NASCE IL PROGETTO FILIERA SOSTENIBILE DELL’ASIAGO DOP

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago, in collaborazione con alcuni tra i più prestigiosi enti di ricerca italiani, avvia un nuovo progetto integrato di filiera sostenibile per migliorare l’efficienza dell’intero ciclo del formaggio Asiago. Il percorso verrà presentato in anteprima a Italia Next Dop, il Simposio dedicato all’alta formazione e diffusione della ricerca scientifica nel settore agroalimentare a Indicazione Geografica organizzato da Fondazione Qualivita il prossimo 22 febbraio a Roma.

Benessere animale, riduzione dell’impatto ambientale e risparmio energetico sono i tre pilastri dell’innovativo percorso di filiera sostenibile del Consorzio Tutela Formaggio Asiago. La produzione dell’Asiago Dop è da sempre testimone di uno sviluppo fondato sul rispetto della biodiversità e sull’utilizzo di pratiche tradizionali di produzione. Il piano di filiera rafforza queste scelte e le integra con nuove sfide, a partire dall’individuazione e dall’applicazione di criteri stringenti per il benessere degli animali, in linea con la strategia Farm to Fork dell’Unione Europea. L’attività si arricchisce con la valutazione dell’impronta ambientale e prosegue con l’analisi e la messa in campo di una serie di strumenti per l’efficientamento energetico che permetteranno di ottimizzare tutte le fasi del processo produttivo. Questo percorso verrà poi completato con l’adesione al sistema di certificazione Made Green in Italy, basato sulla metodologia europea PEF (Product Environmental Footprint) per promuovere modelli sostenibili di produzione e consumo.

L’ambizioso progetto di ricerca, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova-Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute, il Politecnico di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore ed Enersem prosegue nel percorso avviato da tempo di recupero degli elementi originari della denominazione, “patrimonio culturale e gastronomico vivo dell’Unione Europea” e si impegna a contribuire, con le sue scelte, ad un futuro sempre più basato su un sistema alimentare equo, sano, di origine certa e rispettoso dell’ambiente. In linea col Green Deal, l’azione del Consorzio di Tutela veneto-trentino punta con decisione a potenziare i suoi elementi di sostenibilità coinvolgendo per la prima volta l’intera filiera produttiva composta da oltre mille allevatori, 34 caseifici e 6 confezionatori.

“Questa ricerca e la sua applicazione in tutti gli ambiti del formaggio Asiago, – afferma Flavio Innocenzi, direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago e uno dei due coordinatori della sessione dedicata al marketing delle Indicazioni Geografiche nel Simposio Italia Next Dop – vuole offrire risposte concrete agli obiettivi di sostenibilità che oggi l’Europa si pone. Il Consorzio di Tutela, garante della qualità del prodotto e promotore di questo percorso di sviluppo, sceglie oggi di abbracciare una nuova politica di governance territoriale che coinvolge tutti gli attori della filiera e di raccogliere la sfida di una crescita sempre più sostenibile per l’Asiago Dop”.

FERROWINE FIRMA UN NUOVO PRODOTTO: NASCE CACIO BIRRAIO

Cacio Birraio è frutto della proficua collaborazione di tre realtà – Ferrowine, Birrificio Rurale e Casearia Carpenedo – provenienti da mondi diversi ma accomunati dalla passione per l’artiginialità, la qualità e l’innovazione.

Regista dell’intero progetto è Ferrowine che ha saputo scegliere e unire due artigiani che rappresentano, ciascuno per il proprio settore, delle eccellenze italiane. Il primo attore è Casearia Carpenedo: oltre 40 anni di esperienza come affinatori, nella loro sede di Camalò di Povegliano (Treviso), sono alla continua ricerca di nuove tecniche per realizzare formaggi dai sapori unici.

Il secondo protagonista di questa avventura è Birrificio Rurale – uno dei capisaldi del panorama dei birrifici artigianali italiani – nato dall’idea di sei appassionati birrofili che, in un territorio a forte vocazione rurale come quello della campagna lombarda, hanno voluto ritrovare le origini agricole della birra. Per i ragazzi di Birrificio Rurale, “Birra Artigianale” deve essere sinonimo di attenzione e cura nella scelta degli ingredienti, nella messa a punto delle ricette e nel pieno controllo del processo di produzione, oltre a un estremo e severo controllo delle norme igieniche e delle condizioni di conservazione.

