FRITTELLE DI FIORI NEGLI AGRUTURISMI DI COLDIRETTI VENETO PER FESTEGGIARE IL PONTE DEL 25 APRILE

I cuochi contadini di Terranostra Campagna Amica sono al lavoro per preparare il menù del Ponte del 25 Aprile. Secondo Coldiretti un italiano su tre (34 per cento) allunga il fine settimana legando alla Festa della Liberazione anche i giorni successivi con opportunità di svago. Nonostante il tempo instabile la tentazione di passare qualche giorno in relax è confermata dalle tante prenotazioni registrate negli agriturismi veneti.

“La spinta verso un turismo tutto Made in Italy di prossimità, sostenibile in termini di costi, distanze e rispetto del proprio benessere – spiega Diego Scaramuzza presidente regionale – ha portato le strutture agrituristiche ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici, naturalistici o wellness”.

Il menù prevede anche la possibilità di fare il pic nic esterno sul prato con tutto l’occorrente messo a disposizione dagli operatori compresa la grigliata mista, polenta e patate arroste e nell’agribag frittate con erbette, asparagi e uova. Secondo la tradizione rurale si consumeranno anche le frittelle di fiori di acacia, di sambuco, ricette ritornate in auge grazie anche alla riscoperta delle usanze passate, così come emerge durante i corsi programmati per i futuri “agrichef” di Coldiretti che propongono i piatti semplici in base a quanto dispone la natura.

La raccolta delle fioriture fa parte di un rito tramandato che insieme alle erbe spontanee arricchisce la tavola di gusti e sapori dimenticati.

A Venezia si festeggia il San Marco, il patrono della città, con l’usanza di donare un bocciolo di rosa alle signore per evocare l’amore contrastato tra Maria figlia di un Doge della Serenissima e il suo innamorato Tancredi di origini modeste morto in battaglia per ricoprirsi di gloria agli occhi del padre.

FESTA DELLA LIBERAZIONE 2024: UN ITALIANO SU TRE FA PONTE

Un italiano su tre (34 per cento) fa ponte in occasione del 25 aprile, sfidando le previsioni meteo negative con il ritorno del freddo dopo un’estate anticipata. Ad affermarlo è l’indagine Coldiretti/Ixe’ sui ponti di primavera, con la Festa della Liberazione che quest’anno offre una collocazione molto favorevole da fruttare per gite o anche brevi vacanze. 

La stragrande maggioranza degli italiani sceglierà località nazionali – sottolinea la Coldiretti – che consentono di ottimizzare il tempo limitato a disposizione, dal mare alle città d’arte fino alla campagna e alla montagna. L’alloggio preferito sono le abitazioni di proprietà o di parenti e amici seguite dagli alberghi, dai bed and breakfast.

Gettonatissimi gli agriturismi dove secondo Campagna Amica Terranostra in alcune strutture si registra già il tutto esaurito grazie alla voglia degli italiani di stare all’aria aperta alla ricerca del buon cibo. A far scegliere uno dei 25400 agriturismi italiani – sottolinea la Coldiretti – è infatti la spinta verso un turismo tutto Made in Italy di prossimità, “sostenibile” in termini di costi, distanze e rispetto del proprio benessere. Un trend che ha portato le strutture – precisa Coldiretti – ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness.

I risultati dei ponti di primavera – conclude la Coldiretti – rappresentano un segnale importante per la stagione turistica estiva quasi alle porte nonostante le preoccupazioni legate alla difficile situazione internazionale.

PODERE DI CASANOVA DI MONTEPULCIANO, ALLOGGI TRA LE VIGNE

Silenzio, quiete, riconnessione con la natura. E’ quanto regala il delizioso Agriturismo Podere Casanova di Montepulciano (Siena) annesso all’omonima e rinomata cantina di Isidoro e Susanna Rebatto, un piccolo mondo incastonato nel verde della Val di Chiana, fra le zone più iconiche della campagna toscana. Via dalla pazza folla, per concedersi il lusso di riprendersi il proprio tempo e ricaricarsi di energia, in totale libertà e privacy. E proprio per garantire agli ospiti il massimo della tranquillità e del relax, l’agriturismo è Adults Only. Il tutto a una decina di minuti dallo stupendo centro storico di Montepulciano e a una manciata di chilometri da Cortona, Chiusi, la Val d’Orcia e molti fra i luoghi più ricchi di storia, arte, bellezze naturali della Toscana.

