LABRENTA CENTRA IL RADDOPPIO CON L’ESTERO IN FORTE CRESCITA

Labrenta, azienda di Breganze (Vicenza) specializzata in soluzioni di chiusura per il settore wine&spirits, conclude il 2021 con un fatturato complessivo di 20 milioni di euro, doppiando il risultato dell’anno precedente.

La crescita aziendale è legata all’exploit di Labrenta nei mercati americani ed europei, in particolar modo di Messico, Regno Unito, Centro Europa e lo straordinario più 128 per cento di vendite registrato negli Stati Uniti. Tali risultati sono stati possibili grazie a importanti azioni programmatiche, tra cui l’arricchimento dell’organico con cinquanta nuove assunzioni divise tra Italia, Brasile e Messico. Entrambe le sedi americane, inoltre, evidenziano una crescita a tripla cifra percentuale rispetto al 2020.

Le richieste del mercato riguardano soprattutto i prodotti a basso impatto ambientale, prime tra tutte le chiusure a base di legno certificato Fsc e di Sughera, materiale rivoluzionario brevettato da Labrenta composto da granina di sughero naturale e polimeri plastici. «Nonostante la perdita di fatturato che ha contraddistinto il primo periodo di pandemia, abbiamo scommesso in sostenibilità, ricerca&sviluppo e impianti all’avanguardia perché la nostra forza risiede in una visione imprenditoriale lungimirante – dichiara Gianni Tagliapietra, amministratore delegato di Labrenta – Per questo abbiamo investito nella partnership con Mixcycling, start-up innovativa con expertise nella realizzazione di materiali rispettosi dell’ambiente, e in progetti come il nuovo reparto legno-torneria della sede di Breganze, inaugurato nel 2020. Il tutto per offrire ai nostri clienti soluzioni di qualità in modo tempestivo».

Gli sforzi sostenuti dall’azienda sono stati ripagati: a fronte di una previsione di crescita del 50 per cento, il fatturato finale è andato ben oltre le aspettative. A suggellare l’andamento positivo anche alcuni riconoscimenti autorevoli, l’ultimo de Il Sole 24 Ore che ha inserito Labrenta nella classifica delle 200 imprese italiane leader nell’export. L’eccellente 2021 prepara la strada a un 2022 con ottime prospettive, messe nero su bianco grazie a un piano biennale 2022-2024 di sviluppo, ampliamento e strutturazione dei reparti produttivi. Il progetto implica la managerializzazione del gruppo, con l’ingresso di Stefano Romoli – nuovo direttore vendite con forte esperienza nel settore packaging –, il deposito di tre brevetti entro il primo quadrimestre e l’assunzione di 30 profili specializzati.

NEL PRIMO SEMESTRE 2021, CORRE A DOPPIA CIFRA L’EXPORT DI ASIAGO DOP

Crescita a doppia cifra per l’export del formaggio Asiago Dop nel primo semestre del 2021, con un aumento del 16,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020. Si rafforza la presenza in Svizzera e Germania, aumenta quella in Stati Uniti e Canada mentre il Consorzio Tutela Formaggio Asiago annuncia l’avvio della nuova azione di sistema che, per la prima volta, coinvolgerà non solo i soci, ma, anche, i principali esportatori nazionali nella promozione e diffusione dell’Asiago Dop nei mercati esteri.

Ottimo risultato per le vendite di Asiago Dop oltre confine nei primi sei mesi del 2021. L’incremento dei volumi è del 16,7 per cento, con un giugno 2021 che verrà certamente ricordato come il mese-record per l’export della specialità veneto-trentina, grazie a un aumento del 41 per cento, a conferma del valore strategico delle vendite internazionali per la crescita del comparto lattiero-caseario. Svizzera, Germania, in Europa e Stati Uniti, Canada e Messico, nel resto del mondo, sono alcuni dei paesi nei quali l’incremento delle esportazioni di Asiago Dop si è fatto in questi sei mesi più marcato. In Europa, la Svizzera continua ad essere il primo mercato, con un significativo più 29 per cento, mentre la Germania, con un più 13,6 per cento, consolida il suo importante ruolo di secondo paese europeo. Brillante anche l’andamento extraeuropeo, con gli Stati Uniti che incrementano di quasi il 31 per cento e il Canada del 73 per cento. Caso studio a parte il Messico. Qui, il Consorzio veneto-trentino, dopo aver creato le condizioni per tutelare la denominazione, ha agito sulla leva promozionale e avviato un programma che, anche grazie alla presenza in loco di proprio personale, ha visto, da gennaio a giugno 2021, conquistare un più 83 per cento di volumi in più rispetto allo stesso periodo del 2020.