Considerate le caratteristiche di entrambi i partner con cui lavoriamo da tempo – racconta Pierangelo Simeoni, sommelier, Maestro Assaggiatore Onaf e responsabile della selezione (dei corsi di degustazione) formaggi per Ferrowine – è stata una scelta naturale quella di unire le conoscenze delle tradizioni locali, esperienze di vita e cultura delle materie prime, per creare un formaggio che portasse il nome di Ferrowine».

Per quanto riguarda invece la scelta della birra, Simeoni si è affidato all’esperienza del Beer Specialist Ferro Beverage Mauro Gobbo che, vagliando le diverse opportunità offerta dalla selezione Birre, ha fatto cadere la scelta sui sapori fruttati e speziati delle Triple Pepper di Birrificio Rurale.

Dopo circa tre mesi di affinamento in botti colmi di birra, le 60 forme del Cacio Birraio sono finalmente pronte per essere degustate: Un formaggio 100 per cento latte vaccino pastorizzato di provenienza veneta, di media stagionatura creato con le Triple Pepper di Birrificio Rurale. Una pasta semicotta, dal sapore delicato e dal retrogusto di cotogne, susine mirabelle, pere abate, e una delicata nota erbacea di luppolo fresco dato da passaggio in botte con la birra.

Cacio Birraio è distribuito in edizione limitata negli store Ferrowine di Castelfranco Veneto e Jesolo Lido (Venezia).

IL CONSORZIO TUTELA FORMAGGIO ASIAGO GUARDA AGLI UNDER 30 CON IL PROGETTO DOP&GO

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago guarda agli under 30, sempre più attenti al cibo e alla ricerca di prodotti sani e naturali. Per coinvolgere giovani e giovanissimi, il Consorzio di Tutela veneto-trentino ha fatto squadra con quello del Gorgonzola, Pecorino Sardo e Taleggio promuovendo il progetto Dop&Go, un racconto digitale per svelare le caratteristiche del formaggio Asiago e degli altri tre formaggi Dop italiani mostrando quanto sia facile impiegare questi prodotti di qualità nell’alimentazione, anche la più veloce. 

Dop&Go ha portato in viaggio, dalla fine di giugno, i quattro formaggi Dop a bordo di un van e in compagnia di Maurizio Rosazza Prin, celebre influencer e food blogger. In quattro tappe e mille chilometri si è andati alla scoperta del territorio italiano e di ricette “segrete” a base di Asiago Dop, Gorgonzola Dop, Pecorino Sardo Dop e Taleggio Dop realizzate da un misterioso “chef” svelato soltanto alla fine del viaggio: Gianluca Impastato, il celebre comico italiano con la passione per la cucina.

Protagonista di una box di Dop&Go, la focaccia romana con Asiago Dop Fresco Riserva, formaggio a latte intero lasciato maturare almeno 40 giorni, dalle note sapide ed intense sposato alla porchetta di Ariccia e champignon crudi. Insieme, anche il pane toscano con Gorgonzola Dop dolce, mostarda di pere e cotto alla brace, la piadina con mortadella di Bologna, Pecorino Sardo Dop maturo e cipolle caramellate ed il pane integrale con Taleggio Dop, crema di zucca e tartufo nero. Un mix di sapori che ha mostrato l’eccellenza delle Dop italiane in una dimensione easy to cook, quella più golosa per i giovani under 30.

Il progetto Dop&Go si è sviluppato completamente sui social dove Maurizio Rosazza Prin ha raccontato il viaggio all’interno del suo profilo Instagram seguito da 85.200 follower, mentre i Consorzi di Tutela hanno fatto gioco di squadra condividendo l’intero progetto sulle loro pagine dando vita anche a un video finale. I contenuti di Dop&Go hanno raggiunto oltre un milione e mezzo di persone, con una partecipazione attiva di quasi 50 mila utenti. La video case history del progetto è stata vista da oltre 400 mila persone, di cui il 69 per cento al di sotto dei 35 anni. Una dimostrazione del grande interesse e voglia di conoscere Asiago Dop e gli altri formaggi anche tra i più giovani, soprattutto nella fascia 18-24 anni.

«Con Dop&Go abbiamo scelto di mostrare quanto il formaggio Asiago sia parte del vissuto delle giovani generazioni – dichiara Flavio Innocenzi, direttore Consorzio Tutela Formaggio Asiago. – È stata l’occasione per riconfermare l’importanza del nostro progetto di diffusione di uno stile di vita attento alla qualità e alla naturalità del cibo nell’alimentazione quotidiana tra gli under trenta e di rafforzare i canali social come modalità di comunicazione diretta».   