L’agriturismo è stato ricavato nella vecchia casa in pietra dove c’era un tempo la cantina: tre gli ampi appartamenti – Girasole, Glicine e Vigna – ciascuno con un proprio spazio verde privato. Caratterizzati da un diverso colore, sono arredati in stile urban country e mescolano armoniosamente arredi e décor scelti dalla proprietaria fra pezzi firmati, vintage e realizzazioni di artigiani toscani e veneti. Cuore di ciascun appartamento è una grande stanza che si affaccia sul prato, con cucina perfettamente attrezzata, tavoloni che invitano alla convivialità, divani e angoli per il relax. La capienza varia dai due ai tre posti letto. Affittati insieme, sono l’ideale per chi vuole approfittare della vacanza per trascorrere del tempo con un piccolo gruppo di amici o familiari ed avere l’intera casa tutta per sé. A disposizione degli ospiti, un orto lussureggiante di verdure, fragole, piccoli frutti da raccogliere e portarsi in tavola e una grande piscina fra le vigne con solarium. Dirimpetto all’agriturismo c’è la cantina con una grande sala degustazione con terrazzo panoramico.

Dal Podere partono sentieri fra i vigneti coltivati in modo naturale per piacevoli passeggiate a piedi o in sella alla bicicletta, e i prati abbracciati dal bosco sono una straordinaria palestra naturale per fare movimento en plein air o per rilassarsi con lo yoga. Per gli ospiti sono organizzate su prenotazione piacevoli esperienze, tutte da provare e da gustare. Per conoscere l’affascinante mondo del vino e scoprire con quanta abilità e passione viene prodotto, ecco innanzitutto le visite in cantina con degustazioni guidate, durante le quali si conoscono i segreti del blasonato e antichissimo Nobile di Montepulciano (è documentato fin dal 789), prediletto dai papi, primo vino in Italia a potersi fregiare della Docg. E poi, passeggiate con pic nic fra le vigne, romantiche cene fra i filari, wine trekking con guida tra le colline e le vigne che circondano la cantina che si concludono con un pranzo tipico toscano. Non solo. Per svelare agli ospiti i meravigliosi dintorni di Montepulciano, vengono organizzati tour in Vespa alla scoperta del lago Trasimeno e della Val d’Orcia e dei suoi piccoli borghi medievali, passeggiate a cavallo con visita della cantina e pranzo finali, visite alle Riserve Naturali dei dintorni, escursioni in bicicletta e molto altro ancora. Imperdibile, ed unica, la visita alla cinquecentesca Ferriera del Bonano, un luogo magico nel fitto dei boschi del Casentino, dove vivere una giornata indimenticabile e ricca di sorprese. Tutte queste attività sono fruibili, sempre su prenotazione, anche da parte di chi non alloggia al Podere.

PRIMO MAGGIO, COLDIRETTI, IL MALTEMPO ROVINA IL CLASSICO PIC-NIC

Il maltempo rovina i piani del 61 per cento di italiani che hanno scelto di trascorrere il ponte della festa del Primo Maggio fuori casa, tra chi ha programmato di andare al mare, chi cerca il relax in campagna, chi sceglierà mostre e concerti, chi visiterà parenti e amici. È quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ per la Festa del Lavoro minacciata dalle previsioni meteo negative su tutta Italia, con piogge anche abbondanti.

Per non rinunciare alle tradizioni gli agriturismi di Terranostra Campagna Amica del Veneto offrono combinazioni per stare in aperta campagna e al riparo. Portici, archi, tettoie di annessi rustici, sono un’alternativa per godere delle bontà del territorio contro ogni avversa previsione. Gli operatori agritiristici hanno preparato già cestini e le agribag con tutto l’occorrente: pane, salami, formaggi e il vino locale. Ingredienti basici per il pic nic tipico. 

L’arrivo del maltempo penalizza soprattutto chi aveva scelto il mare, la destinazione più gettonata – sottolinea Coldiretti – davanti alle città d’arte, seguite dalla montagna e della campagna, con la primavera che rappresenta la stagione preferita dagli amanti della natura con il clima mite, le piante fiorite, il passaggio degli uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni e di semina. Ma la pioggia scontenta anche i circa 8 milioni di persone che hanno approfittato del mini-ponte per fare una vera e propria vacanza scegliendo una meta nazionale in più di nove casi su dieci.

