VENISSA, VENUSIA DALLA PROSA AI VINI DELLA LAGUNA

“Venissa” non è un nome a caso, non lo è neppure il posto gestito da Matteo Bisol in Laguna Nord: una tenuta a Mazzorbo a Venezia, non lontano dalle isole più famose come Burano e Murano, dove i turisti possono stare a tavola affacciati su file di vigneti autoctoni che danno l’uva dorona, degustando piatti della tradizione locale preparati da chef rinomati. Un angolo di bellezza che è poesia, perché proprio dalla prosa prende ispirazione. Il legame con la storia e la cultura si rinnova nella collezione di bottiglie che riporta i versi del poeta trevigiano Andrea Zanzotto scritti per l’amico Federico Fellini in occasione della realizzazione del film “Il Casanova” nel 1976. La corrispondenza tra lo scrittore e il regista nasceva da una richiesta di trasmettere l’identità, il linguaggio, il carattere veneziano proprio all’inizio della pellicola dove una testa emerge dall’acqua tra ponti e gente in maschera. Quelle parole con cui Zanzotto invoca simbolicamente la nascita di Venezia sono diventati ora i nomi delle ricercate bottiglie di vino servite a tavola abbinate a raffinate esperienze da gourmet.

Come e quando il destino di questo successo si sia intrecciato tra arte e agricoltura, sarà svelato durante l’incontro promosso da Coldiretti Veneto in collaborazione con la Camera di Commercio di Venezia e Rovigo all’Hotel Excelsior al Lido venerdì 8 settembre alle 20 nello spazio della Regione del Veneto. Il giovane imprenditore della ristorazione sarà ospite dell’evento “Poeti, registi e contadini…ciak si gira in Veneto” moderato dal giornalista Ferdinando Garavello che alternerà anche il racconto di un neo imprenditore agricolo padovano, Matteo Marini, che per salvare la malga del nonno, frequentata da Mario Rigoni Stern ed Ermanno Olmi e scelta per la sceneggiatura di “Torneranno i prati”, ha lasciato il lavoro di ingegnere per dedicarsi all’attività di casaro.

LA NUOVA STAGIONE DEL RISTORANTE VENISSA A MAZZORBO

Situato all’interno delle mura medievali della tenuta Venissa, sull’isola di Mazzorbo, in uno degli angoli più suggestivi della laguna, il Ristorante Venissa ha da poco riaperto le sue porte portando con sé una serie di novità per la stagione 2023.

Sotto la guida dagli Chef Chiara Pavan e Francesco Brutto, il Ristorante – insignito della Stella Michelin dal 2012 e, dal 2022, anche dalla Stella Verde Michelin per la sostenibilità ambientale – propone due percorsi di degustazione a sette o a dieci portate che cambiano di mese in mese, secondo la stagionalità degli ingredienti, e fondati sui principi della cucina ambientale.

Tra le tante novità di quest’anno, oltre ad una stagione prolungata e a piatti sempre più di incentrati sulla ricerca territoriale, c’è la location: una sala tutta rinnovata, ora ospitata all’interno del cantinone della tenuta, con una cucina parzialmente a vista corredata di chef’s table.

LA CUCINA AMBIENTALE

Il Ristorante, immerso nel verde della tenuta, rappresenta a pieno la filosofia di Venissa che da anni lavora alla valorizzazione della storia agricola di queste isole e degli elementi vegetali che crescono in queste terre.

Dicono Chiara Pavan e Francesco Brutto: “La nostra cucina cerca di essere l’espressione del luogo in cui ci troviamo – la laguna nord e, ancor più, la tenuta Venissa. Definiamo la nostra una cucina ambientale: una cucina che racconta e, allo stesso tempo, si prende cura dell’ambiente. Sperimentiamo con le lettere che abbiamo a disposizione – gli ingredienti e i sapori della laguna – per creare parole sempre nuove, con risultati che a volte stupiscono anche noi”.