GIN… E FORMAGGIO ASIAGO DOP: ACCOSTAMENTI FUORI DAL COMUNE

In tempi di pairing coraggiosi, nessuna sorpresa se il gin trova una propria collocazione accanto al formaggio Asiago Dop, portabandiera della nostra cultura gastronomica. A Cittadella (Padova), nel corso della decima edizione di “Formaggio in Villa”, la manifestazione dedicata ai migliori prodotti caseari italiani, una selezione di pregiate ed esclusive stagionature di Asiago Dop ha incontrato il gin Upperhand – il distillato toscano dall’anima irlandese prodotto nel Regno Unito da Claudia Gamberucci, erede della casata dei Lafferty’s – in una serie di cocktail fuori dagli schemi realizzati per l’occasione dal bartender Livio Carrubba.

In particolare, se Upperhand è stato servito sotto forma di un twist sul più classico gin tonic (con una tonica al cetriolo) per esaltare il confronto con un Asiago Dop Fresco con caglio vegetale di 20 giorni di stagionatura, realizzato con cardo o carciofo selvatico e dedicato a chi ha scelto uno stile di vita vegetariano, Asiago Dop Fresco Riserva, stagionato oltre 40 giorni per evidenziare l’evoluzione sensoriale del profumo di latte è stato al centro dell’abbinamento con un intrigante Sir Martinotti (Lafferty Gin, Mastica, Maraschino e Prosecco Docg Brut).

In un crescendo di sensazioni organolettiche, Asiago Dop Mezzano stagionato 6 mesi si è confrontato con l’Apricot cooler, un drink con Och Aye The Coo Whisky, marmellata d’albicocca, angostura all’arancia ed essenza di zenzero, mentre – proseguendo sull’esperienza di formaggi sempre più stagionati – nel cocktail The Irish Anhoneymous il gin Upperhand unito a succo d’ananas, miele di castagno e vermouth è stato abbinato all’Asiago Dop Vecchio (dai 10 ai 15 mesi), un campione di gusto e sapidità. Infine, a coronamento del pairing, l’Honey Milk il gin Lafferty con sciroppo di miele, moscatel e latte ha fatto da contraltare ad un maestoso Asiago Dop Stravecchio dell’estate 2018 Presidio Slow Food in un’esplosione di profumi e sapori.

«Quest’incontro tra una selezione di pregiate stagionature di Asiago Dop e distillati – dichiara il direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Flavio Innocenzi – testimonia l’anima più vera di Asiago Dop, quel Sì che esprime all’interno del suo nome e risponde al comune desiderio di stare insieme, di condividere il valore della ritrovata convivialità, delle passioni che ci uniscono e ci fanno stare bene”. Un legame, quello tra i distillati Lafferty’s e il formaggio Asiago Dop, che trova il proprio trait d’union nella storia personale dei titolari dell’azienda: moglie della produttrice Claudia Gamberucci è infatti il veneto Alberto Borin, un passato di campione di judo e un presente nel mondo degli spirits di qualità. “Per noi due – spiegano – unire i distillati a cui siamo legati con il più conosciuto formaggio del territorio veneto era una sfida tutt’altro che scontata, e siamo stati felici di scoprire che i punti di contatto sono stati numerosi e interessanti».

LATTE: COLDIRETTI, IN 10 ANNI CHIUSA UNA STALLA SU DUE, A RISCHIO I FORMAGGI MADE IN ITALY 

Sos formaggi “Made in Italy” con una stalla italiana su due che in dieci anni ha chiuso i battenti: garantire un prezzo equo del latte significa salvare gli allevatori e, con loro, un patrimonio dell’agroalimentare nazionale che vanta  56 formaggi a denominazione di origine Dop e Igp e ben 503 specialità tradizionali regionali. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’inaugurazione della Mostra Nazionale del Bovino da latte promossa da Anafibj nell’ambito della Fiera agricola e Zootecnica di Montichiari con il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.