Nei prossimi mesi, il Consorzio di Tutela intende cogliere tutte le opportunità della ripresa con una nuova azione di sistema che punta a consolidare, in particolare, la presenza in Sud America ed Estremo Oriente. «Per la prima volta, avviamo un ambizioso progetto di crescita che coinvolge, oltre ai soci, anche i principali esportatori – afferma Flavio Innocenzi, direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago. – Oggi i benefici delle dinamiche attivate dal Consorzio, con l’impegno all’apertura di nuovi mercati, le registrazioni di diritti di proprietà intellettuale, la tutela e l’utilizzo di strumenti promozionali europei permettono di garantire una visione ampia delle occasioni di sviluppo e di ragionare su una dimensione di sistema. L’azione del Consorzio in Giappone, ad esempio, ha creato i presupposti per l’apertura di quel mercato e la presenza continuativa del prodotto. Con questo impegno puntiamo ora a realizzare azioni mirate e coordinate destinate ad incrementare in maniera significativa la quota delle esportazioni e a contrastare con i fatti le fake-news dei detrattori delle indicazioni geografiche».

Il trend a segno più raggiunto da gennaio a giugno 2021 fa ben sperare in un secondo semestre ricco di soddisfazioni per la specialità veneto-trentina che si appresta ad aprire la stagione di promozione all’estero in presenza con la partecipazione ad Anuga, una delle più importanti fiere internazionali del settore food, in programma a Colonia (Germania) dal 9 al 13 ottobre prossimi, presentando agli operatori internazionali la qualità delle apprezzate tipologie di Asiago Dop Fresco e Asiago Dop Stagionato.

LABRENTA SBARCA NEGLI STATI UNITI

Dopo il Messico, gli Stati Uniti: Labrenta, azienda di Breganze (Vicenza) specializzata in chiusure per spirits, prosegue il disegno di internazionalizzazione e inaugura una nuova sede a Jersey City, nello Stato del New Jersey. A nemmeno un anno di distanza dall’apertura della sede messicana di Guadalajara, dove la produzione prevista di tappi per il 2021 è già raddoppiata rispetto al 2020, sventola quindi una terza bandiera Labrenta sul continente americano, dove dal 2005 è attivo anche lo stabilimento aperto a Monte Belo do Sul, in Brasile.

La cittadina di Jersey City è stata scelta da Labrenta grazie alla sua posizione strategica per lo sviluppo del business, vista la vicinanza con New York, capitale internazionale del design, e ai piùimportanti Stati produttori di whiskey come Tennessee, Wisconsin, Kentucky e North Carolina. Gli Stati Uniti, inoltre, sono diventati uno dei maggiori mercati al mondo per gli spirits: secondo i dati della rivista The Spirits Business, nel 2019 è cresciuto il consumo in volume con un aumento del 2,5 per cento, trainato da mezcal e whiskey giapponese, irlandese e statunitense.

La scelta su Jersey City, però, non è stata dettata solo da ragioni economiche: dal New Jersey era rimasto stregato anche Francesco Tagliapietra, nonno dei titolari di Labrenta Gianni, Amerigo e Franca Tagliapietra, che qui era sbarcato nel 1915 assieme ad altri emigranti italiani e qui aveva iniziato a costruire la sua fortuna. Dopo aver combattuto sul fronte francese durante la Prima Guerra Mondiale, Tagliapietra torna negli Stati Uniti, in Wisconsin, e fonda una piccola attività di distillazione dell’acquavite: nasce così il mito di “Frank l’Americano“, soprannome con cui viene chiamato da quel momento in avanti. I suoi liquori costituiscono un altro intreccio importante con Labrenta, attività avviata dal figlio Enzo Giordano la cui produzione di tappi e chiusure ha saputo evolversi negli anni e divenire punto di riferimento per le chiusure di tipo Premium e Super Premium.

«Per noi questo è un cerchio che si chiude, una sorta di ritorno alle radici della nostra famiglia – spiega Amerigo Tagliapietra, direttore vendite dell’azienda vicentina – e grazie alla presenza de Labrenta negli Stati Uniti, inoltre, avremo la possibilità di sviluppare altri mercati e tessere nuove, stimolanti relazioni. Eravamo già presenti negli Stati Uniti, ma aprire una sede in loco rappresenta sicuramente un passo in più verso un’espansione ulteriore del nostro business». Ora la filiale statunitense di Labrenta, inaugurata alla fine del 2020, occupa due dipendenti, ma presto a questi si aggiungeranno altre figure professionali. Le sedi produttive, invece, rimarranno in Italia, in Messico e in Brasile.

LABRENTA NON SI FERMA E INAUGURA LA NUOVA SEDE IN MESSICO

Gianni Tagliapietra e amerigo Tagliapietra

 

Labrenta, specializzata in soluzioni di chiusura per il settore spirits & wine, inaugura ufficialmente la nuova sede in Messico. L’impresa è situata nella città di Zapopan nello stato di Jalisco. L’azienda di Breganze (Vicenza), guidata dai fratelli Amerigo e Gianni Tagliapietra, esordisce in un nuovo mercato, quello del Centro America, coerentemente con una più ampia strategia di Gruppo avviata nel 2005 con la fondazione di Labrenta South America in Brasile. La nuova filiale produttiva nasce con l’obiettivo di servire il Messico e i Paesi limitrofi dove il mondo della Tequila, del Mescal e del Rum, come per altri distillati, si sta evolvendo, con una domanda crescente di packaging sempre più personali e di qualità in grado di elevare al massimo le proprietà del prodotto contenuto nelle bottiglie.