Questa sperimentazione va di pari passo con l’autoproduzione del vegetale, l’approvvigionamento di prossimità, l’uso di erbe selvatiche, di cereali e legumi antichi, e con l’utilizzo di piccole quantità di proteina animale scelte eticamente. La volontà è sempre la stessa: lasciare un’impronta quanto più lieve possibile sul territorio. Per questo, nei piatti del Ristorante Venissa si troveranno spesso specie neglette o non originarie della laguna (come il granchio blu, le noci di mare, e il pesce serra), delle quali ci si fa “predatori simbolici” nel tentativo di riequilibrare l’ecosistema circostante.

“I nostri piatti cambiano a seconda degli ingredienti che abbiamo a disposizione e a seconda delle risposte che di volta in volta ci diamo sul che cosa significhi, oggi, fare cucina ambientale. Per questo motivo non li troverete indicati nel menù, ma li scoprirete nel corso della vostra esperienza a questo tavolo”, aggiungono Pavan e Brutto.

I NUOVI INTERNI

Ed è sempre l’ambiente circostante ad aver ispirato le scelte in materia di progettazione dei nuovi interni del Ristorante, seguito da Veronica De Martin. Il territorio lagunare che circonda Venissa, con le sue linee minimali e i suoi colori, si ritrova in ogni dettaglio: nelle armadiature verdazzurre, nel corten della cucina e dei mobili a centro stanza, così come nel legno dei tavoli e delle sedie, che riprendono le briccole e gli arbusti delle isole, e, infine, nell’installazione floreale di fiori e piante essiccate di oltre quattro metri (creata da Carolina Rubbini) che si cala dall’alto della sala, portando la natura all’interno della Ristorante. Per gli arredi, De Martin ha scelto di coinvolgere aziende del territorio veneto come Miniforms, Lodes, Arex e Arteba con progetti su misura per Venissa.

L’OFFERTA

Al Ristorante Venissa si potrà scegliere tra un percorso a sette o a dieci portate, con possibilità di abbinamento vini (di piccoli produttori artigiani), e dell’aggiunta di un servizio transfer da Venezia o da Altino. Le prenotazioni sono aperte per tutta la stagione, fino al 7 gennaio 2024.

SU VENISSA

Venissa è un progetto di recupero agricolo e ospitalità sostenibile sull’isola di Mazzorbo, nella parte più incontaminata della laguna di Venezia. All’interno della tenuta, una vigna della varietà autoctona della laguna, la Dorona, che dà vita ad un vino unico, frutto di una viticoltura eroica e quintessenza della perfetta simbiosi tra elementi umani e naturali che esiste in queste isole. La vigna murata fa da sfondo alle camere del Wine Resort, all’Osteria Contempranea e al Ristorante Venissa, dove gli ingredienti della Venezia Nativa – il pesce, le erbe e le verdure – diventano esperienze gastronomiche di cucina ambientale, tra sapori locali e pratiche sostenibili.

SUGLI CHEF

Veronese, Chiara Pavan si è formata all’Alma di Parma e ha fatto esperienze in diversi ristoranti stellati prima di approdare ad Undicesimo Vineria a Treviso. Qui ha lavorato al fianco di Francesco Brutto, con il quale inizierà l’avventura al Ristorante Venissa di Mazzorbo. Con un Master in Filosofia all’Università di Pisa e uno in sociologia e storia della scienza all’Ehess di Parigi, Chiara si specializza in tematiche di genere e tutela ambientale – tutti elementi che poi andranno ad influenzare il suo lavoro. Tra i suoi riconoscimenti, il premio come Miglior Chef Donna della Guida l’Espresso nel 2019 e di Identità Golose 2020.

GUIDA VENEZIA A TAVOLA 2021: I PREMIATI

La Guida Venezie a Tavola del direttore Luigi Costa, dopo dieci anni passati a fianco dei ristoratori e delle fabbriche del gusto, cerca di fare ancora la sua parte. In un anno complicato per tutto il settore della ristorazione, tramite la pubblicazione dell’edizione 2021, dichiaria la volontà di sostenere in modo fermo questo settore, uno di quelli che più ha sofferto le conseguenze di questa crisi.

