flora del posto e su questi luoghi ricchi di religiosità e storia. Partecipazione a pagamento.

Per info e prenotazioni: 0438 57243 – iat@comune.vittorio-veneto.tv.it

♣ FEDE E BELLEZZA NELL’ARTE SACRA

Con la preziosa collaborazione dell’IstitutoDiocesano Beato Toniolo – Le Vie dei Santi, si potranno visitare cinque diversi luoghi sacri, guidati dalle parole degli operatori del turismo religioso formati dall’istituto trevigiano.

Ad aprire le loro porte saranno:

– il Duomo di Santa Maria Assunta a Valdobbiadene, con Giovanna Capretta

– la Chiesa di San Vigilio a Col San Martino, con Paola Brunello

– l’Abbazia Santa Maria di Follina, con Giuliano Ros

– l’Antica Pieve di San Pietro di Feletto, con Mariachiara De Lorenzi

– la Chiesa Monumentale di Castello Roganzuolo, con il Gruppo Custodi di Bellezza

Le visita guidate si terranno in tre turni, con inizio alle 15, 16 e 17.

Prenotazione consigliata via Whatsapp 334 293 6833 – promozione@primaveradelprosecco.it.

AIS VENETO, ALBA VITAE 2022: RACCOLTI 7500 EURO A FAVORE DI P63

Si conclude con un ricavato di 7.500 euro la dodicesima edizione di Alba Vitæ, l’iniziativa con cui ogni anno Ais Veneto mette in vendita un’eccellenza dell’enologia regionale, in edizione limitata e formato magnum, per raccogliere fondi a sostegno di progetti solidali. L’assegno è stato consegnato all’Associazione p63 Sindrome E.E.C. International Aps Onlus, organizzazione no profit che aiuta le persone affette da malattie rare, in particolare dalle mutazioni del gene p63, ad ampliare la gamma di competenze al fine di promuoverne l’inclusione socioculturale e sanitaria. Il ricavato di Alba Vitæ permetterà l’apertura di uno sportello di ascolto e lo sviluppo delle attività, quali gruppi di auto e mutuo aiuto, della nuova sede operativa di Belluno. “Alba Vitæ è ormai un appuntamento irrinunciabile, che lega la solidarietà alla cultura del vino – dichiara Gianpaolo Breda, presidente di Ais Veneto –. Si tratta di un’iniziativa alla quale teniamo molto e che ogni anno ci regala grandi soddisfazioni. Siamo felici di poter contribuire alla crescita di realtà che ogni giorno si impegnano per giuste cause nel nostro territorio, contribuendo al suo sviluppo”.

La tredicesima edizione di Alba Vitæ vedrà il passaggio di testimone dalla delegazione Ais Veneto di Belluno a quella di Treviso. Il vino scelto per il 2022 è stato il Lessini Durello Riserva Extra Brut 2014 di Giannitessari, mentre il protagonista della prossima edizione sarà il Sante Rosso 2021, Merlot in purezza di Cecchetto, azienda vitivinicola con sede a Tezze di Piave (Treviso), da sempre impegnata in progetti di carattere sociale.

COLLAVINI: IL GRIGIO FESTEGGIA I CINQUANT’ANNI CON UNA NUOVA ETICHETTA

Il Grigio Spumante Brut di Collavini compie cinquant’anni e celebra l’importante traguardo raggiunto con un restyling della storica etichetta. La nuova bottiglia verrà presentata durante la cinquantacinquesima edizione di Vinitaly, dove il primo spumante friulano da uve pinot grigio e chardonnay creato con metodo Martinotti debuttò nel 1973. Nella grafica scelta traspare l’amore di Manlio Collavini per uno stile che si avvicina alle correnti artistiche del Liberty e dell’Art Nouveau. Il disegno, ispirato a un’immagine rinvenuta da Manlio stesso in un libro antico, è stato riadattato per l’etichetta de Il Grigio, dove il movimento delle piccole spirali ricorda l’elegante armonia dei cirri della vite. L’autore dell’opera originale è Aubrey Beardsley, illustratore inglese contemporaneo di Oscar Wilde, che lo scrittore descrisse come “dalla faccia come un piatto d’argento e con capelli verdi come l’erba”.

