50 TOP PIZZA: STA PER TORNARE LA CLASSIFICA CHE PREMIA LE MIGLIORI PIZZERIE IN ITALIA E NEL MONDO

Sta per arrivare quel periodo dell’anno tanto atteso dagli amanti della pizza e dai pizzaioli di tutto il mondo per le cerimonie di premiazione delle classifiche di 50 Top Pizza.

Il lavoro è già iniziato e gli esperti gastronomi sono fuori in visita alle migliori pizzerie dell’Italia e del mondo per recensirle in anonimato.  Il risultato sarà la rinomata classifica 50 Top Pizza. 

Ogni singola pizzeria visitata sarà recensita, classificata e pubblicata in 50 Top Pizza, la più importante guida gratuita online di settore. 

L’edizione 2022 porterà tante novità importanti per la regione Asiatica che continuerà a essere una delle più interessanti per 50 Top Pizza, considerato che ora più di 150 esperti selezionati stanno dando i loro voti per determinare le migliori pizzerie nel continente.

La prima novità riguarda la distinzione geografica dell’area dove 50 Top Pizza opera. Infatti, l’Asia, il Giappone e l’Oceania non saranno più separate, ma saranno considerate come un’unica regione chiamata la nuova area Asiatica – Pacifico.  L’area includerà: il Giappone, la Corea del Sud, la Cina, Hong Kong, le Filippine, il Taiwan, il Singapore, l’Indonesia, il Vietnam, l’Australia, la Nuova Zelanda e la Thailandia.

L’Area Asiatica – Pacifico sta crescendo rapidamente e, per assicurare la miglior riuscita possibile nell’area, 50 Top Pizza ha dato il benvenuto ufficiale a Vittoria Dell’Anna come Capo Panel. Dell’Anna, che vanta una grande esperienza in Asia negli eventi di alta cucina e con i media in tutta la regione, sarà affiancata da 4 coordinatori locali.  Sono statiscelti tra media, influencer e rappresentanti del settore Food&Beverage di Giappone, Thailandia, Hong Kong e Australia.

Questi nuovi ruoli mirano a creare una squadra più strutturata per supervisionare l’intera area in modo più profondo, per diventare più forte a livello locale e per contribuire al successo della classifica.

«50 Top Pizza – dicono i curatori di 50 Top – si impegna a creare una guida minuziosa nonostante le difficoltà della pandemia che stiamo affrontando tutti, facendo uso dei nuovi coordinatori locali per valorizzare tutte le migliori pizzerie, senza lasciare nessun dettaglio indietro. Le classifiche saranno svelate a breve con una serie di eventi in città importanti come Milano, Madrid, New York, Bangkok e Napoli a cui stiamo lavorando con immutato impegno».

I MIGLIORI RISTORANTI ITALIANI NEL MONDO 2022: AL PRIMO POSTO DON ALFONSO 1890 TORONTO

Don Alfonso 1890 Toronto è la migliore insegna di cucina italiana al di fuori dei confini nazionali. A decretarlo è la classifica de I Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo 2022 – Prosecco Doc Award firmata da 50 Top Italy, l’affermata guida online consultabile gratuitamente, ideata da Lsdm, Congresso internazionale di cucina d’autore, e dalla testata giornalistica Luciano Pignataro Wine&Food Blog.

La sede canadese dello storico locale della Penisola Sorrentina, di proprietà della famiglia Iaccarino, ha preceduto in classifica il Fiola, di Washington Dc, ristorante di punta dello chef Fabio Trabocchi. Al terzo posto Da Vittorio Shanghai, altro grande nome della ristorazione tricolore legato alle figure dei fratelli Cerea di Brusaporto. Nella top five anche Otto e Mezzo – Bombana, di Hong Kong, e Sesamo, di Marrakesh.

