Si prospetta un’annata eccezionale, con produzione più contenuta ma qualità eccellente. E’ positivo il primo bilancio di Carlo Paladin, contitolare della Casa Vinicola Paladin assieme al fratello Roberto, per le tenute in Veneto, Franciacorta e Toscana.
Anzitutto nell’area situata al confine tra Veneto Orientale e Friuli, dove si producono i vini Paladin e Bosco del Merlo, tra le province di Venezia e Pordenone.
«Come sempre – spiega Carlo Paladin – un parere definitivo si potrà esprimere solo quando l’uva sarà in cantina, ma ad oggi siamo contenti. Le condizioni del vigneto sono ottime grazie ad un andamento climatico regolare sin dal periodo di fioritura ed allegagione, che ha permesso uno sviluppo omogeneo del grappolo e il mantenimento della vegetazione sana, oltre a una riduzione notevole degli interventi di difesa della vite. Le calde e soleggiate giornate, alternate a piogge regolari, rendono ora possibile una piena attività delle foglie nella fotosintesi e quindi un buon accumulo di zuccheri negli acini. Anche le temperature attuali sono perfette, con pochi picchi superiori ai 30 gradi e un’escursione termica tra le ore notturne e diurne di 10 gradi, fattori che favoriscono la fissazione degli aromi e il mantenimento di una buona acidità».
In Veneto è ora iniziata l’invaiatura, momento in cui l’acino cambia colore da verde alla sua sfumatura caratteristica, più accentuata sul Pinot Nero e sulle varietà precoci. E se all’avvio della stagione si prevedeva una vendemmia anticipata, oggi siamo rientrati nella media.
La produzione sarà in calo rispetto alla media a causa di un numero inferiore di gemme fertili, con un meno 25 per cento sulle varietà precoci Pinot Grigio, Pinot Nero e Chardonnay, un meno 15 per cento su Glera e meno 10 per cento sui vitigni aromatici. Una riduzione ampiamente compensata dalla qualità.
E sulle scelte dei consorzi Prosecco Doc e Pinot Grigio, comunicate in questi giorni e studiate per contrastare eventuali speculazioni, la famiglia Paladin si trova perfettamente d’accordo.
Tra queste, l’eliminazione dei superi e la commercializzazione della nuova annata dal 2021.
Ottime previsioni anche per Castello Bonomi, in Franciacorta, dove dopo i campionamenti dei giorni scorsi la vendemmia prenderà il via la prossima settimana.
Un germogliamento precoce e una primavera con poche precipitazioni avevano fatto pensare ad una vendemmia anticipata, ma il decorso climatico di maggio, giugno e luglio – con piogge regolari e temperature massime nella media stagionale – ha poi riequilibrato i tempi. I temporali alpini costanti e l’assenza di picchi di caldo eccessivo hanno favorito una buona attività della parete fogliare, mentre la continua escursione termica ha rallentato la maturazione, riportandola nella norma e favorendo il giusto equilibrio tra le diverse componenti dell’uva. L’annata, quindi, si prospetta ottima.
Anche per Premiata Fattoria di Castelvecchi, a Radda in Chianti (Siena), ci sono ottime prospettive per la qualità delle uve, seppure con una lieve flessione nelle rese previste con un calo del 5-10 per cento. La primavera asciutta e soleggiata e le piogge di giugno hanno mantenuto un buon equilibrio climatico anche in periodo di fioritura e di allegagione, con uno sviluppo omogeneo e regolare del grappolo.
Fondamentali saranno l’andamento climatico delle prossime settimane per garantire il mantenimento delle buone condizioni di sanità delle uve e buone escursioni termiche tra giorno e notte che, in questi giorni, registrano variazioni fino a 15 gradi. Ciò permetterà l’esaltazione degli aromi, l’evoluzione dell’acidità e l’accumulo zuccherino.
Dopo una previsione di vendemmia precoce, con il germogliamento iniziato due settimane prima del previsto, l’andamento è rientrato nella normalità nei mesi successivi e la vendemmia si prevede per il periodo a cavallo tra fine settembre e inizio ottobre.