Si tratta di un testo che raccoglie una selezione dei migliori ristoranti e pizzerie di Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Istria e Slovenia e propone una selezione di vini e di prodotti tipici di eccellenza del territorio. E durante la presentazione (digitale) sono stati consegnati i riconoscimenti.

Premio “Il Ristorante dell’Anno”: Alessandro Gilmozzi del Ristorante “El Molin” di Cavalese (Trento).

Premio “Il Giovane delle Venezie”: Davide Tangari del Ristorante “Valbruna” di Limena (Padova).

Premio “Ricerca e Innovazione”: Francesco Brutto del Ristorante “Venissa” di Venezia.

Premio “Donna di Spirito”: Daniela Siviero del Ristorante “Lazzaro 1915” di Pontelongo (Padova).

Premio “La Cucina che onora il Territorio”: Luigi Dariz del Ristorante “Aurelio” di Passo Giau (Belluno).

Premio “Sommelier delle Venezie”: Giovanni Mozzato del Ristorante “Chat qui rit” di Venezia.

Premio “La Cantina delle Venezie”: Simone Menardi del Ristorante “Baita Fraina” di Cortina (Belluno).

Premio “La Miglior Carta delle Bollicine”: Nicola Bacciolo del Ristorante “Ai do Campanili” di Cavallino (Venezia).

Premio “Il Gusto Dolce delle Venezie”: Sara Simionato e Luca Ferrari del Ristorante “Antica Osteria Cera” di Campagna Lupia (Venezia). 

Premio “Maitre delle Venezie”: Giovanni Pietro Cremonini del “Ristorante Riviera” di Venezia.

Premio “La Pizzeria delle Venezie”: Alvise Ballarin della Pizzeria “Trattoria Laguna” di Cavallino (Venezia).

QUANDO IL VINO AIUTA LA LAGUNA. SERATA A VENISSA IL 23 LUGLIO

Osteria Venissa Contemporanea

Come il vino ti cambia la vita, recita il titolo del libro di Laura Donadoni che verrà presentato a Venissa (Venezia) giovedì 23 luglio. In effetti il vino è molto di più del succo d’uva fermentato, il vino racconta le storie di popoli e luoghi, come quella dei romani che lasciarono Altino per spostarsi nelle isole della laguna portando la vite e la cultura del vino anche nella Venezia Nativa. E il vino oltre a questo può essere un modo per avvicinare le persone nei momenti difficili, come quello dell’acqua alta di novembre che ha messo in ginocchio Venezia creando diversi danni ai pescatori di Burano, con perdite di reti e danni a pontili e ormeggi. Per aiutare a tutelare questa tradizione, Venissa subito dopo l’acqua alta ha messo in vendita alcune delle sue rarissime bottiglie raccogliendo oltre 5 mila euro da destinare alla Cooperativa dei pescatori di Burano per la riparazione della darsena che aveva subito grossi danni. A sostenere questa iniziativa, è stata proprio Laura Donadoni, che ha contribuito alla raccolta fondi acquistando una delle 8 magnum, e ha deciso di condividerla con gli stessi pescatori proprio il 23 luglio alle 18, in occasione della presentazione del suo nuovo libro “Come il vino ti cambia la vita”, edito da Cairo. La presentazione si terrà a Venissa, che da sempre sostiene l’agricoltura nelle isole e lo sviluppo sostenibile della laguna, dopo la presentazione del libro e la consegna dell’assegno alla Cooperativa ci sarà una cena con l’autrice all’Osteria Contemporanea di Venissa.

Parte del ricavato sarà devoluto, assieme a quanto raccolto dalla vendita delle magnum di Venissa, alla cooperativa dei pescatori di Burano.

La cena a base di pesce di laguna, prevede 4 portate e vini di Venissa abbinati, a un costo di 75 euro a persona. Per info e prenotazioni: Venissa, 041-5272281 e info@venissa.it.