La diffusione dei siti di previsioni meteorologiche è diventata ormai parte integrante delle vacanze e non caso quasi 8 italiani su 10 (77 per cento) cercano informazioni in televisione, alla radio sui giornali e on line sul tempo previsto, che in molti casi arriva anche a condizionare la scelta di partite o meno.

Dopo le difficoltà legate all’emergenza Covid, si registra peraltro a tavola – rileva la Coldiretti – il ritorno della convivialità con la voglia di stare insieme a parenti e amici nelle case, al ristorante, nei picnic all’aria aperta o in agriturismo. Per il 1° Maggio molte strutture si sono peraltro attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.​

FESTA DELLA LIBERAZIONE: SPESI 1,5 MILIARDI DI EURO

Uova e asparagi nelle loro declinazioni bianca o verde ma anche erbette spontanee: dai bruscandoli ai carletti, dal tarassaco alle rosoline per fare risotti e frittate. Nei menù degli agriturismi del 25 aprile ha vinto la cucina semplice legata alla stagionalità delle produzioni una scelta praticata dalle 1500 aziende agrituristiche per la maggior parte situate in pianura un terzo in collina e 250 in montagna. 
Stare in campagna e mangiare a chilometro zero è la risposta ai turisti green che in Veneto possono disporre anche di 44,8 mila posti a tavola 13mila posti letto. Inoltre 673 malghe custodiscono l’architettura rurale dando forma al paesaggio come espressione dei luoghi in una relazione di integrazione tra i sistemi produttivi locali e la conservazione della biodiversità agricola.

Con circa 1,5 miliardi di euro la spesa destinato alla tavola è la voce principale del budget degli italiani in vacanza nel ponte della liberazione per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per picnic, cibo di strada o acquistare souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese. È quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che il 26 per cento degli italiani ha scelto di fare il ponte del 25 aprile anche prendendo un giorno di ferie per riposare a casa o con amici, distrarsi con gite in giornata ma ben 9 milioni ne hanno approfittato per fare una breve vacanza.
Sport, escursioni, trekking con animali,  relax e benessere, agricampeggi, aree attrezzate per il pic nic completano i servizi degli agriturismi del Veneto, la regione che annovera 18 Dop, 18 Igp e 5 specialità tradizionali garantite a cui si aggiungono i primati del vino con 14 Docg, 29 Doc e 10 Igt tutti ambasciatori identitari del territorio e che rappresentano un tutt’uno con l’offerta turistica regionale.

La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è – conclude Coldiretti – la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi dove è possibile riscoprire i sapori del passato veramente a chilometri zero tramandati da generazioni. ​