“I miei primi ricordi de Il Grigio Spumante – racconta Luigi Collavini, titolare assieme al fratello Giovanni e al padre Manlio di Collavini – si legano a quando da bambini andavamo a giocare nel magazzino e con gli amici si costruiva con i cartoni dei veri e propri fortini dove poi ci fronteggiavamo a colpi di fucili ad elastico. Poi, come logica conseguenza, arrivavano le tirate d’orecchi del magazziniere che si trovava tutti i cartoni sporchi e sparpagliati. Passavo poi, qualche anno dopo, ai primi sorsi di vino bevuti in occasione dei brindisi natalizi o di Capodanno in famiglia. E nella mia età adulta diventava un compagno di lavoro, quando andavo a proporlo ai clienti nelle enoteche e nei ristoranti. Io e Il Grigio abbiamo fatto molta strada assieme e adesso, che sono ‘grigio’ anche io, vivo questo vino quasi come un membro della nostra famiglia e per questo il cinquantesimo anniversario mi è particolarmente caro”.

Nel corso dei suoi cinquant’anni, Il Grigio ha ottenuto numerosi successi, affermandosi tra le personalità più in vista degli anni Settanta e Ottanta. Carlo, l’allora erede al trono e oggi re d’Inghilterra, e la moglie Diana Spencer lo assaggiarono durante il loro viaggio in Italia nel 1985: ne è testimone la lettera inviata da Buckingham Palace in cui si ringrazia per il gradito dono ai principi di Galles. Anche Renato Pozzetto, Cochi Ponzoni, Teo Teocoli, Enzo Jannacci, Steno, Guido Nicheli, meglio noto come Il Dougui o Il Cumenda dei cinepanettoni dei fratelli Vanzina, e il gruppo di comici che si esibiva al Derby Club di Milano ne furono grandi ammiratori. Fu proprio Nicheli a consigliare a Manlio Collavini di distribuirlo nei club e nei bar più esclusivi della città meneghina, decretandone il successo. Non solo: Il Grigio è stato per anni utilizzato nella preparazione del celebre cocktail Bellini all’Harry’s Bar di Venezia, luogo di ritrovo del jet set internazionale. Proprio a bordo degli aerei Alitalia e Air Canada è stato per lungo tempo servito come brindisi benaugurale per il volo.

Di colore paglierino scarico, brillante con venature verdognole, il profumo de Il Grigio è fragrante e fresco, con note di mela golden, pera e crosta di pane caldo. Il sapore rotondo, leggermente aromatico, è armonico e persistente. Si presta a essere servito come aperitivo o per accompagnare primi piatti vegetariani e pesce al forno.

EDOARDO PEDUTO NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO TUTELA LUGANA DOC

Il Consorzio Tutela Lugana Doc dà ufficialmente il benvenuto al nuovo direttore, Edoardo Peduto.

Una scelta mirata e strategica quella del Consiglio, che manifesta – in una fase di crescita regolare (quasi 28 milioni di bottiglie nel 2022) per la Denominazione gardesana – la propria determinazione, mettendo al vertice un manager del vino con una solida esperienza nel settore wine&food. 

Classe 1978, studi in marketing e comunicazione, Edoardo Peduto ha acquisito una consolidata esperienza nella promozione internazionale, a seguito di una lunga collaborazione con Vinitaly International prima, e con il Consorzio del Grana Padano poi. Il nuovo Direttore, oltre ad occuparsi della cura dei rapporti con gli associati e con gli enti esterni, si impegnerà nel consolidare e sviluppare l’immagine aumentando la notorietà del marchio Lugana, sia sul mercato nazionale che internazionale.

“Con l’ingresso di Edoardo Peduto, la nostra Denominazione si arricchisce di una figura dirigenziale di alto profilo, una scelta corale del Consiglio di Amministrazione. Un Consorzio che guarda avanti e che individua nel neodirettore la figura del Wine Globetrotter che avrà il principale compito di coordinamento delle attività di promozione e crescita della Denominazione nonché degli aspetti operativi del Consorzio, della cura dei rapporti con gli associati e delle relazioni con gli enti esterni” dice il presidente Fabio Zenato.