ROSSO VENISSA 2011L’ANTICO ROSSO DI VENEZIA NATIVA

Rosso Venissa (foto Mattia Mionetto)

Rosso Venissa (foto Mattia Mionetto)

Dopo le due prime annate di Venissa, Gianluca Bisol – principale fautore del progetto – e gli enologi Desiderio Bisol e Roberto Cipresso hanno voluto dar vita e prestigio a Rosso Venissa 2011. Questo vino, dal carattere intenso e dalla struttura importante, nasce da una vigna di quasi tre ettari di oltre 40 anni piantato dagli Armeni. I vitigni sono Merlot e Cabernet, o – per meglio dire – Carmenère: infatti, Carmenère è un “avo” remoto del Cabernet Franc, vitigno a sua volta “padre” del Cabernet Sauvignon. Questa vigna preziosa è collocata in un’isola nel cuore di Venezia Nativa – arcipelago che rappresenta storicamente e culturalmente la prima Venezia -, a quindici minuti di navigazione oltre Torcello, dove un tempo sorgevano le popolate isole di Costanziaca e Ammiana. Questa è la parte più affascinante e misteriosa della laguna: qui vivono aironi, cigni e fenicotteri e dove, non essendoci canali segnati, solo pochissime persone riescono ad arrivare. Un vino di grande carattere, sapidità e fragranza, che esprime al meglio le caratteristiche del terroir lagunare ricco di limo e minerali. Dopo una macerazione di 24 giorni, il vino affina 12 mesi in barriques – rovere francese di primo e secondo passaggio – e 12 mesi in bottiglia.  Rosso Venissa, collezione di sole 4476 bottiglie da mezzo litro, 188 magnum, 88 jeroboam, 36 imperiali, omaggia la storia e le tradizioni di Venezia legate al vino e al vetro. Rosso Venissa – fusione di Merlot (82%) e Cabernet – “Carmenère” (18%) – è frutto del complesso equilibrio tra natura e lavoro dell’uomo. Straordinariamente minerale e longevo, il vino colpisce per il suo colore rosso intenso con sfumature tendenti al viola, al naso offre note floreali di violetta e fiori di barena, affiancate da sensazioni fruttate che richiamano frutti a bacca nera – come la mora e il mirtillo -, ed espressioni più complesse come tabacco, liquirizia, cioccolato fondente e note salmastre. Nell’ideazione di Giovanni Moretti, l’etichetta cede il posto ad una preziosa foglia di rame realizzata dall’attuale discendente dell’antica famiglia Berta Battiloro. L’applicazione della stessa è stata eseguita a mano e la bottiglia poi messa a ricottura nei forni della vetreria Carlo Moretti a Murano. Sul vetro di ciascuna bottiglia è stato inciso il nome del vino e il numero progressivo un segno indissolubile di unicità, dedicato a tutti gli intenditori che hanno voluto condividere questo progetto di viticoltura eroica.,

A TAVOLA CON LE VENEZIE 2014 DI LUIGI COSTA. TUTTI I PREMIATI

Dove sta andando la cucina delle Venezie? Non è difficile rispondere: vola in alto, se si seguono le classifiche delle più blasonate guide nazionali. Da Bolzano a Udine passando per Verona, Vicenza e Padova troviamo ben sei ristoranti che sono nell’Olimpo della ristorazione e altri 66 grandi ristoratori che hanno conquistato la fascia alta delle graduatorie sono pronti a spiccare il volo. Ma come sta andando la ristorazione delle Venezie? Sono queste le domande alla base di  A tavola con le Venezie  la guida di VeneziePost che racconta il territorio attraverso la lente di ingrandimento della cultura del cibo: A tavola con le Venezie non è solo una classifica dei migliori ristoranti, ma è una narrazione delle abitudini culinarie, delle dinamiche economiche e sociali che attraversano le Venezie. Dalla riscoperta di prodotti dimenticati all’utilizzo di tecniche più moderne di produzione, alla necessità di fare sistema e saldare la filiera dei prodotti Made in Italy, cucina e turismo. E saranno anche questi i temi della cerimonia di consegna dei Premi A tavola con le Venezie 2014, in programma domenica 24 novembre, alle 11.30, nell’ambito dell’edizione 2013 di CulT Venezie-Salone Europeo della Cultura | Salone dei Beni e delle Attività Culturali e del Restauro. All’evento di presentazione parteciperanno Luigi Costa, autore della guida che sarà presentata per l’occasione, Filippo Di Lenardo, fondatore Elite RetrEat Italia, Norbert Niederkofler, chef executive Ristorante St. Hubertus Hotel Rosa Alpina e Davide Rampello, direttore artistico Padiglione Italia Expo Milano 2015. Grande attesa anche per la partecipazione di Antonio Ricci di Striscia la Notizia, che interverrà alla premiazione per ritirare la menzione speciale alla rubrica Paesi e Paesaggi. Oltre alla menzione speciale ad Antonio Ricci, sono sette i riconoscimenti assegnati dalla guida A tavola con le Venezie in partnership con sette aziende del territorio: Piave, Roner, Zenato, Pradis, Kettmeir, Bolla e Loison.