Non mancano gli Special Awards. A Massimiliano Sena, del ristorante Il Lago di Ginevra, è stato conferito il premio di Chef dell’Anno 2022 – Pastificio dei Campi Award. L’importante riconoscimento Innovazione e Sostenibilità 2022 – D’Amico Award è stato assegnato a Osteria 57, di New York. Al locale Ornellaia, di Zurigo, è andata la corona per la Migliore Carta dei Vini 2022 – Prosecco Doc Award. Mentre a Nino Graziano, alla guida di Semifreddo, è andato il titolo di Modello d’Ispirazione 2022 – D’Amico Award. Infine il primo classificato, Don Alfonso 1890 Toronto, si è aggiudicato anche il premio per il Pranzo dell’Anno 2022 – Mulino Caputo Award.

Delle 50 insegne presenti in classifica ben sette sono situate negli Stati Uniti e altrettante in Francia; 5 sono i locali nel Regno Unito e in Giappone; tre in Cina; due in Canada, così come in Australia, Germania, Svizzera e Singapore; con un ristorante ciascuno Sud Africa, Svezia, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi, Russia, Austria, Brasile, Repubblica Ceca, Portogallo, Belgio, Danimarca e Marocco. Sono 23 in totale i Paesi rappresentati, dove è quindi presente almeno un grande ristorante di cucina italiana.

«Non scopriamo certo noi – sottolineano Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, i tre curatori del progetto editoriale – il successo della cucina italiana nel mondo. Quello che in particolar modo notiamo, però, negli ultimi anni, è un significativo aumento della qualità media. Pian piano gli stereotipi e i falsi miti che circondano la cultura gastronomica del Bel Paese stanno venendo meno e gli stranieri stanno così riuscendo a scoprire i veri sapori italiani anche al di fuori dalla Penisola. E non è certo un caso che questo premio veda protagonista il Prosecco Doc, brand dal successo globale, vero e proprio alfiere di italianità nel mondo intero».

BLUGINS E VENTO D’ESTATE ALLE PORTE DELLA NUOVA STAGIONE, TUTTO IL PROFUMO DELL’ECCELLENZA MADE IN ITALY

Si chiamano BluGins e Vento d’Estate e già nel nome portano con sé aria di nuova stagione, fra la primavera e l’estate, ma non solo. Sono parte dell’ampia gamma di prodotti de La Casearia Carpenedo di Camalò di Povegliano (Treviso), riconosciuta come primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia. Due creazioni frutto di un’artigianalità che affonda le radici nella tradizione contadina, e col sostegno della grande visione del suo fondatore Antonio Carpenedo, ma anche di intuito, passione e impegno incrollabili, si è evoluta fino ad oggi che è guidata dai figli Ernesto, direttore di produzione ed Alessandro, direttore commerciale.    

BluGins nasce dall’idea originale di abbinare i formaggi ai cocktails. È figlio di un lungo percorso di ricerca e innovazione che la famiglia Carpenedo ha portato avanti per due anni, tra prove di affinamento e degustazioni. Grazie poi alla felice collaborazione con Roberto Marton, produttore trevigiano del Roby Marton Gin, viene creato questo intrigante erborinato da latte vaccino che sposa perfettamente uno dei distillati più amati al mondo. Un prodotto contemporaneo dal gusto innovativo, la cui suadenza e sinuosa cremosità si fondono nella piccante speziatura e balsamica freschezza dettata dal Gin. Sembra fatto apposta per chi ama osare a tavola e nella vita, lontano dalla banalità.

Il Vento d’Estate invece è un formaggio a pasta dura, prodotto con latte vaccino proveniente dagli allevamenti delle colline trevigiane affinato in barrique di rovere con fieno di alta montagna tagliato a mano, speciale in quanto costituito da più di 200 tra fiori, erbe aromatiche ed officinali. Nel suo nome la sintesi narrativa di come un episodio di vita quotidiana abbia innescato un guizzo creativo, tra intuito e poesia. Nell’estate 1998 Antonio Carpenedo con la moglie Giuseppina scendono i tornanti di un monte e davanti a loro, un trattore traina un carro di fieno profumatissimo. Rapito dall’aroma d’erba appena tagliata, Antonio ha un’idea sorprendente; sorpassa il vecchio mezzo, fa cenno all’agricoltore di fermarsi e gli chiede di acquistare un piccolo quantitativo del suo fieno. Il contadino, sorpreso, acconsente e riempie il baule senza volere nulla in cambio. Parte da questo istante il desiderio di trasmettere quel profumo di fieno al formaggio, che così diventa il Vento d’Estate.