“Sono felice e onorato di iniziare questa nuova esperienza professionale all’interno di uno dei Consorzi più promettenti del panorama italiano di oggi. La denominazione si è dimostrata in continua crescita negli ultimi anni, a dimostrazione del prezioso lavoro compiuto sia dai soci sia delle figure interne al Consorzio per la promozione e la valorizzazione della stessa. Desidero ringraziare il presidente Fabio Zenato e il Consiglio di Amministrazione per la fiducia che mi hanno accordato.

Proseguirò nel lavoro svolto sino ad oggi con lo scopo di rendere il Lugana sempre più una wine destination: punti di forza sia in Italia sia all’estero sono senza dubbio le grandi potenzialità del vitigno Turbiana e la posizione unica sulle sponde del Lago di Garda” spiega Edoardo Peduto.

Vinitaly sarà la prima occasione a cui parteciperà il nuovo direttore raccontando ad operatori e stampa gli obiettivi 2023 del Consorzio, che includono il tema dell’enoturismo e la valorizzazione sul mercato italiano. 

Per organizzare una visita allo stand ed un’intervista al nuovo direttore, scrivere a: press@absitdaily.it

SICCITÀ: COLDIRETTI, ANTICIPA PRIMIZIE DI UN MESE, IN VENETO ASPARAGI ED ERBE SPONTANEE

In Veneto gli asparagi sono maturati oltre dieci giorni prima del normale e su prati e campi si raccolgono già le erbe spontanee: dal luppolo selvatico ai carletti, dalle rosole al tarassaco. Con molto anticipo le primizie dell’orto sono già presenti nei mercati di Campagna Amica non solo del territorio regionale – commenta Coldiretti – ma anche lungo tutta la Penisola.  Le prime fave sono già raccolte nel Lazio, in Puglia i piselli hanno accelerato di due settimane e sono sui banchi degli agricoltori dove ci sono già anche i cavoli viola e rosso.

Il caldo anomalo e la siccità – sottolinea la Coldiretti – hanno mandato in tilt le coltivazioni nei campi lungo tutto lo stivale e stravolto completamente le offerte stagionali normalmente presenti su scaffali e bancarelle in questo periodo dell’anno. Il surriscaldamento – continua la Coldiretti – colpisce le imprese agricole con lo sconvolgimento dei normali cicli colturali che impatta sul calendario di raccolta e sulle disponibilità con effetti concreti anche per i consumatori che sono costretti a fare i conti con le fluttuazioni anomale dell’offerta dei prodotti che mettono nel carrello della spesa.

Il 2023 si classifica fino ad ora al nord come il più bollente di sempre con una temperatura di 1,44 gradi superiore la media storica ma l’anomalia riguarda in realtà l’intera Penisola dove la temperatura è stata comunque superiore di 0,76 gradi nei primi due mesi dell’anno, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr che rileva le temperature in Italia dal 1800 ed evidenzia anche precipitazioni al di sotto della media nel primo bimestre dell’anno dopo un 2022 in cui è caduta il 30 per cento di pioggia in meno. E non si tratta di un fatto isolato se il 2022 che si è stato in Italia l’anno più caldo dal 1800 in una classifica che si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – anche il 2018, 2015 e il 2014.

L’andamento anomalo di questo inverno conferma dunque – continua la Coldiretti – i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti.

La finta primavera quest’anno ha provocato uno shock alle coltivazioni ingannate dall’insolito tepore che – precisa la Coldiretti – ha fatto maturare in modo repentino e simultaneo gli ortaggi rendendo impossibile una programmazione scalare della raccolta. Il risultato – precisa la Coldiretti – è un boom di primizie sui banchi di verdure e ortaggi dove è possibile trovare una grande varietà di offerta Made in Italy.

È tuttavia importante verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che – sostiene la Coldiretti – è obbligatoria per la frutta e verdura e privilegiare gli acquisti direttamente dagli agricoltori nelle aziende o nei mercati di campagna Amica dove i prodotti sono anche più freschi e durano più a lungo. A preoccupare – sostiene la Coldiretti – sono invece le piante da frutto, dai mandorli agli albicocchi fino ad alcune varietà di pesche, che si sono “risvegliate” in forte anticipo rispetto all’arrivo della primavera e, in molti casi, sono fiorite e risultano ora particolarmente vulnerabili ad un eventuale ritorno del maltempo.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che – conclude la Coldiretti – devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.