Gigetto, celebre ristoratore di Miane

Gigetto, celebre ristoratore di Miane

Il Premio “La Cucina che onora il Territorio delle Venezie” è assegnato, in partnership con Piave, al Ristorante Gigetto di Miane (Treviso), considerato “il ristorante che ha dimostrato, fra i primissimi, amore sincero per la tradizione gastronomica veneta, tracciando una strada” seguita da altri ristoratori.

Antonia Klugmann chef del Venissa

Antonia Klugmann chef del Venissa

Il Premio “La Donna di Spirito delle Venezie” verrà invece conferito, in collaborazione con Roner, ad Antonia Klugmann della Venissa di Mazzorbo (Venezia), perché “lo spirito è una qualità della mente, non solo delle bottiglie, e lei è la donna della ristorazione che ha dimostrato un particolare spirito d’innovazione”.

Nicola ed Elodie Dinato del Feva

Nicola ed Elodie Dinato del Feva

E’ Nicola Dinato di Feva di Castelfranco Veneto (Treviso) il vincitore del Premio “Ristorante Emergente delle Venezie”, assegnato in collaborazione con Zenato: un “giovane talento, ricco di promesse, come esempio di un cuoco che ha struttura, sguardo all’orizzonte e profondità di ricerca”.

Corrado e Paola Fasolato dello Spinechile Resort

Corrado e Paola Fasolato dello Spinechile Resort

“Il Ristorante dell’anno delle Venezie” (in collaborazione con Pradis) è, invece, lo Spinechile Resort di Corrado Fasolato, “cuoco che nella sua carriera ha dimostrato capacità di reinventarsi, con intelligenza, mantenendo sempre fedeltà a se stesso e gusto di approfondire, studiare e stupire”.

Alois Matscher

Alois Matscher

Nell’ambito dell’enologia, invece, il titolo di “Sommelier delle Venezie” viene assegnato in partnership con Kettmeir ad Alois Matscher di Zum Löewe (Tesimo, Bolzano) perché “il servizio può essere davvero vincente, non solo a tennis, e questo ristorante si è segnalato per tre qualità: accuratezza, passione e cordialità nello svolgere il proprio difficile lavoro”.

Federico e Sara Chignola della Casa degli Spiriti

Federico e Sara Chignola della Casa degli Spiriti

Verrà invece conferito il Premio “La cantina delle Venezie” (in collaborazione con Bolla) a La casa degli spiriti di Costermano (Verona), con questa motivazione: “originalità e ricchezza della cantina sono due delle prerogative di questa azienda, che sono abbinate anche a un valore aggiunto costituito dall’attenzione ai dettagli, che fanno lo stile del vino”.

Herbert Hintner chef dello Zur Rose

Herbert Hintner chef dello Zur Rose

Chiude l’elenco dei premiati lo Zur Rose di Appiano (Bolzano), scelto in partnership con Loison per il Premio “Gusto dolce delle Venezie”, perché “il dolce è il primo gusto che avvertiamo nella vita e Zur Rose riesce a trasformare questa sensazione in un variegato viaggio nella memoria”.