Il Veneto – commenta Coldiretti – fa la sua parte con una eccellenza casearia di assoluto pregio dato che il 60 per cento di 10 milioni di quintali di latte prodotto è impiegato è impiegato per le pezze blasonate: ad esempio per il Grana Padano più di 4 milioni di quintali di latte, per l’Asiago quasi 2 milioni, altrettanto significativa è il quantità per il Montasio, il Piave, il Provolone Val Padana. Chiudono la classifica il Monte Veronese e la Casatella Trevigiana. Emblema della biodiversità l’imbriago al Raboso al Prosecco, il Morlacco e il Bastardo giusto per citare solo alcuni dei gioielli del tesoro inestimabile non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di presidio del territorio dall’abbandono e difesa della tradizione rurale. Elementi distintivi che permettono all’Italia di raggiungere il record storico nelle esportazioni di formaggio grazie ad una aumento del 13 per cento o che se il trend sarà mantenuto consentirà all’Italia di superare il valore di 3,5 miliardi nel 2021, secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat. Un record che riguarda anche le vendite in Francia dove la crescita è del 14 per cento e i cugini d’oltralpe hanno addirittura acquistato quest’anno più mozzarella che camembert. Battuta dunque la Francia in una sfida che – ricorda la Coldiretti – ha radici lontane se Charles De Gaulle si chiedeva come fosse possibile governare un Paese che ha più formaggi che giorni nel calendario

I formaggi Made in Italy più esportati sono purtroppo anche quelli più taroccati nel mondo dove le imitazioni del Parmigiano reggiano e del Grana Padano hanno superato addirittura i prodotti originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan, canadese e australiano e statunitense. Ma in tutti i continenti – continua la Coldiretti – sono diffuse brutte copie di tutti i principali formaggi italiani, dal provolone del Wisconsin alla mozzarella russa fino al pecorino con il latte di mucca che se fossero seriamente contrastate farebbe moltiplicare le esportazioni italiane. Il successo del Made in Italy è però oggi messo a rischio dal fatto che nel giro dell’ultimo decennio le stalle da latte in Italia sono quasi dimezzate da 50 mila a 26 mila, con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente con il venir meno di una attività di presidio indispensabile contro il degrado. Quando una stalla chiude – ricorda la Coldiretti – si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado. In gioco c’è il futuro di un settore che vale 16 miliardi con 100 mila occupati e – continua la Coldiretti – produce ogni anno oltre 12 milioni di tonnellate di litri di latte di mucca, dai quali nascono alcune delle specialità Made in Italy più note, ma anche veri e propri tesori della biodiversità molti dei quali salvati grazie alla rete dei mercati contadini di Campagna Amica. «A causa del rilevante aumento dei costi di produzione e del rincaro delle materie prime e dei foraggi, le imprese di allevamento da latte sono allo stremo con compensi ormai da troppo tempo al di sotto dei costi di produzione e serve subito un patto di filiera tra allevatori, industrie e distribuzione per salvare il latte e le stalle italiane” conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “è necessario che nei contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori siano concordati compensi equi che coprano almeno i costi per evitare il rischio di chiusura, come previsto dalla recente direttiva approvata dal Consiglio dei Ministri per combattere le pratiche sleali che abbiamo fortemente sostenuto».

AL VIA LE ISCRIZIONI PER IL MIGLIOR PANINO CASEUS VENETI 2021

Un concorso per chi crea panini gustosi e originali, valorizzando il patrimonio lattiero-caseario del Veneto. Sono ufficialmente aperte le iscrizioni al primo Concorso Panini Caseus Veneti, che si svolgerà sabato 25 settembre presso Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova), all’interno della 17ª edizione di Caseus Veneti, il concorso regionale dedicato ai formaggi.

I partecipanti, provenienti dalle sette province venete, avranno come unica regola quella di farcire la propria creazione con il loro formaggio Dop di riferimento o la Mozzarella Stg.

Per il resto… spazio alla fantasia! Il panino, infatti, spesso è visto come un pasto semplice e veloce ma dietro ci possono essere tradizioni e veri e propri artisti che, tra griglia e piastra, cercano nuovi sapori e combinazioni.

È quello che si cerca per il primo Concorso Panini Caseus Veneti: un ristoratore, un oste o un cuoco che vuole mettersi in gioco. Tutti i dettagli e il regolamento completo sono a disposizione sul sito http://www.caseusveneti.it/il-programma/

Infine, a valutare i panini in concorso sarà la giuria popolare, che selezionerà le creazioni che potranno accedere alla finale e sottoporsi al giudizio della giuria di presidenza, che premierà i panini più gustosi e originali.