Nella sede messicana, dove nei 1.500 metri quadrati di superficie sono ad oggi attivi dieci collaboratori, la produzione di tappi in vari materiali quali legno e plastica è già entrata nel vivo grazie a una serie di attività coordinate dell’amministratore delegato Jesus Nuñez. L’operazione, che ha incluso l’acquisizione della ditta Tapones Cabrera, attiva da anni nella produzione di chiusure di diversi materiali – legno, plastica, vetro e alluminio – si è concretizzata tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 con un investimento di mezzo milione di euro.

L’apporto della tecnologia e del know-how di Labrenta si unisce alle competenze già acquisite da Cabrera con l’obiettivo assoluto di far conoscere al mercato una nuova e innovativa linea di prodotti e per dare vita a originali e complessi progetti con standard qualitativi più elevati, atti a soddisfare i clienti più esigenti. Inoltre la distribuzione del prodotto è già autonoma, grazie a un’organizzazione e a un ufficio vendite collaudati.

«Si tratta di un segnale forte – dichiara Amerigo Tagliapietra – da parte di un’azienda che in tempi di emergenza sanitaria Covid-19 decide comunque di attuare un investimento importante L’imprenditorialità italiana non si ferma, si fa strada nel mondo con coraggio, determinazione e la solidità di un progetto a lungo termine». Nel 2019 Labrenta ha registrato un fatturato di 10,5 milioni di euro e una rispettiva crescita del 15 per cento, grazie principalmente all’export. L’ampia gamma di prodotti di fattura vicentina, realizzata da ottanta collaboratori attivi nelle tre sedi del Gruppo, è commercializzata ovunque si producano distillati e vino nel mondo, raggiungendo anche destinazioni di nicchia come le Barbados. Conclude Gianni Tagliapietra. «Pur in un periodo in cui incertezza, insicurezza e l’impedimento a effettuare viaggi e spostamenti hanno determinato un inevitabile cambio di rotta a livello mondiale, Labrenta è riuscita con risolutezza e forte spirito imprenditoriale a portare a compimento il progetto in Messico e si pone così in un’ottica di espansione su nuovi mercati, dove i prodotti spirits & wine di fascia premium sono sempre più apprezzati e determinano la crescita dell’import, ma anche della produzione in loco».

BRUT ROSÉ MIRABELLA: PER LA PRIMA VOLTA UN FRANCIACORTA NELL’OLIMPO DI WINE SPECTATOR

Il Brut Rosé di Mirabella è il primo Franciacorta della storia a entrare nella classifica Top 100 stilata dalla rivista americana Wine Spectator. Mai nessun Metodo Classico lombardo era riuscito a salire così in alto in quella che è ritenuta la selezione più influente del mondo del vino, posizionandosi al 68simo posto con 92 punti. Inoltre il Brut Rosé, tra i 21 vini della Penisola presenti, è l’unica bollicina. Per stilare la classifica i redattori di Wine Spectator hanno esaminato i vini recensiti negli ultimi 12 mesi, selezionando i 100 che si sono distinti per qualità, valore, distribuzione nel mercato statunitense ed emozioni suscitate. Dalla classifica 2020 emerge che i due terzi dei vini scelti arrivano dalla Francia, dalla California e dall’Italia.

Il Rosé premiato è una cuvée composta da 45 per cento Chardonnay, 45 per cento pinot nero e 10 per cento pinot bianco, che l’azienda di Rodengo Saiano produce fin dagli anni Ottanta. Le tre varietà sono raccolte a mano in epoche differenti a seconda della maturazione, per ultimo il pinot nero al fine di conferire profumi più complessi ed eleganza nel colore. I tre vitigni vengono poi lavorati separatamente, con 18-24 ore di contatto con le bucce per la varietà rossa che fermenta a 25-28 gradi.

Il vino premiato da Wine Spectator è un senza annata con periodo di affinamento in bottiglia di 48 mesi. Il colore è un rosa cipria, il profumo è ricco e ampio con sensazioni tipiche di lievito a cui si sommano frutti di bosco e sfumature vanigliate. Il sapore è armonico e di grande morbidezza.

L’azienda Mirabella destina all’estero circa il 30 per cento della produzione, principalmente Germania, Svizzera, Belgio, Olanda, Danimarca, Lettonia, Repubblica Ceca per quel che riguarda l’Europa, Ucraina, Cina, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Messico e Brasile fuori Continente. Di questo 30 per cento, il Rosé rappresenta all’incirca un terzo dell’esportato, con picchi di vendita in Germania e Stati Uniti.