DOPPIA TAPPA DI CARLO PETRINI IN VENETO CON IL SUO LIBRO “CIBO E LIBERTA'”

Invito petrini VenissaCarlo Petrini, fondatore di Slow Food,  è in Veneto per presentare ilo suo ultimo libro Cibo e libertà: storie di gastronomia per la liberazione. Sabato 2 novembre sarà alle 10.30 nella Sala della Ragione ad Asolo, mentre domenica 3 novembre, sempre alle 10.30 sarà nella sala della Tenuta Venissa nell’isola di Mazzorbo a Venezia. Il volume, pubblicato da Slow Food Editore e Giunti Editore, racconta la storia di una rivoluzione lenta partita dal Piemonte e che ha progressivamente liberato la gastronomia da gabbie e luoghi comuni che la confinavano in una realtà molto autoreferenziale, elitaria e poco dotta. Carlo Petrini, prendendo spunto da eventi accaduti nella sua vita di gastronomo e di fondatore di Slow Food, raccontando viaggi e avventure anche rocambolesche, ci narra la storia di questa liberazione, partita da un contesto locale per farsi globale. Una liberazione che passa attraverso l’energia che sa sprigionare la forza creativa della diversità, che va rispettata e valorizzata in tutte le sue sfaccettature. Un’energia che va incanalata nelle maglie di una rete libera, che consenta di stringere nuove alleanze per riuscire a cambiare per sempre la faccia a un sistema mondiale del cibo che, allo stato attuale, non ci garantisce un futuro felice. Per questo la gastronomia diventa elemento “di liberazione”: per tutti quei popoli, del Nord e del Sud del mondo, che rivendicano la propria sovranità alimentare a partire dalla propria cultura e dai luoghi in cui abitano. Cibo e libertà contiene idee che stanno facendo la storia, che raccontano un passato appassionante e la prospettiva di un futuro ancora tutto da scrivere, soprattutto per i Paesi ritenuti più in difficoltà.

AL VENISSA STAPPATURA E DEGUSTAZIONE DI TRE BOTTIGLIE DEL SIMBOLO D’ORO

venissa-bisol520E’ per questa sera (ore 19.45) l’evento vinicolo per eccellenza della laguna veneziana. Nel ristorante Venissa a Mazzorbo, infatti, si celebrerà  la stappatura ufficiale di tre delle cento preziose bottiglie della collezione Venissa 2010, Simbolo d’Oro della Venezia Nativa. Saranno Gianluca e Desiderio Bisol, assieme a Roberto Cipresso, a guidare i fortunati presenti nella degustazione emozionale del Venissa, vino ottenuto dall’antico vitigno autoctono Dorona. Per continuare a vivere l’emozione nel luogo magico da cui tutto è partito, le successive Serate Venissa, sempre aperte al pubblico su prenotazione, avranno luogo giovedì 25 luglio, giovedì 8 agosto e giovedì 29 agosto. Questo il programma: ore 19.45 aperitivo di benvenuto nel vigneto di Venissa; ore 20.00 Il Sogno di Venissa: racconto del progetto, dalle prime ricerche fino alla realizzazione delle Bottiglie Numerate; ore 20.20 degustazione emozionale di Venissa e proiezione della Multivisione “Venissa, il Simbolo d’oro della Venezia Nativa” realizzata da Francesco Lopergolo con le suggestive immagini di Paolo Spigariol; ore 20.45 cena con menu creato dalla chef Antonia Klugmann con il prezioso supporto del sous-chef Arianna Dalla Valeria e Romano De Feo. Costo della serata euro 95,00 – massimo 30 ospiti. E’ possibile pernottare nelle sei confortevoli camere della struttura, con vista sulla vigna e sulla Laguna. Per prenotazioni e informazioni: info@venissa.it o 0423 904 737 | 331 266 44 81.