CIA, UN CAPODANNO 2023 CON AGRITURISMI AL COMPLETO

Capodanno al completo per i 25 mila agriturismi italiani che, già da settimane, registravano il tutto esaurito anche per la notte di San Silvestro, soprattutto nelle località di montagna, tra le mete preferite dai 17 milioni di italiani in viaggio durante le feste. Nelle aziende agricole con strutture ricettive, stima Cia-Agricoltori Italiani insieme a Turismo Verde, la sua associazione per la promozione agrituristica, sono arrivati per festeggiare la fine dell’anno oltre 400 mila connazionali.Sono oltre 70 milioni i tappi saltati, al riparo dalle disdette last minute causa Covid del 2021. Eppure – precisano Cia e Turismo Verde – il buon andamento del settore in queste festività natalizie è il racconto parziale di un’Italia comunque in piena crisi, fiaccata dal caro bollette e dall’aumento generalizzato dei prezzi.Con il Cenone di San Silvestro, costato in media 120 euro a persona e una spesa complessiva fino a 600 euro per restare fuori casa tutto il weekend, la vacanza di Capodanno è già destinata a essere per pochi. Del resto, oggi, il reddito medio in Italia si attesta sotto i 22 mila euro e solo il 4 per cento dei contribuenti dichiara oltre 70 mila euro.Detto questo, qualità del cibo e riscoperta dei borghi di prossimità si confermano intoccabili nella lista delle priorità e una famiglia su dieci ha scelto l’agriturismo sia per il pranzo di Natale che per il veglione del 31 dicembre. Nonostante i rincari, resta da preservare il mangiare bene, sano e al giusto prezzo, in un contesto familiare che offre esperienze per tutte le età, a contatto con la natura e il mondo agricolo, le tradizioni locali portate a tavola in piatti tipici e specialità del territorio.Il settore agrituristico – sottolineano Cia e Turismo Verde – sta certamente vivendo giornate di lavoro importanti, soprattutto la montagna che, per le festività, ha fatto da sola l’80 per cento delle prenotazioni. Una stagione di ricarica, quindi, che serviva al termine di un ennesimo anno difficile, segnato dalla ripresa del turismo ma anche da costi inaspettati e fuori misura per il comparto.«Siamo molto soddisfatti commenta il presidente nazionale di Turismo Verde-Cia, Mario Grillo – del grande fermento che stiamo vivendo, tra clienti che tornano, italiani e stranieri, e nuovi ospiti ai quali far scoprire, insieme agli Agrichef, le nostre produzioni, legate a territorio e tradizioni. Passata l’Epifania, però, sarà difficile tenere su l’entusiasmo. Non basteranno certo 15 giorni di guadagno per arrivare a primavera, visto l’arrivo della bassa stagione e, soprattutto, stando alle bollette esorbitanti».Quindi, spiega Grillo, «molte strutture sceglieranno di chiudere fino a Pasqua per mettere al riparo l’azienda e anche il rapporto con i clienti, sui quali non si vuole assolutamente caricare l’aumento dei costi di gestione. Come Turismo Verde-Cia continuiamo a lavorare per preservare un servizio di qualità e l’apporto strategico del settore alla salvaguardia delle comunità e alla promozione del territorio, già reso evidente in pandemia. Nel 2023 il Governo riparta con il piede giusto, attraverso misure concrete e immediate di sostegno o ristoro per il settore, ma anche per valorizzare gli agriturismi in un piano di reale rilancio del Paese a trazione agricola e turistica». 

PONTE DELL’IMMACOLATA, PIENONE NEGLI AGRITURISMI

Quattro milioni e mezzo d’italiani hanno approfittato del lungo ponte dell’Immacolata per passare qualche giorno in montagna sulla neve dopo che le difficoltà degli ultimi anni. È il bilancio tracciato dalla Coldiretti in occasione della Giornata internazionale della montagna istituita dalle Nazioni Unite che si celebra l’11 dicembre in tutto il mondo per iniziativa della Fao.

Si tratta di un risultato importante – sottolinea la Coldiretti – non solo sulle piste da sci ma sull`intero indotto delle vacanze in montagna, dall`attività dei rifugi alle malghe fino agli agriturismi. L’economia che ruota intorno al turismo invernale – ricorda la Coldiretti – ha un valore stimato prima dell’emergenza Covid tra i 10 e i 12 miliardi di euro all’anno tra diretto, indotto e filiera. Proprio dal lavoro di fine anno dipende, infatti, buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole con le attività di allevamento e coltivazione – continua la Coldiretti – svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio.

Sulle montagne venete dalle Dolomiti all’Altopiano dei Sette Comuni si registra il pienone – spiega Diego Scaramuzza presidente regionale e anche nazionale di Terranostra Campagna Amica Coldiretti – sono quasi 1500 le aziende agrituristiche per la maggior parte situate in pianura un terzo in collina e 250 sui monti. La disponibilità è di 44,8 mila posti a tavola 13mila posti letto. Inoltre 673 malghe custodiscono l’architettura rurale dando forma al paesaggio come espressione dell’identità dei luoghi in una relazione d’integrazione tra i sistemi produttivi locali e la conservazione della biodiversità agricola.

Per celebrare il valore della montagna – continua la Coldiretti – occorre quindi ricordare e sostenere il ruolo svolto in questo ambiente dall’agricoltura e dall’allevamento che ne assicura la vitalità e ne disegna in modo profondo le forme e i colori. La montagna copre oltre un terzo del territorio nazionale (35 per cento) secondo la Coldiretti ma rischia l’abbandono per le difficoltà che hanno costretto centinaia di migliaia di aziende agricole a chiudere i battenti per la mancanza di opportunità.

Il rischio concreto è lo spopolamento di questi luoghi che mette a rischio anche dalla presenza degli allevamenti, che hanno garantito fino a ora biodiversità, ambiente e equilibrio socio-economico delle aree più sensibili del Paese perché – conclude la Coldiretti – quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere l’abbandono e il degrado spesso da intere generazioni.