Per diventare componenti della giuria popolare basta proporre la propria candidatura scrivendo una e-mail con i propri dati a presszetagroup@gmail.com (fino ad esaurimento posti). I selezionati riceveranno una mail di conferma.

Di seguito gli abbinamenti tra le province del Veneto e il formaggio di riferimento; Belluno: Piave Dop; Padova: Grana Padano Dop; Rovigo: Provolone Valpadana Dop; Venezia: Montasio Dop; Verona: Monte Veronese Dop; Vicenza: Asiago Dop; Treviso: Casatella Trevigiana Dop; Veneto: Mozzarella Stg.

LATTERIA SOLIGO AD ASIAGO CON ARAV PER IL PROGETTO FITOCHE

La monticazione, ovvero il pascolo del bestiame in montagna, è una pratica storica, ricca di significato e di valore, che consente di realizzare formaggi straordinari. Produzioni d’eccellenza che dal Veneto hanno fatto il giro del mondo, grazie alle peculiarità dei pascoli delle montagne venete. Un patrimonio di essenze, colori e profumi che vengono trasferiti nel latte di alta qualità e, di conseguenza, nelle produzioni lattiero-casearie.

È con questo spirito che Arav ha organizzato, nell’ambito di Made in Malga 2021, l’incontro “Fitoche: tra biodiversità e benessere a tavola, riscoprendo i nostri pascoli!” che si svolgerà sabato 11 settembre ad Asiago (Vicenza), in piazza Carli, a partire dalle 11.

Un contesto d’eccezione in cui saranno presenti anche due prodotti firmati Agricansiglio, parte integrante del mondo Latteria Soligo. In particolare, Christian Roldo, illustrerà il celebre formaggio Gritta del Caglieron e il Caserin fumo nel Cansiglio, entrambi prodotti con latte d’alpeggio ed oggetto di analisi e sperimentazione nell’ambito del Progetto Fitoche.

«Il territorio montano è strettamente legato all’alpeggio – commenta Lorenzo Brugnera, presidente Latteria Soligo – ed il Progetto Fitoche, finanziato dal Psr Veneto, è fondamentale per queste zone proprio perché intende valorizzare i nostri pascoli d’altura e i prodotti che vi nascono. Un progetto importantissimo, al quale Latteria Soligo è orgogliosa di poter partecipare, poiché consentirà di mettere in luce l’importanza economica delle montagne venete, patrimonio di biodiversità da preservare, e l’indubbia qualità delle produzioni locali».

IL CAPRINO LUNA DI MIELE UN VIAGGIO TRA I SAPORI DELLA PRIMAVERA E DEI RICORDI

Luna di Miele è il formaggio da tagliere a base di latte caprino, ingentilito con il miglior miele millefiori da La Casearia Carpenedo, primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia.

Per donargli un delicato e intenso sapore, ricco di suggestioni ancestrali, Antonio Carpenedo ha personalmente cercato e selezionato il miele nella zona del Montello (Treviso).

Nasce da questo percorso di ricerca certosina e passione il dolce connubio tra la bontà del latte di capra e l’essenza dei fiori di campo di Luna di Miele. Il suo sapore che avvolge, delicato e allo stesso tempo intenso, grazie al ricordo infantile di un abbinamento che tutti possono dire di aver conosciuto (quello del latte addolcito con una goccia di miele), con la stagionatura in grotta si arricchisce di sentori di erbe aromatiche, della freschezza di prati fioriti e di sensazioni autentiche, tutte racchiuse in una crosta morbida ricoperta da un velo di cera d’api.

Il colore giallo canarino è reso ancora più intenso proprio da questo scrigno, che conserva perfettamente il prodotto e lo mantiene fresco e morbido. Al palato, si percepisce vivida una netta solubilità: qui infatti diventa cremoso e suadente, sprigionando un’aromaticità gentile che si fa sempre più complessa, fino a offrire una sensazione piacevolmente floreale al retrogusto e lasciare la delizia di un avvolgente sapore lattico.

Perfetto se gustato in purezza, è l’ideale negli abbinamenti con i vini bianchi profumati e leggermente aromatici: affiancato ad esempio a una Ribolla Gialla Friulana, a un Gewürtztraminer altoatesino o a un Müller-Thurgau della Val di Cembra. Per chi ama i vini del sud Italia, si abbina a quelli da ottime uve bianche della Costiera Amalfitana ai Fiano minerali del Cilento e al Bianco Etneo da uve Carricante. Ottimo anche con le birre bionde artigianali, raggiunge l’apice dell’esperienza sensoriale se toccato con una goccia di miele di acacia oppure insieme a una delicata e squisita confettura di cipolla di Giarratana.