ANTONIA E ARIANNA, LA CUCINA AL FEMMINILE DI VENISSA

Antonia Klugmann (a destra) e Arianna Dalla Valeria

Antonia Klugmann (a destra) e Arianna Dalla Valeria

Se andate al Venissa, quello stupendo angolo di laguna (e del mondo) a Mazzorbo, dove insiste un raffinato ristorante lanciato dal patròn Gianluca Bisol e ormai noto in tutto il globo troverete due belle novità. La prima è Antonia Klugmann, notissima cuoca triestina già con0sciuta in laguna per essersi fermata con buon successo per alcuni mesi ai fornelli del Ridotto di Gianni Bonaccorsi. Klugmann, che subentra a Paola Budel che ha dato al ristorante la sua prima stella Michelin e che ha preferito lasciare il “clos” veneziano per tentare una strada tutta sua, è cuoca notissima nell’ambiente dei cucinieri nonostante la giovane età. Ma anche lei resterà poco a Venissa, perché a ottobre andrà a gestire il suo nuovo ristorante L’Argine di Vencò a Dolegna del Collio. Insomma vicino a casa. Stesso futuro della Budel? Pare proprio di sì. Anche perché la cuoca triestina non nasconde le sue predilezioni che sono quelle, principalmente, delle materie prime del territorio. Come la collega bellunese. Klugmann a Venissa esalta non soltanto quello che produce l’orto di casa, ma crea nuove suggestioni gustative servendosi di tutto quello che offre la laguna, a cominciare dal pesce. A Venissa Antonia Klugmann è con il suo compagno Romano De Feo e con la sua sous chef  Arianna Dalla Valeria, vicentina di Arzignano, ma di buona esperienza internazionale, tanto che gli addetti ai lavori la definiscono un talento.

AMNIOTIC STARDUST DI CURTO

Amniotic Stardust di Stefano Curto
Amniotic Stardust di Stefano Curto

 Il secondo motivo per andare al Venissa (ma ce ne sono mille altri di buonissimi, come andarci per passare una giornata lontani dai rumori) che in questi giorni di Biennale Arte l’antica vigna murata ospita Amniotic Stardust, opera dell’artista della luce Stefano Curto, trevigiano. La nuova opera di Curto è ispirata ai misteri della creazione, che egli cerca senza sosta nella profondità dell’universo.  Dal bagliore di innumerevoli cristalli neri che compongono la grande “massa amniotica” sgorga una cascata di cristalli di colore rosso: quel rosso che scorre come il sangue per diventare vita. L’opera è caratterizzata da tridimensionalità, si proietta verso l’esterno fino a far esplodere la vita e la morte in essa contenute. Per realizzarla (l’opera misura cm 200x 200) sono stati impiegati 164.871 cristalli. Si rinnova, dunque, il legame di Stefano Curto con Venezia e lo splendore dei suoi cristalli. L’artista riparte dalla città dove tutto è cominciato, nel 2010, con una nuova mostra, dal 30 maggio al 30 settembre 2013 : Renovatio Splendor. Curto ha concepito  un’esposizione multipla che colloca le sue quattro opere in tre sedi della città lagunare: la prestigiosa Bugno Art Gallery, l’Hotel Westin Europa & Regina e, quindi, Venissa. Come ricorda il curatore Stefano Cecchetto, “i cristalli impenetrabili che l’artista utilizza per realizzare i suoi lavori sono pietre preziose che rivelano i bagliori dell’infinito, gemme incastonate nello spazio del suo universo interiore”.La panoramica sulle opere di Stefano Curto inizia dalla prestigiosa Bugno Art Gallery che ha scelto di valorizzare la sua produzione artistica ospitando Evolution Involution e Emphasis. La presenza delle due opere nella galleria costituisce, inoltre, il preludio alla mostra personale che Bugno Art Gallery dedicherà a Stefano Curto a partire dal 27 di luglio 2013. The Marvellous Flight of Coexistence è l’opera esposta all’Hotel WestinEuropa & Regina. Un “tappeto volante”, sospeso, quasi in procinto di spiccare il volo, che allude all’unione dei fili intrecciati nei manufatti originali per evocare simbolicamente l’indissolubile legame e la coesistenza fra i popoli.