LA RIPRESA DELL’AGRITURISMO, META DI UN TURISTA SEMPRE PIÙ ATTENTO AL CIBO E ALLA SOSTENIBILITÀ

L’estate e l’autunno prolungato da temperature miti hanno portato una ventata di ossigeno al settore agrituristico duramente penalizzato da due anni di emergenza con difficoltà senza precedenti e consumi scesi al minimo storico. Considerazione emersa oggi durante l’assemblea annuale di Terranostra Venezia, l’associazione di Coldiretti che rappresenta gli agriturismi di Campagna Amica riunita nella sede provinciale di Mestre. A coordinare l’assemblea, è stata la presidente dell’associazione Tiziana Favaretto con il segretario Calogero Sciarratta in presenza del Veneziano Diego Scaramuzza che ha potuto fornire agli associati presenti in sala, una testimonianza più ampia considerato il suo ruolo di presidente nazionale dell’associazione Terranostra. Gli operatori agrituristici in un momento di confronto si sono dichiarati soddisfatti delle presenze di ospiti e turisti nelle proprie strutture avvenute negli ultimi mesi, ripresa che non si può dichiarare anche soddisfacente dal punto di vista economico visto il grave problema dei rincari energetici oltre che alle complicazioni legate alla siccità in campagna che naturalmente hanno coinvolto anche le aziende agrituristiche.

“Dobbiamo guardare al bicchiere mezzo pieno – afferma Tiziana Favaretto- le persone cercano le nostre strutture perché sono sempre più attente all’ambiente, alla sostenibilità e al cibo genuino che possiamo proporre nei nostri piatti”.

«La voglia di convivialità ha trainato le presenze turistiche in agriturismo con grande successo per la prenotazione in alloggi nella campagna veneziana, ma ancor di più per il desiderio di degustare specialità enogastronomiche» spiega Diego Scaramuzza che conferma essere un trend valido in tutta la penisola, in cui il cibo diventa dunque la voce più importante, per molti la principale motivazione del viaggio.

Ma anche l’acquisto in vacanza di prodotti tipici è oggi una scelta importante – ricorda Diego Scaramuzza – dopo che l’emergenza Covid ha colpito duramente il turismo enogastronomico il quale rappresenta un mercato di sbocco privilegiato delle specialità alimentari locali ma anche un volano di sviluppo per i territori. Il turista cerca di fare delle esperienze, portare a casa delle conoscenze nuove che sia anche semplicemente imparare delle ricette della tradizione del posto visitato.  

Un tesoro alla cui base c’è un’agricoltura che è diventata a livello nazionale la più green d’Europa con la leadership Unione Europea nel biologico con 80 mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316), 526 vini Dop/Igp e 5.333 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.

Ecco che Terranostra Venezia in un progetto portato avanti dalle Federazioni di  Venezia e Rovigo con il contributo della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo hanno realizzato la  web app “VeRo da vivere” che si può scaricare collegandosi  da mobile all’indirizzo www.verodavivere.it  seguendo le istruzioni del proprio telefono (Ios e Android): si tratta di un ausilio moderno e immediato per conoscere gli agriturismi di campagna amica offrendo degli spunti su dove mangiare, dormire e acquistare i prodotti tipici locali. La web app in italiano e lingua inglese  è dunque uno strumento molto pratico e di facile consultazione che si aggiunge al sito nazionale www.campagnamica.it, con l’obiettivo di portare sempre più visitatori in campagna alla scoperta di un territorio rurale ricco di primizie, prodotti tipici ma anche di paesaggi affascinanti da percorrere in bicicletta scoprendo aree archeologiche, siti naturalistici di importante valenza ambientale.

Qui sono riportate le aziende di Terranostra e Campagna Amica che hanno l’ambizione di essere la vetrina dell’agricoltura locale, governate da una legge regionale, molto equilibrata che potrebbe diventare il punto di riferimento anche per le altre regioni, proprio perché consente alle aziende di puntare sulla qualità, facendo leva sul grande patrimonio enogastronomico locale valorizzando e rispettando le peculiarità aziendali.

«L’Italia è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica”, ha concluso Diego Scaramuzza “la difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole nazionali e un motore trainante della vacanza Made in Italy».

MERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE, BILANCIO DA RECORD: UN ITALIANO SU CINQUE IN VACANZA

Più di un italiano su cinque (20 per cento) ha deciso di lasciare la propria casa per mettersi in viaggio durante il ponte di Ognissanti spinto dal clima favorevole per una vacanza, andare a trovare parenti e amici o fare visita ai defunti nelle città di origine. E’ il bilancio tracciato dalla Coldiretti nel sottolineare che sono oltre 10 milioni gli italiani adulti che hanno scelto di lasciare la propria casa durante il lungo ponte di Ognissanti spinti dalla collocazione favorevole dell’appuntamento e dalle previsioni del meteo.

Accanto a quanti hanno scelto le città d’arte, la montagna, la campagna e soprattutto il mare spinti dal caldo, in molti – sottolinea la Coldiretti – hanno deciso di tornare nei luoghi di origine anche per onorare i propri cari in una ricorrenza che resta tra le più radicate della tradizione nazionale.

La grande maggioranza ha scelto di alloggiare – continua la Coldiretti – nelle case di proprietà, di parenti o amici ma non manca chi ha optato per alberghi, bed and breakfast, case in affitto e agriturismi scelti da oltre mezzo milione gli italiani per fare un break in campagna alla ricerca dei frutti dell’autunno, dai funghi alle castagne ma anche per assistere alle attività di raccolta delle olive e alla molitura o la vendemmia e il foliage quel fenomeno spontaneo per cui alcune specie di alberi in autunno cambiano il colore delle loro foglie, passando dal verde al giallo, l’arancione, il rosso e il marrone.

Molto gettonato nel primo ponte dell’autunno – precisa la Coldiretti – il turismo enogastronomico con molti italiani che hanno fatto visita ad una delle tante feste e sagre di stagione. Solo una minoranza del 5 per cento ha scelto di andare all’estero anche a causa dei rincari e degli altri costi che rappresentano peraltro – conclude la Coldiretti – la principale ragione di chi ha rinunciato a partire.

AGRITURISMO: “VERO DA VIVERE” UN APP BILINGUE PER SCOPRIRE DOVE MANGIARE E DORMIRE NELLE CAMPAGNE DEL VENEZIANO E DEL RODIGINO

Le federazioni di  Coldiretti Venezia e Rovigo hanno realizzato una web app in italiano e lingua inglese edita Edimarca di Treviso grazie anche al contributo della Camera di Commercio di Venezia Rovigo in merito ad un progetto di valorizzazione del turismo enogastronomico locale. L’obiettivo di questo nuovo strumento molto pratico e di facile consultazione che si aggiunge al sito nazionale www.campagnamica.it, è di portare sempre più visitatori in campagna alla scoperta di un territorio rurale ricco di primizie, prodotti tipici ma anche di paesaggi affascinanti da percorrere in bicicletta scoprendo aree archeologiche, siti naturalistici di importante valenza ambientale. La web app si può scaricare collegandosi  da mobile all’indirizzo www.verodavivere.it  seguendo le istruzioni del proprio telefono (Ios e Android): “VeRo da vivere” è un ausilio moderno e immediato per conoscere gli agriturismi di campagna amica offrendo degli spunti su dove mangiare, dormire e acquistare i prodotti tipici locali. Per ciascun agriturismo ci sono indirizzi, numeri di telefono, descrizione del luogo e della struttura, quali servizi offerti, le fasce di prezzo e le camere disponibili. È divisa per le province di Verona e Rovigo e successivamente per aree. All’interno della sezione “Punti vendita” sono elencati i punti con giorni e orari nel veneziano e rodigino dove trovare le aziende di campagna amica. L’ideale per tanti turisti e buongustai che possono oltretutto anche approfittare delle numerose sagre che proprio in questo mese abbondano per far scoprire tradizioni gastronomiche locali attraverso piatti tipici e specialità. Per chi ama la vacanza all’aria aperta come i camperisti, vi sono agriturismi che mettono a disposizione piazzole attrezzate di sosta ma anche spazi per picnic, per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali. “Stiamo toccando con mano la voglia delle persone di stare all’aria aperta” afferma Tiziana Favaretto presidente di Terranostra Venezia, l’associazione di Coldiretti che coordina gli agriturismo di campagna amica, “i turisti visitatori cercano il rapporto con la natura, amano le passeggiate con la possibilità di assistere alle tradizionali attività come la raccolta della frutta o in questi giorni al rito della vendemmia. Inoltre nelle nostre aziende agricole sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking ma non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o corsi di cucina o di orticoltura ”.