La Casearia Carpenedo ha costruito il suo percorso negli anni con cuore, visione creativa, originalità e proiezione in avanti. La sua è una lunga storia di artigianalità che oggi si intreccia con un’incessante attività di ricerca e sperimentazione, puntando sempre all’eccellenza nel nome della cura e rispetto e selezione della migliore materia prima, partendo dall’ispirazione alle antiche tradizioni contadine ma allo stesso tempo strizzando l’occhio all’avanzata della tecnologia e cercando di tenere il passo dell’innovazione.

L’azienda si lascia alle spalle un 2020 complesso e non privo di difficoltà, e affronta il 2021 adottando strategie volte all’incremento della fidelizzazione del cliente, tanta formazione e progetti di ampliamento della propria gamma prodotti.

I suoi formaggi Carpenedo si possono trovare in Italia nelle migliori gastronomie specializzate o con il marchio “Accademia del Formaggio” in alcune catene della grande distribuzione. All’estero in ben venticinque paesi, di cui otto extra Unione europea, e di recente anche a Taiwan. I prodotti sono presenti in prestigiose catene food come Harrod’s, El Corte Inglès, negli Stati Uniti da Wholefood, Kroger e Murray’s, a Hong Kong da City’s Super e a Singapore da Cold Storage. 

50 TOP PIZZA 2020: I MASANIELLI DI FRANCESCO MARTUCCI (CASERTA) È LA MIGLIORE PIZZERIA D’ITALIA E DEL MONDO

Francesco Martucci

Il sorpasso è avvenuto, I Masanielli di Francesco Martucci è la migliore pizzeria d’Italia e del mondo secondo 50 Top Pizza 2020, IV edizione della celebre guida on-line di settore. Il locale di Caserta rimane da solo sul gradino più alto del podio dopo l’ex-aequo del 2019, condiviso con Pepe in Grani di Franco Pepe (Caiazzo, Caserta) che scende dunque per la prima volta in seconda posizione dopo tre anni da primo della classe. In terza piazza I Tigli di Simone Padoan (San Bonifacio, Verona), il quale si aggiudica l’ambito premio speciale di pizzaiolo dell’anno. Ai piedi del podio 50 Kalò di Ciro Salvo Pizzeria e La Notizia 94, del pizzaiolo Enzo Coccia, entrambe di Napoli.

Se al vaglio degli ispettori i criteri per la valutazione sono rimasti gli stessi delle precedenti edizioni (dalla qualità della proposta del cibo all’insieme dei servizi offerti al cliente), sono stati invece tanti i cambiamenti nella top 50, che appare, rispetto alle precedenti edizioni, abbastanza rivoluzionata, grazie a diverse new entry e altrettante uscite di scena. Il duo di testa continua a essere espressione della scuola casertana e la Campania resta ovviamente la regione con il maggior numero di locali presenti in classifica, ben sedici. A essere rappresentata è però quasi l’intera Penisola, a cominciare da Lazio, Lombardia e Toscana, a quota 6, segue il Veneto (quattro), poi il Piemonte, la Sardegna e la Sicilia (due), infine Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Liguria, Marche e Puglia (uno).