ESPLORA, OSSERVA, DEGUSTA

Tornare a vivere l’Alta Marca Trevigiana, riscoprendo scenari, storie e profumi delle Colline Patrimonio dell’Umanità.

È questa la promessa di “Esplora Osserva Degusta”, ciclo di nuove esperienze tutte da vivere, dedicate alle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso.

Il progetto, firmato da Ipa Terre Alte della Marca Trevigiana e coordinato dal Comitato Provinciale Unione nazionale Pro loco d’Italia (Unpli) Treviso, si sviluppa in un calendario di dodici appuntamenti che, dal 23 maggio al 24 luglio, toccheranno le diverse anime di questo territorio, facendo scoprire storia, sapori, e paesaggi di questi luoghi unici al mondo.

Tante le proposte in programma: dalle degustazioni di vino, formaggio e olio organizzate a Refrontolo, San Pietro di Feletto e Vittorio Veneto, alle  delle attività espressamente dedicate ai bambini che si svolgeranno a Cison, Sarmede e Susegana; dalle escursioni naturalistiche a Fontigo e Segusino alle passeggiate culturali tra San Pietro di Barbozza e Fregona, alla scoperta di chiese, eremi ed antichi mestieri; il tutto con un occhio di riguardo ai turisti che stanno giungendo nel territorio, che potranno avvalersi di incontri guidati in lingua inglese.

Un viaggio affascinante e autentico, che saprà mettere in luce la grande ospitalità delle Terre Alte della Marca Trevigiana.

LATTE NELLE SCUOLE, ALIMENTAZIONE CORRETTA FIN DA PICCOLI

Promuovere tra i bambini i benefici di un’alimentazione corretta, incoraggiandoli al consumo del latte nell’alimentazione quotidiana, conservandone poi l’abitudine per tutta la vita. È nato proprio con questi obiettivi il programma finanziato dall’Unione Europea Latte nelle Scuole, realizzato annualmente dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in collaborazione con Unioncamere, alcune Camere di Commercio italiane e il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria).

Nella città di Verona sarà il Monte Veronese Dop il formaggio protagonista delle lezioni, durante il mese di maggio, nelle scuole primarie aderenti alla Misura educativa di accompagnamento “il mio territorio”: Scuola Antonio Provolo, Scuola Bassona – Mariano Vilio, Scuola Dall’Oca Bianca, Scuola Leonardi. In totale saranno coinvolti 425 bambini. Durante questi incontri saranno raccontati i legami tra i prodotti lattiero-caseari e il territorio, ma soprattutto, attraverso attività coinvolgenti, sarà proposto l’assaggio di un prodotto di eccellenza e soddisfatta ogni curiosità sull’origine e sulle modalità di produzione.

Latte nelle scuole è una campagna di educazione alimentare sul consumo di latte e prodotti lattiero caseari destinata ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni che frequentano le scuole primarie. «Facciamo crescere consumatori consapevoli – afferma il presidente della Camera di Commercio di Verona, Giuseppe Riello – anche questa, come la promozione dei prodotti del territorio è una delle funzioni delle Camera di Commercio. La Camera di Commercio è prima di tutto l’interlocutore delle imprese operanti nella provincia scaligera, ma è anche un’istituzione al servizio dei cittadini/consumatori, attiva accanto agli enti locali per lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio».

Le attività didattiche sono coordinate e organizzate con la collaborazione del Consorzio di tutela del formaggio Monte Veronese Dop, che si avvale per questa iniziativa della partecipazione di Lorenzo Maggioni, esperto di didattica in agricoltura, che illustrerà agli alunni tutte le caratteristiche di questo formaggio della montagna veronese e li guiderà alla degustazione del Monte Veronese latte intero, la versione più fresca.

«Nel nostro programma di promozione – spiega Alfonso Albi, presidente del Consorzio Monte Veronese Dop – abbiamo sempre dato importanza alle attività didattiche per grandi e piccini. Le organizziamo in genere durante gli eventi o presso le scuole. Riteniamo importante promuovere il latte e i suoi derivati, perché forniscono un prezioso apporto di nutrienti, prima fonte di calcio della dieta italiana».

Per info sulla campagna: http://www.lattenellescuole.it oppure info@lattenellescuole.it