Novità anche per gli attesi Italian Special Awards 2020. Tra questi il premio di giovane pizzaiolo dell’anno, dato a Gennaro Police dell’insegna ‘O Scugnizzo, di Arezzo, e quello di pizzeria novità del 2020, assegnato alla romana IQuintili, di Marco Quintili. La performance del 2020 (ovvero il più grande balzo in avanti in classifica, dal 106° posto del 2019 all’attuale 29°) è invece opera del Ristorante Pizzeria Ciarly, di Napoli. L’incredibile Futuro di Marinara di Francesco Martucci è la classica zampata del campione e si aggiudica il premio di pizza dell’anno. Mentre a firmare la margherita dell’anno è un maestro come Enzo Coccia (La Notizia 94, Napoli). Per la migliore proposta dei fritti occorre andare ad Acireale (Catania), presso Frumento, e per la più buona frittatina di pasta da Carlo Sammarco Pizzeria 2.0, a Frattamaggiore (Napoli).

Il premio Pasticceria in Pizzeria va a Dry Milano, mentre la migliore pizza dolce è la Pizza Colada di Seu Pizza Illuminati (Roma). Il miglior servizio di sala è di Francesco & Salvatore Salvo (Napoli). Le migliori carte dei vini, delle birre e degli oli sono rispettivamente di: 50 Kalò di Ciro Salvo Pizzeria (Napoli), Apogeo (Pietrasanta, Lucca), Giangi Pizza e Ricerca (Arielli, Chieti). Infine il premio Best Format, conferito a Crosta (Milano), e l’importante riconoscimento Innovazione e Sostenibilità Ambientale attribuito a Le Grotticelle (Caggiano, Salerno).

Sono stati inoltre assegnati i prestigiosi riconoscimenti internazionali per le top pizzerie in Giappone, Canada, Asia e Oceania. Ad aggiudicarseli rispettivamente: Pizzeria Braceria Cesari (Nagoya, Japan), Via Tevere Pizzeria Napoletana (Vancouver, Canada), Ciak – In The Kitchen (Hong Kong, China) e 400 Gradi (Brunswick, Australia). A quest’ultima insegna australiana per finire, è stato dato anche l’ambito premio per la Migliore Pizza Napoletana fuori dall’Italia. Purtroppo quest’anno non è stato possibile stilare le classifiche delle migliori pizzerie di Usa, Sud America e Africa a causa dell’emergenza sanitaria, che non ha reso agevole né il lavoro dei pizzaioli e né tantomeno quello degli ispettori.

Tutti i responsi sono stati dati al termine di un’appassionante diretta streaming, condotta da Federico Quaranta e seguita da migliaia di persone attraverso i canali social. L’ormai consueto countdown ha visto collegati tutti i pizzaioli presenti in classifica, i quali hanno così potuto ritirare virtualmente le onorificenze assegnategli. Tra questi anche Gabriele Bonci, con la sua Pizzarium al primo posto delle 20 Migliori Pizze in Viaggio in Italia – da Taglio e Asporto – 2020, e ovviamente Ciro Salvo, numero uno, con 50 Kalò London, di 50 Top Europe 2020, la classifica delle migliori pizzerie d’Europa fuori dai confini italiani che ha fatto migliaia di visualizzazioni durante la sua presentazione e raccolto centinaia di articoli da tutti i Paesi europei.

«Il mondo della pizza – commentano Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, i tre curatori del progetto editoriale – si è dimostrato quello più reattivo di fronte alle difficoltà del momento. Nessuno ha rinunciato alla qualità e sono proseguiti gli investimenti. Ci teniamo poi a sottolineare l’ingresso di tanti giovani, sia in Italia che all’estero, a testimonianza di un settore vivo, ricco di passione e di competenze. Vogliamo infine ringraziare i nostri partner e tutti gli ispettori, che quest’anno hanno compiuto un eccellente e difficile lavoro fuori e dentro i confini nazionali. Grazie a loro, ai coordinatori regionali e nazionali, abbiamo potuto offrire ai lettori e ai clienti una fotografia del comparto come forse nessun altro è in grado di fare. Diamo ovviamente appuntamento a 50 Top Pizza 2021, augurandoci un felice ritorno alla normalità».

PASSERINI A PARIGI È IL MIGLIOR RISTORANTE ITALIANO NEL MONDO

Giovanni Passerini

Finalmente l’attesa è finita. Dopo mesi di lavoro nel nostro Paese e nei vari continenti, si apre il sipario su 50 Top Italy, la guida on-line consultabile gratuitamente, dedicata al meglio della ristorazione italiana fuori e dentro i confini nazionali. E l’apertura in grande stile vede appunto protagonisti i massimi interpreti della cucina tricolore all’estero. Una vera e propria mappatura globale del Made in Italy di qualità nel mondo: questo è quanto emerge da I Migliori Ristoranti Italiani nel Mondo 2019, primo step del progetto firmato Lsdm (storico congresso di cucina d’autore in scena dal 2008 a Paestum) e curato dai suoi ideatori, Barbara Guerra e Albert Sapere, insieme al giornalista Luciano Pignataro.

Al primo posto dello speciale ranking rivolto agli esponenti della cucina italiana nei vari continenti, c’è il ristorante Passerini a Parigi, dello chef romano Giovanni Passerini, talento che ormai da tempo ha valicato le Alpi alla conquista dei gourmet francesi. Seguono sul podio Don Alfonso 1890, a Toronto, e Heinz Beck, a Tokyo. Locali guidati da due delle più prestigiose firme della ristorazione italiana, ovvero la famiglia Iaccarino, che da Sant’Agata sui Due Golfi ha rivoluzionato il concetto di cucina mediterranea, e lo stesso Heinz Beck, tedesco trapiantato a Roma, anima di un tempio della gastronomia come La Pergola. Quarta e quinta posizione per Acquarello, a Monaco di Baviera, e 8 ½ Bombana, in quel di Hong Kong, ristoranti guidati da due grandi chef emigrati da tempo, cioè Mario Gamba e Umberto Bombana.

La top 50 vede primeggiare l’Europa, grazie alla presenza di ben 18 insegne del Vecchio Continente, seguita dal Nord America, a 16, (14 negli Stati Uniti e 2 in Canada) e dall’Asia, a 10. Ma, a conferma della fama globale della cucina italiana, a essere toccati sono tutti i continenti: sono 3 infatti i locali in America Latina (2 in Brasile e 1 in Messico), 1 in Australia, 1 in Sud Africa, 1 negli Emirati Arabi. Il primato cittadino spetta a New York, dove sono presenti ben 7 ristoranti alfieri del Made in Italy; staccate, a quota 4, Parigi e Honk Kong, e poi, a 2, Londra, Copenaghen, Singapore, Tokyo, Bangkok e Washington. Particolare il caso di Ginevra, cittadina svizzera che può annoverare fino a 3 luoghi dove trovare dell’ottimo cibo italiano.

Tutti i locali presenti in guida sono in grado di offrire, per cucina, stile e veridicità dei prodotti, uno spaccato della cultura italiana. Ma non solo, altra caratteristica comune e fondamentale è quella di possedere una filosofia gastronomica per chi propone mangiare italiano all’estero,che potremmo definire 2.0. E quindi una cucina con delle radici ben salde nella tradizionema al tempo stesso aperta a nuovi orizzonti, disponibile alla contaminazione reciproca e che riesce a fare un uso intelligente dei prodotti del territorio di accoglienza.

Di tutto ciò hanno tenuto conto i 350 ispettori di 50 Top Italy nel mondo coordinatida Guido Barendson; hanno fatto le loro valutazioni rispettando l’anonimato e l’autonomia.

Sale l’attesa, nel frattempo, per scoprire i nomi al vertice delle 50 migliori insegne del Belpaese, divise in quattro fasce di prezzo, grande novità e particolarità di questa guida. Infatti, la ristorazione italiana sarà divisa in: Low Cost, Trattoria/Osteria, ristorazione fino a 120 euro e oltre 120 euro. L’evento finale si svolgerà Lunedì 2 dicembre presso il Teatro Eliseo di Roma.